Bonus Renzi 80€: ecco chi lo riceverà se il Partito Democratico vince le elezioni

Il Bonus Renzi - il contributo di 80€ introdotto dal Governo di Centrosinistra in favore dei lavoratori dipendenti - è uno dei protagonisti di questa campagna elettorale, insieme alla Flat Tax del Centrodestra e al Reddito di Cittadinanza del Movimento 5 Stelle.

Nel programma elettorale del Partito Democratico, infatti, è prevista l’estensione del Bonus Renzi di 80€ che non sarà più riconosciuto ai soli lavoratori dipendenti ma anche ad altre categorie di soggetti.

Inoltre, il candidato premier del Centrosinistra ha intenzione di introdurre quello che in molti hanno già ribattezzato come il “bonus bamboccioni”, ossia un contributo mensile per quei giovani che decidono di lasciare casa dei genitori per vivere autonomamente.

Con il Partito Democratico al Governo, quindi, le famiglie continueranno a ricevere bonus e contributi come fatto in questi anni; ma a chi saranno riservati i benefici? Scopriamolo di seguito.

Bonus 80 euro lavoratori dipendenti

Prima di vedere le novità che caratterizzeranno il Bonus Renzi con il Partito Democratico al Governo è bene fare un passo indietro e vedere di cosa si tratta.

Questo non è altro che un contributo di 80 euro netti che viene pagato nella busta paga dei lavoratori dipendenti - sia del comparto pubblico che per quello privato - che si trovano in una determinata fascia di reddito.

Le soglie di reddito per il Bonus Renzi sono stati aggiornate al 2018, così da adeguarle agli aumenti stipendiali riconosciuti ai dipendenti pubblici con il rinnovo del contratto. Nel dettaglio, hanno diritto ad 80€ coloro che si trovano in una soglia di reddito compresa tra gli 8.174€ e i 24.600€.

Invece per coloro che si trovano in una soglia compresa tra i 24.601€ e i 26.600€ il bonus spetta in misura ridotta, proporzionale al reddito.

Bonus 80 euro ai lavoratori autonomi

Secondo Renzi è arrivato il momento di equiparare i lavoratori autonomi con Partita IVA ai lavoratori subordinati. Per Renzi infatti, gli autonomi “sono stati dimenticati, tanto da sentirsi dei cittadini di Serie B”.

Ecco perché - qualora dovesse tornare al Governo - Renzi estenderà il Bonus 80€ agli autonomi, grazie ad un finanziamento da parte dello Stato di circa 1,1 miliardi di euro.

Naturalmente anche per gli autonomi verrà inserita una soglia di reddito, sopra la quale non si avrà diritto al bonus. Secondo le previsioni di Renzi la soglia dovrebbe essere di 26mila euro, così come era per i lavoratori dipendenti prima dell’adeguamento per il rinnovo contrattuale.

Bonus 80 euro alle famiglie

Infine il contributo mensile verrà versato anche in favore delle famiglie in cui c’è almeno un figlio. Un aiuto importante per le famiglie, un incentivo per far sì che “in Italia si torni a fare figli”.

Come dichiarato dal candidato premier del Partito Democratico questa è la proposta più onerosa del suo programma politico: riconoscere 80 euro alle famiglie per ogni figlio - fino al compimento del 18° anno di età - infatti vale mezzo punto di PIL, circa 9 miliardi di euro.

Bonus 150 euro per chi va via di casa

L’Italia è il Paese Europeo - dopo la Slovacchia - con la percentuale più alta di Under 34 che vivono ancora con i genitori. D’altronde per un giovane in Italia non è semplice trovare un lavoro che gli permetta di sostenere autonomamente i costi necessari per vivere da solo, ecco perché secondo Renzi è necessario l’intervento dello Stato.

Per aiutare i giovani e supportarli nelle spese di vitto e alloggio, Renzi ha intenzione di introdurre un contributo mensile pari a 150 euro netti, riconosciuto però solo a coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 30.000 euro.

Le risorse per introdurre questi contributi sembrano esserci - almeno secondo gli esperti del Partito Democratico - vedremo però se Renzi avrà i numeri in Parlamento per attuarli.