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Salvini chiamato a scoprire le carte: bluff oppure partirà il governo?
giovedì 31 maggio 2018, di
Tutto è nelle mani di Matteo Salvini. Con Carlo Cottarelli in stand-by in attesa di capire se può partire un esecutivo politico, le ultime mosse del Movimento 5 Stelle hanno messo il leader della Lega di fronte a un bivio: far partire questa volta per davvero un governo giallo-verde, oppure prendersi le responsabilità della rottura.
Dubbioso sulla lealtà dell’alleato leghista, Di Maio infatti ha recapitato a Salvini la classica offerta che non si può rifiutare: far ripartire il governo Conte con Paolo Savona presente, anche se spostato di incarico.
Il segretario del carroccio si è preso una notte di tempo per pensare, ma è chiaro che se questa ipotesi dovesse tramontare sarebbe una mera scelta politica di Salvini. Se tutta la trattativa con i 5 Stelle è stata un bluff, lo scopriremo ben presto.
La scelta di Salvini
Nelle ultime concitate ore è emersa una cosa molto interessante. Stando infatti a quanto dichiarato da Matteo Salvini “quando ci hanno detto di togliere Savona, perché avrebbe detto qualche parola contro l’euro, ho detto no”, almeno è emersa una verità oggettiva.
Domenica scorsa il premier incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato nelle mani del Presidente Mattarella per una scelta del segretario della Lega, che non ha digerito il veto del Quirinale sul professor Savona.
Quindi nessuno ha impedito la nascita del governo, ma Salvini ha deciso di far saltare tutto il banco per una questione di principio. Mettendo da parte l’opportunità o meno delle resistenze di Mattarella, il comportamento dell’alleato ha senza dubbio insospettito il Movimento 5 Stelle.
Gli ultimi sondaggi infatti danno la Lega al 27,5%, vicina ai pentastellati che invece sono in calo, mentre il Centrodestra in totale sarebbe al 40%. Il dubbio dei grillini è palese: vuoi vedere che il carroccio ha fatto naufragare il governo Conte per poter così vincere le prossime elezioni da primo partito?
Al momento infatti i 5 Stelle hanno più peso parlamentare della Lega, mentre con un nuovo voto Salvini potrebbe diventare lui il premier alla guida del Centrodestra oppure con i grillini, con i rapporti di forza però a quel punto invertiti.
In poche parole, Luigi Di Maio ha paura di essere stato sedotto e poi abbandonato da Matteo Salvini. Per fugare ogni dubbio ecco che è arrivata la proposta ancora una volta in zona Cesarini, con il governo carioca che potrebbe ripartire con a bordo il Savona della discordia.
La Lega adesso non ha più scuse: o fa ripartire il governo Conte oppure avrà tutta la responsabilità del fallimento. Niente più colpe a Mattarella, alla Germania o agli immancabili “poteri forti”.
Dentro o fuori, per Salvini non ci sono altre alternative. Se tutta questa trattativa con il Movimento 5 Stelle è stata soltanto un lungo e premeditato bluff, lo scopriremo molto presto.