Come lavorare in una RSA: requisiti e iter. La guida rapida

Claudio Garau

2 Gennaio 2023 - 14:42

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Con l’invecchiamento della società non cala la richiesta di persone formate nell’accudire anziani e invalidi o persone con malattie che peggiorano la qualità della vita. Come lavorare in una RSA?

Come lavorare in una RSA: requisiti e iter. La guida rapida

Come è ben noto l’Italia è un paese con un alto numero di anziani, in cui la durata della vita media è piuttosto lunga e nel quale, specie negli ultimi anni, non si può parlare di crescita demografica. In un contesto come questo assumono evidente importanza tutti quei servizi alla persona, tipicamente forniti da una RSA, sigla che sta per residenza sanitaria assistenziale.

Un dato oggettivo è il seguente: il lavoro presso le RSA è sempre molto ricercato e al contempo delicato, in quanto il personale di queste strutture assiste solitamente anziani o persone comunque non in grado di provvedere pienamente a se stesse. Per questo, nel corso di questo articolo, intenderemo rimarcare la significativa funzione delle residenze sanitarie assistenziali (RSA), come risorsa per i cittadini anziani non autosufficienti e bisognosi di cure continue, ma soprattutto avremo modo di chiarire come fare per lavorare in una di queste strutture.

Perciò se sei interessato all’ambito medico ed assistenza agli anziani, prosegui nella lettura: ti daremo alcune utili informazioni per trovare un lavoro presso le residenze sanitarie assistenziali e lavorare in una RSA. I dettagli.

Cosa sono le RSA in breve

Prima di capire come lavorare in una RSA, vediamo cosa sono in sintesi queste ultime. Ebbene, le residenze sanitarie assistenziali - o in breve RSA - consistono in una specifica tipologia di strutture di ricovero ed ospitalità per un tempo determinato o continuativo. Si tratta di spazi espressamente rivolti:

  • agli anziani o alle persone con disabilità o non autosufficienti,
  • i quali non possono essere assistiti presso la loro residenza e abbisognano di cure e supporto persistente e garantito lungo l’arco della giornata.

In particolare, la legge definisce la funzione e l’utilità delle RSA, come strutture mirate a dare agli anziani accoglienza e terapie di tipo sanitario, ma anche prestazioni assistenziali e di recupero funzionale e sociale.

Se vuoi lavorare in una RSA, sappi che quest’ultima si colloca idealmente a metà strada tra due tipologie di servizi territoriali, ovvero:

  • il servizio di base (ospedalizzazione, assistenza medica generica, assistenza domiciliare, centri diurni);
  • il servizio specialistico (centri di riabilitazione, divisioni ospedaliere geriatriche, poliambulatori).

Da ambo i livelli, una struttura come la RSA attinge prestazioni e personale, secondo una linea di coordinamento con le altre realtà territoriali sul piano operativo e organizzativo.

RSA, casa di riposo, casa di cura e ospedale: la distinzione

Onde non fare confusione appare a questo punto utile distinguere una RSA da altre strutture simili ma diverse, ovvero:

  • la casa di riposo, in cui sono ospitati gli anziani che hanno conservato almeno parzialmente la loro autonomia e la loro autosufficienza, e piuttosto abbisognano di un aiuto generico più che di una cura o assistenza continuativa;
  • l’ospedale, in quanto il ricovero ospedaliero è mirato a interventi temporanei o ad operazioni di tipo emergenziale;
  • la casa di cura, in cui sono ricoverati pazienti che hanno una o più patologie gravi, acute o croniche e che necessitano di un trattamento costante a protezione del loro stato di salute.

Rimarchiamo inoltre che una qualsiasi RSA si colloca nel settore sanitario, ed è inclusa in una rete di servizi territoriali (come strutture ospedaliere e poliambulatoriali) che, in base alle norme in tema di pianificazione, gestione e coordinamento, fanno capo alle attività socio-sanitarie locali e all’ASL di riferimento. Tieni conto anche di questo se vuoi lavorare in una RSA.

Piano di assistenza individuale (PAI): che cos’è e perché è fondamentale

Se vuoi lavorare in una RSA, è giusto che tu sappia subito che uno dei punti chiave delle attività di queste strutture è l’elaborazione di un piano di assistenza individuale (PAI) ad hoc, ovvero un documento che include tutte le informazioni di un malato e di una persona bisognosa di cure in una RSA. Ciò consentirà di impostare un progetto di cura multidisciplinare personalizzato e, dunque, incentrato sulle specifiche esigenze di ogni singola persona ospitata.

Devi sapere infatti che il paziente, assistito in una RSA, viene posto in stato di osservazione per una serie di giorni, onde valutare le sue necessità e, al contempo, anche individuare le figure del campo medico e assistenzialistico in grado di aiutarlo. Ci riferiamo dunque a: medici, infermieri, assistenti sociali, educatori e animatori nel settore sociale, ma anche a fisioterapisti, tecnici della riabilitazione ed educatori nell’area riabilitativa.

Scopo del PAI è favorire le migliori condizioni di salute possibili di chi è ospitato in una RSA, integrando aspetti clinici e propriamente medici con quelli sociali, psicologici e comunicativi, in coordinamento con la famiglia e gli eventuali caregiver della persona anziana. Ecco perché tra le doti di chi lavora in una RSA, ad es. come OSS, non dovranno mancare empatia e capacità di ascolto. oltre ovviamente alla preparazione professionale nello specifico ruolo occupato.

Insomma, non devi aver dubbi: il PAI è una vera e propria bussola di orientamento per chiunque lavori
o intenda lavorare in una RSA. Il piano, elaborato mediamente ogni 3-6 mesi alla presenza di più figure professionali, agevolerà il raggiungimento degli obiettivi di salute, riabilitazione e socialità.

Lavorare in una RSA: i vari possibili ruoli e le loro funzioni

Solitamente nelle RSA l’attività di tipo assistenziale è suddivisa per settori o unità, ciascuna delle quali prevede una parte diurna (se disponibile) e una notturna. Per quanto riguarda il personale delle RSA, sono in gioco più figure professionali, nella generalità dei casi operatori con una formazione ad hoc nel settore.

In particolare figure chiave sono quelle che seguono:

  • il coordinatore responsabile sanitario, con una legale qualifica e con un ruolo di direzione generale della struttura;
  • il medico, che visita il paziente, prescrive la terapia farmacologica e la gestisce, interpreta e valuta gli esami diagnostici, come anche prescrive esami di controllo e interagisce con le famiglie degli ospitati;
  • l’infermiere il quale segue la visita medica, somministra i farmaci, svolge prelievi di campioni biologici, si occupa di gestire lesioni cutanee ed ovviamente si interfaccia con i familiari;
  • l’operatore socio sanitario, in breve OSS, che compie attività mirate all’aiuto nel soddisfacimento dei bisogni essenziali della persona ospitata.

In particolare ogni anno sono molti coloro che intendono lavorare in una RSA come OSS. Per questo debbono sapere che l’anziano va supportato e seguito con attenzione nel percorso di recupero, mantenimento e sviluppo del livello di benessere. L’OSS è una figura anch’essa importante in una RSA perché si occupa peraltro dei servizi domestico-alberghieri e delle attività ludico-ricreative e dell’igiene della persona, coordinandosi ovviamente con i medici, gli infermieri e tutto il personale.

Non dimentichiamo poi che oltre a queste fondamentali figure, in una RSA troviamo anche altri lavoratori con un ruolo ben definito ed una formazione ad hoc. Pensiamo - in particolare - allo psicologo, al geriatra, al fisioterapista, all’animatore o all’educatore professionale.

Trovare occupazione in una RSA: ecco cosa non deve mancare

Veniamo a questo punto ai chiarimenti su come fare a lavorare in una RSA. Ebbene, devi sapere che per accedere a queste strutture e dare il tuo contributo, dovrai disporre di un titolo idoneo. Pertanto se intendi lavorare in questo luogo come medico dovrai aver ottenuto la laurea in medicina o in infermieristica, nel caso tu voglia fare l’infermiere di RSA.

Ancora, per gli OSS è requisito fondamentale il possesso di un attestato di operatore socio sanitario, rilasciato dopo la partecipazione ad un corso ad hoc e il superamento del relativo esame. Di consueto, per lavorare in una RSA, sono previsti concorsi pubblici ma comunque, facendo qualche ricerca sul web, è possibile trovare agevolmente i siti di molte RSA sparse sul territorio, che contengono un’area ’Lavora con noi’ per segnalare la propria candidatura e farsi conoscere in vista di un possibile rapporto di lavoro.

Ciò che intendiamo chiarire è che per lavorare nelle RSA non serve per forza la laurea. Piuttosto è necessario formarsi nel campo dell’assistenza e dei servizi alla persona, fare dei tirocini dentro le strutture oppure anche svolgere un periodo di volontariato per farsi conoscere. Chiaro comunque che oltre alle capacità tipicamente professionali e legate alla sfera medica e di trattamento della persona, tutti coloro che lavorano in una RSA dovrebbero sempre possedere quelle doti di umanità, che si rivelano essenziali per aiutare al meglio gli anziani a fronte delle loro diverse esigenze.

Non dimentichiamo infine che, non di rado, le agenzie interinali si occupano di fare mediazione tra la domanda e l’offerta di figure lavorative specializzate in grado di rispondere alle esigenze delle RSA. Si tratta in particolare di quei casi in cui si accede al lavoro in una RSA con un contratto a tempo determinato.

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