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Assegno di divorzio: il Verdetto Grilli si può applicare da subito, lo ha stabilito la Cassazione
venerdì 23 giugno 2017, di
Assegno di divorzio, adesso è ufficiale: per l’applicazione del “Verdetto Grilli” - destinato a fare la storia della giurisprudenza - non bisognerà aspettare alcun intervento delle Sezioni Unite.
Già da oggi quindi è possibile procedere con la revisione dell’assegno di divorzio sulla base dei nuovi parametri indicati dalla Corte di Cassazione nella sentenza n°11507 del 10 maggio 2017: l’importo non dovrà più essere tale da permettere il mantenimento dello stesso tenore di vita tenuto nel corso del matrimonio, ma basterà che sia tale da garantire l’autosufficienza del coniuge debole.
Quindi se quest’ultimo al momento della sentenza di divorzio ha già i mezzi necessari per garantire il proprio sostentamento non avrà diritto ad alcun assegno di divorzio.
Ma se così non fosse l’importo verrà calcolato in maniera differente rispetto al passato poiché questo non sarà più commisurato al tenore di vita avuto durante il matrimonio.
La Corte di Cassazione ha precisato che con la fine del vincolo matrimoniale vige il principio dell’autoresponsabilità economica, quindi ognuno dei coniugi deve provvedere a sé stesso in maniera autonoma, indipendentemente dal tenore di vita mantenuto nel periodo coniugale.
E solo nel caso in cui il coniuge debole non abbia i mezzi necessari per garantire il proprio sostentamento avrà diritto ad un sussidio economico versato dall’altro e calcolato sulla base delle normali esigenze quotidiane.
Una rivoluzione applicabile da subito, senza alcun intervento delle Sezioni Unite; la Corte di Cassazione lo ha ricordato nella giornata di ieri, pubblicando una nuova sentenza nella quale vengono applicati i principi enunciati nel famoso “Verdetto Grilli”. Principi ai quali i giudici dovranno uniformarsi, poiché questi dovranno essere applicati “d’ufficio”.
Insomma ci siamo, i nuovi parametri per il calcolo dell’assegno di divorzio possono essere applicati.
Aspettiamoci dei mesi “caldi” nei quali la Corte di Cassazione dovrà decidere su centinaia di ricorsi presentati da ex mariti stanchi di pagare importi spropositati alle loro mogli. Si vocifera ad esempio che Silvio Berlusconi abbia già dato mandato ai propri avvocati per la riduzione dell’importo mensile dovuto a Veronica Lario: l’ex Cavaliere avrà più successo stavolta oppure la decisione della Cassazione sarà la stessa di quella sull’assegno di mantenimento?
Nell’attesa di scoprirlo vediamo nel dettaglio cosa è stato stabilito nella sentenza n°11507 depositata il 22 giugno 2017, la prima nella quale sono stati applicati i nuovi parametri indicati nel “Verdetto Grilli”.
Assegno di divorzio solo per l’autosufficienza: nuova sentenza della Corte di Cassazione
Nella giornata di ieri è stata depositata la prima sentenza applicativa del “Verdetto Grilli”, dove la Suprema Corte ha confermato che l’assegno di divorzio d’ora in avanti dovrà essere commisurato alle sole necessità quotidiane del coniuge debole economicamente, che nella maggior parte dei casi è la moglie.
Dopo il “Verdetto Grilli” quindi non c’è stato nessun ripensamento da parte della Corte di Cassazione, la quale con la sentenza n°11507 ha dato ragione ad un uomo che ha richiesto la revoca dell’assegno di divorzio in quanto l’ex moglie è in grado di mantenersi da sola.
Nel caso di specie la donna ha ottenuto la pensione di vecchiaia, quindi è totalmente in grado di automantenersi senza approfittare della ricchezza dell’ex marito.
L’assegno di divorzio è stato revocato, ma va ricordato che la sentenza non è retroattiva. Di conseguenza gli ex mariti hanno tutto il diritto di chiedere la revisione dell’importo sulla base dei nuovi parametri, ma anche nel caso in cui il loro ricorso venga accolto non ci sarà la restituzione di quanto versato fino ad oggi.
Concludiamo ribadendo che grazie alle nuove regole l’assegno di divorzio - da non confondere con quello di mantenimento - verrà riconosciuto solamente al coniuge debole che non è indipendente dal lato economico. Per accertare questo requisito il giudice dovrà verificare l’assenza di determinati elementi, quali:
- possesso di redditi di lavoro o di qualsiasi altra specie;
- possesso di patrimoni mobiliari, come azioni, quote in società o obbligazioni;
- possesso di patrimoni immobiliari;
- altri sostegni economici;
- possibilità concreta di lavoro personale, in base alla salute e all’età;
- stabile disponibilità di una casa di abitazione.
Per decidere se il coniuge ha diritto all’assegno di divorzio, quindi, verrà valutata nel concreto la sua situazione economico-finanziaria. E qualora il giudice dovesse decidere in suo favore l’importo non verrebbe più stabilito in base alla ricchezza dell’altro, ma su dei parametri oggettivi validi per tutti.