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Salvini a Berlusconi: “Il candidato premier sono io”. Possibile veto su Tosi

giovedì 4 gennaio 2018, di Alessandro Cipolla

Matteo Salvini vuole mettere subito le cose in chiaro e lancia una serie di messaggi a Silvio Berlusconi, soprattutto ora che con l’ufficializzazione della data delle elezioni politiche 2018, si voterà il 4 marzo, si devono stringere i tempi per la definizione della coalizione.

Tramite una conferenza stampa nella sede milanese della Lega Nord e una serie di interviste rilasciate a La Repubblica e Affari Italiani, Matteo Salvini ha ribadito come sarà lui il candidato premier di una coalizione di centrodestra dove non sono visti di buon occhio i centristi di Noi con l’Italia, soprattutto per la presenza del “nemico” Flavio Tosi.

Salvini pronto a fare il premier

Continuano a mandarsi messaggi a distanza Matteo Salvini e Silvio Berlusconi visto che, a causa del periodo ancora di festività, il tanto agognato incontro a tre alla presenza anche di Giorgia Meloni non si terrà neanche questa settimana.

Ragion per cui il centrodestra dovrà pazientare ancora qualche giorno prima di chiarire alcuni aspetti fondamentali per quanto riguarda la coalizione. I nodi più spinosi sono l’eventuale premier, la scelta dei candidati nei collegi e il conseguente collocamento della cosiddetta “quarta gamba” centrista della lista Noi con l’Italia.

Per il primo tema da tempo ormai tra Salvini e Berlusconi è in piedi un tacito accordo: in caso di vittoria alle prossime elezioni, il premier lo sceglierà il partito che all’interno della coalizione riuscirà a ottenere più voti.

Se la Lega Nord quindi dovesse finire davanti a Forza Italia, per Matteo Salvini si andrebbero a spalancare le porte di Palazzo Chigi. In caso contrario, Berlusconi visto che con ogni probabilità non potrà essere eletto, deciderà lui chi sarà il prossimo premier in caso di vittoria elettorale.

Per cercare anche di agitare le acque in casa Lega, da tempo corrono voci su possibili idee di leadership del leader di Forza Italia nei confronti di esponenti del carroccio come Roberto Maroni, che si candiderà comunque per un secondo mandato alle elezioni in Lombardia, in alternativa alla prima scelta che sarebbe Luca Zaia, che però non sembrerebbe essere disposto a prestarsi.

Giochetti politici questi che non piacciono molto al segretario della Lega, tanto che Matteo Salvini per l’ennesima volta ha dichiarato di essere più che pronto a guidare il paese e che tutto il suo partito è compatto nel sostenerlo.

Non vedo l’ora di essere messo alla prova di governo il 5 marzo. Aver messo nel logo della Lega Salvini premier è una convinzione di tutto il movimento.

Per diventare premier però prima si dovranno vincere le elezioni. Molto passerà anche per la scelta dei candidati nei collegi uninominali dai quali usciranno fuori il 36% dei prossimi parlamentari.

Una trattativa questa più che mai complessa ma che al più presto deve essere risolta, visto che mancano meno di due mesi al voto. In quest’ottica, l’approdo della lista centrista all’interno della coalizione crea non pochi problemi.

Un Tosi di troppo

Sono diversi i motivi che spingono Matteo Salvini a non vedere di buon occhio l’ingresso nel centrodestra di Noi con l’Italia, lista formata dall’UdC e da altre anime centriste alcune delle quali hanno appoggiato nella ormai scorsa legislatura i vari governi di centrosinistra.

Per vincere le elezioni però i voti dei moderati servono come il pane. Ecco perché alla fine il leader del carroccio dovrà ingoiare qualche boccone amaro, anche se rimane un pensiero critico di fondo a questa alleanza.

Evito di seguire le vicende di quarte, quinte o seste gambe, perché non è un problema mio. Penso che un governo possa stare anche su tre gambe, i miei interlocutori sono due: chi vuole fare esperimenti di eugenetica, se ne farà carico.

Nuovi alleati nel centrodestra significano anche nuove “bocche da sfamare” nella scelta delle candidature nei collegi uninominali. Nello specificare che la presenza dei centristi è un problema di altri, Salvini con ogni probabilità ha mandato un messaggio a Berlusconi di come dovrà essere Forza Italia a fare spazio a Noi con l’Italia.

Se già era difficile trovare un accordo per la scelta dei candidati specie al Nord, dove il centrodestra dovrebbe fare en plein di seggi, ora tutto diventa ancora più complicato. Di mezzo poi c’è anche la questione di alcuni personaggi poco graditi al segretario leghista.

Chi Salvini non vorrebbe mai avere sotto lo stesso tetto è Flavio Tosi, ex compagno di partito che viene da aspri scontri elettorali proprio con la Lega sia nelle regionali del Veneto che nelle recenti amministrative di Verona.

Anche la pattuglia degli ex alfaniani, alcuni dei quali hanno avuto a lungo incarichi nei governi targati Partito Democratico, non sarebbe del tutto gradita. Non resta dunque che aspettare l’incontro chiarificatore tra i tre leader del centrodestra, che continua però a essere rimandato mentre invece il tempo comincia a stringere.

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