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Titoli di Stato, tassi ai minimi. Quanto stiamo risparmiando? L’equivalente di IMU e aumento IVA. È questa la soluzione?
martedì 14 maggio 2013, di
I tassi di interesse sui titoli di Stato italiani hanno toccato nel corso dell’ultimo mese i minimi dall’introduzione dell’euro. Una notizia che suscita scalpore tanto più se si pensa che poco più di due mesi fa, in corrispondenza delle elezioni del 24-25 febbraio, gli stessi rendimenti avevano subito dei rialzi significativi; rialzi che hanno cominciato ad arrestarsi solo un mese dopo, quando è iniziata appunto la graduale discesa verso i livelli odierni.
Tutte le cause
E non si sa se questa nuova condizione sia dovuta ad una ritrovata fiducia nei confronti del nostro Paese e delle varie politiche di risanamento in attuazione o alla generale ondata di liquidità immessa nei mercati dalle banche centrali di tutto il mondo, fatto sta che i soldi che il Tesoro sta risparmiando in questo periodo sono ossigeno per le casse di un’Italia allo sbando.
Senza dubbio la decisione della BCE di tagliare i tassi d’interesse ha influito sull’appeal che i nostri titoli, BOT e BTP in primis, dimostrano di avere in questo periodo, ma anche il comportamento di BoJ e FED non è stato da meno.
Anzi, è proprio grazie a questi ultimi che, secondo gli analisti, ha avuto inizio l’attuale trend discendente: la decisione della Federal Reserve di immettere nel sistema 1.020 miliardi di dollari, seguita da quella della Banca centrale del Giappone che ha scelto di utilizzare 1.400 miliardi per aiutare la propria economia, hanno senza dubbio inciso sui comportamenti della BCE e dei vertici dell’Eurozona in generale.
A dimostrarlo sono le politiche di allentamento del rigore che hanno portato Bruxelles a concedere proroghe sul rientro deficit/PIL oltre il 3% e a lanciare il cosiddetto scudo anti-spread.
Il valore dei titoli di Stato
Il risultato di quanto appena detto è stato il crollo dei tassi sui vari titoli che, a maggio, hanno toccato i minimi dall’avvento dell’euro. Il rendimento dei BTP decennali è sceso sotto il 4%, quello dei BOT annuali sotto l’1%,ecc.
Insomma facendo un rapido calcolo sui vari titoli a disposizione del Tesoro, i tassi nostrani hanno registrato negli ultimi 2 mesi un calo medio di 57 punti base.
Quanto stiamo risparmiando?
Il trend ribassista dei tassi ha avuto inizio il 28 marzo 2013. Da quel giorno infatti i rendimenti dei vari titoli hanno iniziato la loro parabola discendente , facendo risparmiare parecchi soldi alle casse dello Stato.
Per capire a quanto ammonta questo risparmio occorre fare un rapido calcolo: dal 13 marzo ad oggi il Tesoro ha emesso e piazzato, nel corso delle 25 aste, vari titoli raccogliendo in totale 89,7 miliardi di euro.
I tassi su cui il nostro Stato paga gli interessi comportano un pagamento di 12,38 miliardi nei prossimi 15 anni.
Se invece i rendimenti dei vari titoli fossero saliti ulteriormente, anziché cominciare la loro parabola discendente, il prezzo sarebbe stato molto, molto più alto, giusto per capirci: circa 1,5 miliardi in più.
Ciò comporta che, se i rendimenti dei nostri titoli di Stati continuassero a scendere o comunque restassero ai livelli odierni , il risparmio (nel corso degli anni) sarebbe considerevole.
Numeri alla mano, se il valore dei tassi d’interesse restasse, nei prossimi mesi, ai livelli attuali, lo Stato italiano disporrebbe a fine anno di 6-7 miliardi in più.
IMU e aumento IVA
Ricordate le parole di Enrico Letta pronunciate pochi giorni fa? Ve le riassumiamo noi.
Per tagliare la tassa sulla prima casa ed evitare di aumentare l’IVA dal 21% al 22% a luglio il Governo ha bisogno di trovare proprio 6-7 miliardi. La stessa cifra che si potrebbe risparmiare sugli interessi dovuti per titoli di Stato.
Insomma, se si riuscisse a tenere sotto controllo i rendimenti, forse la soluzione potrebbe risiedere proprio qui. Nessun’aggravio sui contribuenti e soldi derivanti dalle stesse casse italiane