Bonus bollette nelle buste paga 2024, come funziona, importo e richiesta

Simone Micocci

23 Gennaio 2024 - 11:38

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Confermato nel 2024 - ma con nuovi limiti di esenzione - il bonus bollette (luce, gas e acqua) riconosciuto in busta paga dal datore di lavoro. Le regole e gli importi aggiornati.

Bonus bollette nelle buste paga 2024, come funziona, importo e richiesta

Nel 2024 si rinnova il bonus bollette in busta paga, misura introdotta nel 2022 e riconfermata anche per gli anni a venire ma con modifiche alle soglie di esenzione.

Complice l’aumento dei costi dell’energia, infatti, il governo ha dovuto pensare a soluzioni innovative per sostenere il reddito dei lavoratori: una di queste ha riguardato l’inclusione nei cosiddetti fringe benefit dei costi sostenuti dal dipendente per il pagamento delle utenze domestiche di luce, gas e acqua.

A farsi carico di quello che è stato definito come bonus bollette in buste paga è l’azienda, per quanto comunque non si tratti di un obbligo. Il datore di lavoro infatti è libero di riconoscere o meno il rimborso, per quanto sia incentivato dal fatto che tale emolumento è completamente esentasse quando non supera una certa soglia che tra il 2022 e il 2024 è stata più volte rivista.

Quindi, laddove l’azienda volesse puntare su una misura di welfare per i propri dipendenti potrebbe prendere in seria considerazione un tale strumento, al quale nel 2024 se ne sono aggiunti anche altri come quello che consente al datore di lavoro di rimborsare le spese di affitto e mutuo (ma solo i tassi di interesse) sostenute dal dipendente.

Ma concentriamoci sul bonus bollette in busta paga facendo chiarezza su quanto e cosa si può rimborsare nonché cosa deve fare il dipendente per averne diritto.

Bonus bollette nelle buste paga 2024

Tra i bonus erogati in busta paga quest’anno potrebbe esserci, laddove il datore di lavoro lo voglia, il cosiddetto bonus bollette.

È stato il decreto Lavoro - decreto Legge n. 115 del 9 agosto 2022 -a riconoscere la possibilità per i datori di lavoro di rimborsare il dipendente dei costi sostenuti per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale.

I chiarimenti su come funziona una tale misura sono arrivati con la circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 35/E del 4 novembre 2022.

Ad esempio, qui viene precisato che le utenze debbano riguardare immobili a uso abitativo posseduti o detenuti, sulla base di un titolo idoneo, dal dipendente, dal coniuge o dai suoi familiari, a prescindere che negli stessi abbiano o meno stabilito la residenza o il domicilio. La condizione essenziale quindi è che ne sostengano effettivamente le relative spese.

Inoltre, è possibile comprendere anche le utenze per uso domestico, come quelle idriche o di riscaldamento, intestate al condominio. Il rimborso può avvenire ovviamente per la sola parte a carico del singolo condomino.

Lo stesso vale per le utenze che nel contratto di locazione sono intestate al proprietario dell’immobile ma per le quali è espressamente prevista una forma di addebito analitico e non forfetario a carico del locatario o dei propri coniuge e familiari.

Importo del bonus bollette in busta paga nel 2024

Solitamente per i cosiddetti fringe benefit è prevista una soglia di esenzione annua pari a 258,23 euro, tuttavia negli anni questo limite è stato continuamente rivisto: 3.000 euro nel 2022, stesso importo anche nel 2023 ma solo per i lavoratori con figli mentre nel 2024 è stata prevista un’ulteriore differenziazione.

Nel dettaglio, i fringe benefit - compreso il bonus bollette in oggetto - quest’anno non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente quando:

  • non superano i 1.000 euro l’anno nel caso dei lavoratori senza figli a carico;
  • non superano i 2.000 euro l’anno per i lavoratori con figli a carico.

A tal proposito è bene sottolineare che i suddetti limiti non vanno assolutamente superati in quanto altrimenti si perde la convenienza dello strumento. Laddove il valore erogato fosse superiore, infatti, l’intero importo (e non solo l’eccedenza) concorre alla formazione del reddito.

Cosa deve fare il dipendente per ricevere il bonus bolletta in busta paga

Come anticipato, il bonus bollette è a libera discrezione del datore di lavoro il quale può scegliere se erogarlo o meno e a quali dipendenti.

Tuttavia, ci sono comunque dei passaggi obbligati per il lavoratore. Come spiegato dall’Agenzia delle Entrate, infatti, ai fini dell’erogazione del bonus è necessario che il datore di lavoro acquisisca la documentazione utile a giustificare una tale spesa (quindi le bollette il cui importo è stato rimborsato) o in alternativa di una dichiarazione sostitutiva con cui il dipendente si prende la responsabilità, attestando di essere in possesso della relativa documentazione, indicando gli elementi necessari ai fini dell’identificazione (come il numero e l’intestatario della fattura, nonché la tipologia dell’utenza e l’importo pagato).

Inoltre, al fine di evitare che il beneficio venga più volte corrisposto per lo stesso pagamento, il datore di lavoro deve anche acquisire una seconda dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con la quale si attesta che le stesse fatture non sono già state oggetto di rimborso, anche presso altri datori di lavoro.

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