Disoccupazione agricola 2023: a chi spetta, calcolo importo e come richiederla

Claudio Garau

22/05/2023

05/06/2023 - 13:34

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Come funziona la disoccupazione agricola nel 2023? Facciamo il punto della situazione e vediamone tutte le caratteristiche chiave, i requisiti e i beneficiari.

Disoccupazione agricola 2023: a chi spetta, calcolo importo e come richiederla

In molti già sapranno che esiste un’indennità di disoccupazione ad hoc, che prende il nome di Naspi e che, come abbiamo già avuto modo di notare più volte su queste pagine, è un ammortizzatore sociale che viene erogato a favore dei lavoratori dipendenti in vari settori, ma soltanto a specifiche condizioni.

Ebbene, vero è che la legge non prevede solo questa forma di sostegno contro la perdita del lavoro, ma anche altre - rivolte a specifiche categorie di lavoratori. Pensiamo ad es. alla DIS-COLL, ovvero quell’indennità che spetta ai collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca con borsa di studio che hanno perso non per loro volontà l’occupazione e che sono iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata Inps.

Ma pensiamo anche alla cosiddetta ’disoccupazione agricola’, ovvero una sorta di programma specifico di sostegno economico per i lavoratori agricoli. Proprio di questa indennità intendiamo parlare nel corso di questo articolo, illustrando gli aspetti chiave della disoccupazione agricola 2023, facendo chiarezza sui requisiti e sul calcolo e vedendo come funziona in sintesi il meccanismo. Ecco i dettagli su come accedere alla prestazione.

Disoccupazione agricola: che cos’è in breve

Iniziamo col dire che l’indennità di disoccupazione agricola consiste in una prestazione economica erogata dall’istituto di previdenza, alla quale hanno accesso i lavoratori agricoli dipendenti e le figure equiparate che non stanno svolgendo attività di lavoro.

Da notare subito che l’indennità in oggetto è erogata per un numero di giornate corrispondenti a quelle lavorate anteriormente, entro il limite massimo di 365 giornate all’anno. Il provvedimento che la introdusse è il decreto legge n. 338 del 1989 e la misura, come abbiamo accennato in apertura, ha la specifica finalità di supportare gli agricoltori che involontariamente si ritrovano senza occupazione, proprio come accade con la Naspi per la generalità dei lavoratori, la DIS-COLL per i collaboratori e l’ALAS per i lavoratori dello spettacolo.

Molto importante ricordare che il pagamento della disoccupazione agricola prevede l’erogazione della misura da parte dell’Inps in un’unica soluzione, a seguito dell’accoglimento della relativa domanda.

Annualmente le cifre del sussidio concretamente versato ai beneficiari sono aggiornati sulla scorta dell’indice Istat dei prezzi al consumo e, per l’anno in corso, l’ammontare massimo della prestazione ammonta a 1.222,51 euro al mese, come evidenziato dall’istituto di previdenza in una recente circolare.

Chi sono i beneficiari

Per scoprire chi sono i potenziali beneficiari della prestazione di sostegno denominata ’disoccupazione agricola’, riportiamo l’elenco dettagliato che in proposito l’Inps ha pubblicato nel suo sito web. Eccolo di seguito.

La disoccupazione agricola spetta ai seguenti lavoratori:

  • operai agricoli a tempo determinato iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti;
  • operai agricoli a tempo indeterminato che vengono assunti o licenziati nel corso dell’anno civile, dando luogo, così, a eventuali periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro;
  • piccoli coloni;
  • compartecipanti familiari;
  • piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari.

Inps nel suo sito web chiarisce anche chi sono i soggetti non beneficiari e, tra essi, riportiamo ad esempio, i lavoratori che hanno svolto prevalentemente, nell’anno o nel biennio antecedente la domanda, attività di lavoro dipendente non agricolo e i lavoratori che presentano la domanda oltre il termine previsto (che indicheremo più avanti).

Qual è l’importo

La disoccupazione agricola è di ammontare differente in base al contratto con il quale il lavoratore era stato assunto. In particolare la prestazione corrisponde alle seguenti percentuali:

  • 40% della retribuzione di riferimento per gli operai a tempo determinato del settore agricolo in possesso dei requisiti di cui tra poco diremo;
  • 30% per gli operai a tempo indeterminato.

Tuttavia occorre precisare quanto segue:

  • se è vero che la prestazione è pari al 40% della retribuzione di riferimento per gli operai con contratto a tempo determinato, dall’importo spettante sarà comunque detratto il 9% dell’indennità giornaliera di disoccupazione come contributo di solidarietà. Detta trattenuta si applica per un totale massimo pari a 150 giorni. Pertanto con disoccupazione agricola con 151 giornate, l’indennità versata corrisponderà al 40% della retribuzione di riferimento, senza l’applicazione di trattenute ulteriori;
  • per gli operai agricoli con contratto a tempo indeterminato, ribadiamo che la disoccupazione agricola è versata per un ammontare pari al 30% della retribuzione effettiva. Non vale la trattenuta per contributo di solidarietà.

Chiaramente la somma erogata a titolo di disoccupazione agricola è determinata e si calcola - in percentuale come visto - sulla scorta della retribuzione prevista dai contratti collettivi in rapporto alla giornata di lavoro svolta dal lavoratore agricolo. Perciò è al testo del Ccnl si settore che occorrerà fare riferimento per determinare quanto spetta.

In base ad una recente circolare dell’istituto, l’indennità di disoccupazione agricola da liquidare nell’anno in corso con riferimento ai periodi di attività svolti nel corso dell’anno 2022, ha - come detto sopra - il valore massimo più alto pari a 1.222,51 euro.

Requisiti di accesso alla misura di sostegno

Veniamo adesso ad un punto molto importante: tra i potenziali beneficiari (sopra elencati), quali sono i percettori effettivi della disoccupazione agricola 2023? Ovvero: quali sono i requisiti da avere per accedere alla misura? Ebbene, chiariamo che l’indennità di disoccupazione in oggetto vale a favore dei lavoratori agricoli, inclusi nella platea sopra delineata, che abbiano i requisiti a seguire - così come indicati direttamente dall’Inps:

  • iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli dipendenti, per l’anno cui si riferisce la domanda o che abbiano un rapporto di lavoro agricolo a tempo indeterminato solo per una parte dell’anno di competenza della prestazione dando luogo, così, a eventuali periodi di mancata occupazione al di fuori del contratto di lavoro;
  • abbiano almeno due anni di anzianità nell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria. L’anzianità va dimostrata mediante l’iscrizione negli elenchi agricoli, ovvero lavoro agricolo con qualifica OTI (ndr: operai a tempo indeterminato del settore agricolo) per almeno due anni civili antecedenti la domanda. In alternativa, con l’iscrizione negli elenchi, ovvero lavoro agricolo con qualifica OTI, per l’anno di competenza della prestazione e l’accreditamento di un contributo contro la disoccupazione involontaria per attività dipendente non agricola precedente al biennio di riferimento della prestazione;
  • abbiano almeno 102 contributi giornalieri nel biennio costituito dall’anno cui si riferisce l’indennità e dall’anno precedente. Tale requisito può essere perfezionato mediante il cumulo con la contribuzione relativa ad attività dipendente non agricola purché l’attività agricola sia prevalente nell’anno o nel biennio di riferimento. Possono essere utilizzati, per raggiungere i 102 contributi, anche quelli figurativi relativi a periodi di maternità obbligatoria e di congedo parentale, compresi nel biennio utile.

Come si può agevolmente notare, si tratta di requisiti disoccupazione agricola ben precisi e che - come per la Naspi - tengono conto dell’anzianità contributiva.

Ulteriori chiarimenti sui requisiti

L’istituto di previdenza è altresì chiaro nel definire come comportarsi in taluni specifici casi. Ebbene, in ipotesi di:

  • lavoratrici madri che si dimettono in un periodo in cui sussiste il divieto di licenziamento (vale a dire 300 giorni prima della data presunta del parto, dalla data di gestazione e fino al compimento del primo anno di età di vita del figlio)
  • o di padri lavoratori che si dimettono nell’ambito della durata del congedo di paternità e fino al compimento del primo anno di vita del figlio

laddove vi siano gli altri requisiti, le dimissioni non impediscono l’accesso al diritto all’indennità di disoccupazione agricola. Si tratta di una deroga alla regola generale sulle dimissioni e l’accesso agli ammortizzatori sociali conseguenti, ben comprensibile se consideriamo che si tratta di lavoratori neo-genitori.

Analogamente non vi sono ostacoli al riconoscimento ed erogazione della disoccupazione agricola, anche a favore di chi si dimette per giusta causa - come già d’altronde accade per la Naspi. Tra le ipotesi di giusta causa di dimissioni abbiamo il mobbing, il mancato pagamento della retribuzione e lo spostamento del lavoratore da una sede a un’altra, senza che vi siano motivi tecnici, organizzativi e produttivi.

Non solo. L’indennità di disoccupazione agricola può essere assegnata altresì ai lavoratori dell’agricoltura, licenziati per ragioni disciplinari. Questo perché detta cessazione dal lavoro non può essere interpretata come evento dal quale scaturisce la disoccupazione volontaria in quanto la misura sanzionatoria del licenziamento non è conseguenza automatica della violazione disciplinare, ma è sempre rimessa alla libera volontà e valutazione dell’azienda.

Tempistiche per la domanda

Attenzione anche alla data entro la quale richiedere la disoccupazione agricola. La domanda deve essere presentata tra il primo gennaio ed entro il 31 marzo dell’anno posteriore a quello nel quale il lavoratore è divenuto disoccupato - pena la decadenza dal diritto alla prestazione.

Pertanto, è molto importante ricordare che, per l’attività svolta nel 2022, la domanda andava fatta entro il 31 marzo di quest’anno. Invece, per la disoccupazione verificatasi nel 2023, il termine per fare domanda scadrà il 31 marzo 2024, partendo dal primo gennaio. Inps nel proprio sito specifica inoltre che se la data di scadenza coincide con la domenica o con un giorno festivo la stessa scadenza slitta al primo giorno lavorativo posteriore.

Infine, onde conseguire l’indennità di disoccupazione agricola, il lavoratore agricolo dovrà fare domanda online all’Inps con il servizio dedicato e usando le consuete credenziali di accesso (Spid di livello 2 o superiore), Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Altrimenti oltre alla procedura online, la prestazione potrà essere richiesta con il servizio di Contact Center integrato, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (senza spese) oppure al numero 06 164164 da rete mobile. Anche possibile fare richiesta della disoccupazione agricola con il supporto dei patronati.

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