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Elezioni simulate: Lega con 5 Stelle e PD con Berlusconi le uniche maggioranze possibili

mercoledì 29 novembre 2017, di Alessandro Cipolla

Come finiranno le prossime elezioni politiche? Oltre al sostanziale equilibrio che regna in questa situazione tripolare, che diventa a quattro se ci aggiungiamo anche la sinistra, un’altra grande incognita è rappresentata dal Rosatellum-bis ovvero la nuova legge elettorale.

Ecco allora che l’istituto Ixè ha realizzato una simulazione di come potrebbe essere composto il Parlamento al termine delle prossime elezioni politiche. Come evidenziato anche dagli ultimi sondaggi elettorali, al momento dalle urne non uscirebbe fuori nessun vincitore con le larghe intese che quindi sarebbero inevitabili.

Elezioni politiche: nessuna maggioranza

Da tempo sono tanti i calcoli che vengono fatti sulle prossime elezioni politiche che, sempre nella primavera del 2018, si dovrebbero tenere a metà marzo oppure a metà maggio. Con la nuova legge elettorale tutto si fa più complicato.

Circa un terzo dei prossimi parlamentari infatti verrà eletto in maniera maggioritaria attraverso i collegi uninominali, con il restante invece che uscirà fuori dai listini riguardanti la parte proporzionale del sistema di voto.

A cercare di fare un po’ più di chiarezza ci ha provato l’istituto Ixè che, incaricato da Radio Rai 1, ha effettuato un sondaggio approfondito andando anche a simulare quella che al momento sarebbe la composizione della Camera e del Senato.

Tenendo conto soltanto delle coalizioni che, a meno di colpi di scena, dovrebbero presentarsi alle elezioni e non delle singole liste, Ixè ha così pesato in termini di percentuali le quattro forze politiche in campo.

  • Centrodestra - 35,5%
  • Movimento 5 Stelle - 29,4%
  • Centrosinistra - 28,6%
  • Sinistra - 6,5%

Alla luce di questi numeri, si è andati poi a vedere come le percentuali si andrebbero poi a tramutare in parlamentari. Partiamo dunque dalla Camera dove verranno eletti 630 deputati e la maggioranza è quindi di 316.

Per la parte maggioritaria, l’istituto ha ripartito il numero dei deputati che ogni forza politica riuscirebbe a ottenere nei vari collegi dividendo l’Italia in Nord, Centro e Lazio assieme al Sud e alle Isole.

Il centrodestra secondo Ixè dai collegi otterrebbe in totale alla Camera 130 deputati così ripartiti: 66 dal Nord, 2 dal Centro e 62 dal Sud. Sommando poi quelli che arriverebbero dalla parte proporzionale, si arriverebbe a un totale complessivo di 270.

Il Movimento 5 Stelle per quanto riguarda il maggioritario conquisterebbe 51 collegi: 13 al Nord, 10 al Centro e 28 al Sud. Assieme ai deputati che verrebbero assegnati dal proporzionale il totale sarebbe di 165.

Il centrosinistra invece si fermerebbe a 44 deputati ottenuti nei collegi: 5 al Nord, 28 al Centro e 11 al Sud. Il totale della rappresentanza a Montecitorio aggiungendo anche la parte proporzionale sarebbe di 162.

Infine la Sinistra non riuscirebbe a conquistare nessun collegio uninominale alla Camera, così come anche al Senato, con la coalizione che potrebbe contare soltanto sui 25 deputati provenienti dal proporzionale.

Nel totale quindi il centrodestra con 270 deputati sarebbe largamente in testa ma lontano dalla maggioranza. Una situazione simile a quella che la simulazione prospetta anche per il Senato dove siederanno 320 senatori con la maggioranza che quindi è di 161.

Il centrodestra otterrebbe infatti 64 senatori grazie alla parte maggioritaria: 30 dal Nord, 1 dal Centro e 34 dal Sud. Il computo totale quindi contando anche il proporzionale sarebbe di 135.

Il Movimento 5 Stelle dai vari collegi si vedrebbe eletti 27 senatori: 8 dal Nord, 6 dal Centro e 13 dal Sud. Il totale poi sommando la parte proporzionale sarebbe di 85.

Il centrosinistra al Senato riuscirebbe a portare 18 candidati così ripartiti: 2 dal Nord, 13 dal Centro e 3 dal Sud. Nel complesso quindi il Partito Democratico e i suoi alleati otterrebbero 81 senatori.

La sinistra invece anche a Palazzo Madama potrebbe contare solo sulla parte proporzionale ottenendo 8 senatori.

Come si può vedere quindi nessuna coalizione o lista al momento secondo Ixè sarebbe anche vicina a riuscire a ottenere la maggioranza. Vedendo i numeri, sono soltanto due i possibili governi che potrebbero nascere.

Larghe intese obbligate

Per capire le possibili maggioranze trasversali bisogna armarsi di calcolatrice. Partiamo dal presupposto che, dopo il voto, si possano venire a formare questi due schieramenti con la sinistra che rimarrebbe neutrale.

  • Forza Italia, centristi di centrodestra, centrosinistra e altri
  • Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Fratelli d’Italia

A questo punto però si dovrebbe vedere come si andrebbero a dividere i parlamentari eletti dal centrodestra che in pratica si spaccherebbe. Alla Camera ipotizziamo dunque che su un totale di 270, Forza Italia e Lega Nord possano ottenere 110 deputati a testa, Fratelli d’Italia 35 e i centristi 15.

Al Senato invece su un totale di 135 eletti assegniamo, sempre in ugual numero, 55 senatori a testa a Forza Italia e Lega Nord, 20 a Fratelli d’Italia e 5 ai centristi. Così facendo vediamo questi due schieramenti che numeri avrebbero.

Alla Camera, maggioranza 316, il cosiddetto “inciucio” tra Renzi e Berlusconi otterrebbe 295 deputati mentre Di Maio, Salvini e la Meloni arriverebbero a 310. Nessuno dunque otterrebbe la maggioranza.

Al Senato la situazione sarebbe simile. I “populisti” del Movimento 5 Stelle assieme alla destra andrebbe a sfiorare la maggioranza con 160 senatori visto che ne occorrerebbe solo 1 in più. Gli altri invece si fermerebbero a 147. Bisogna ricordare comunque che a Palazzo Madama ci sono 5 senatori a vita.

Le prossime elezioni politiche quindi si giocheranno sul filo di lana. Più che le coalizioni iniziali però si dovrà con ogni probabilità guardare bene alle alleanze trasversali che potrebbero nascere subito dopo la chiusura delle urne.

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