Vacanze al mare più costose: con il caro carburante rischio prezzi record per i viaggi in estate

Stefano Rizzuti

30 Marzo 2022 - 17:15

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Il caro carburante rischia di pesare anche sulle vacanze degli italiani: in vista dell’estate il timore è che il costo dei biglietti dei mezzi che collegano le isole salga esponenzialmente.

Vacanze al mare più costose: con il caro carburante rischio prezzi record per i viaggi in estate

Il caro carburante ha già presentato il conto a tutti gli italiani che utilizzano l’automobile per spostarsi. Ma gli effetti dell’aumento dei prezzi di benzina e diesel potrebbero farsi vedere presto anche sulle tariffe aeree e, anche, sui costi dei traghetti.

La vacanza estiva che tanti italiani stanno già progettando rischia quindi di essere molto meno low cost di quanto speravano in molti. In particolare il timore è che i prezzi degli aerei, dei bus e dei traghetti possano aumentare a causa del caro carburante.

In particolare negli ultimi giorni sono gli armatori a denunciare il rischio di un aumento eccessivo dei costi dei traghetti a causa dei rifornimenti che hanno ormai prezzi altissimi. A rischio sono soprattutto i collegamenti con le isole maggiori, servite solamente da aerei e traghetti, e con le isole minori, dove gli aeroporti non ci sono e l’unico modo per arrivare è via mare. I prezzi delle vacanze estive rischiano quindi di salire?

Il caro carburanti colpisce anche i traghetti

Ad oggi circa il 90% delle navi viaggia utilizzando il carburante tradizionale, il che fa capire quale possa essere l’impatto del costo della benzina sui trasporti marittimi. Ovviamente è difficile prevedere quanto aumenteranno i prezzi da qui all’estate, ma il trend del petrolio al momento non fa ben sperare.

Gli armatori hanno già chiesto al governo di intervenire, altrimenti il rischio è quello di un aumento “inevitabile” del costo dei biglietti. La richiesta all’esecutivo è di garantire la continuità territoriale sia per i passeggeri che per le merci, magari attraverso un correttivo automatico delle tariffe sulla base dell’andamento del costo del carburante.

Quanto è aumentato il costo dei viaggi in traghetto

Il presidente di Assarmatori, Stefano Messina, fornisce alcuni dati come esempio dell’aumento dei costi negli ultimi mesi: un viaggio di andata e ritorno tra Genova e Olbia costa circa 50mila euro in più che in passato a causa dell’aumento del carburante, circa il 30% in più.

Per un viaggio andata e ritorno tra Napoli e Palermo parliamo di circa 38mila euro in più, tra Civitavecchia e Olbia sono circa 27mila euro. Da qui si arriva all’ipotesi estrema di sospendere i servizi o aumentare i costi per i passeggeri in caso di mancato intervento.

Allarme per l’estate, rischio aumento dei costi per i traghetti

In questo momento per gli armatori l’unica soluzione sembra quella di aumentare il costo dei traghetti per la Sardegna, la Sicilia, la Corsica e le isole minori. Ma anche quelli che portano in Croazia e in Grecia e che in estate sono molto utilizzati per le vacanze al mare.

Secondo Messina per evitare la sospensione dei viaggi via mare è inevitabile aumentare il prezzo dei biglietti dei traghetti. Una “scelta obbligata”, a suo giudizio, per evitare la sospensione del servizio in caso di un mancato ribasso dei prezzi del carburante.

Non solo le vacanze, rischi anche per il trasporto delle merci

Sul tavolo non c’è solo la questione delle vacanze e quindi del trasporto dei passeggeri. Dall’altro lato va affrontata la tematica del trasporto delle merci. L’aumento dei costi ha conseguenze anche sugli approvvigionamenti delle merci dirette alla popolazione delle isole minori e maggiori.

Il timore è che questi costi aggiuntivi finiscano per ricadere sull’utente finale che acquista i prodotti. Un primo effetto, intanto, si è già visto con l’adeguamento delle tariffe pagate dai mezzi pesanti sui traghetti: per esempio sulla tratta Genova-Porto Torres per ogni semirimorchio l’aumento è stato di 50 euro, per altre tratte si va al metro lineare del mezzo. E i costi per il trasporto delle merci salgono.

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