Dipendenti pubblici pagati per il lavoro svolto in treno: ecco dove

Antonio Cosenza

30 Dicembre 2019 - 12:00

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Pubblica Amministrazione, in Svizzera passi avanti verso il pieno riconoscimento dello smart working: anche il lavoro svolto durante il viaggio in treno sarà conteggiato nell’orario di impiego.

Dipendenti pubblici pagati per il lavoro svolto in treno: ecco dove

Importante novità per i dipendenti pubblici e il riconoscimento dello smart working: la Svizzera ha deciso che dal 1° gennaio 2020 i lavoratori pendolari, ossia coloro che per andare in ufficio hanno necessità di prendere il treno, potranno cominciare a lavorare già durante il tragitto.

Una novità che conferma quanto la Svizzera sia al passo coi tempi; grazie alle tecnologie sempre più avanzate, infatti, è possibile lavorare in ogni situazione ed è per questo che anche il viaggio in treno non va considerato come una “perdita di tempo”.

Una situazione frequente anche in Italia: sono tantissimi, infatti, i lavoratori - sia dipendenti pubblici che nel settore privato - che per recarsi in ufficio preferiscono prendere il treno piuttosto che l’auto. Ebbene, mentre nel settore privato cominciano ad esserci le prime concessioni per il lavoro abile nel settore pubblico siamo ancora molto indietro, dal momento che queste forme di lavoro non vengono ancora riconosciute.

Uno dei primi Paesi a battere questa barriera è la vicina Svizzera, la quale dal 1° gennaio prossimo vedrà il debutto delle nuove regole per gli impiegati federali ai quali verrà concesso, in presenza di determinate circostanze, di ottimizzare il tempo passato in treno per recarsi a lavoro.

Dipendenti pubblici pagati durante il viaggio in treno: la novità della Svizzera

Come anticipato, dal 1° gennaio 2020 agli impiegati federali della Svizzera verrà data la possibilità (non si tratta quindi di un obbligo) di lavorare durante il tragitto verso l’ufficio.

Una novità molto importante per i lavoratori pendolari i quali dal prossimo anno potranno utilizzare il viaggio in treno per lavorare, anziché leggere un libro o guardare un film, riducendo così le ore da passare in ufficio. Una decisione che conferma gli sviluppi fatti negli ultimi anni riguardo allo smart working, con l’Italia che dovrebbe guardare a quanto stanno facendo negli altri Paesi per adeguarsi in tal senso.

Ma soffermiamoci su quanto fatto dalla Svizzera. Negli anni scorsi il lavoro durante il tragitto veniva concesso solamente in casi eccezionali; inoltre, non veniva comunque calcolato nell’orario. Adesso è stato deciso che il lavoro durante il viaggio sarà riconosciuto - anche ai fini retributivi - ma solamente quando presenta determinate condizioni, ossia a seconda del tipo di lavoro, della durata e delle condizioni del viaggio.

Quando tutti questi fattori convergono al dipendente dell’amministrazione federale il tempo di lavoro è da calcolare in modo completo. Nel calcolare l’orario di lavoro, quindi, si dovrà tener conto tanto del tempo passato in ufficio tanto di quello del viaggio. Il tutto, però, solamente a condizione che i superiori siano d’accordo.

Mentre in Italia si discute su quando e come verrà rinnovato il contratto dei dipendenti della Pubblica Amministrazione, in Svizzera - su invito dei quattro sindacati del personale federale - si scrive la storia con la consapevolezza che la maggiore flessibilità nella forma del lavoro è un’esigenza dei nostri giorni.

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