Renault: nessuno scandalo dieselgate. Il titolo dimezza le perdite

Livio Spadaro

14/01/2016

18/01/2016 - 09:18

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Il titolo di Renault ha recuperato metà delle perdite. La società ha chiarito il motivo delle perquisizioni. Daimler e Peugeot estranee all’indagine.

Renault: nessuno scandalo dieselgate. Il titolo dimezza le perdite

Seduta in forte ribasso per il titolo di Renault che nelle ultime ore ha registrato una flessione record del -23% (peggior ribasso dal 1999) salvo poi riuscire a trovare nuovo slancio dimezzando le perdite. Le azioni della casa automobilistica francese sono state bersaglio di vendite a causa dell’uscita di notizie riguardanti delle perquisizioni effettuate il 7 Gennaio da agenti dell’autorità anti-frode francese volte a confermare l’assenza di software illegali per le emissioni inquinanti.

Sell-off su azioni Renault innescato da volantino del sindacato CGT

Giornata borsistica pesante per il titolo di Renault che sull’indice francese Cac 40 sta perdendo al momento il 10%. Poco dopo la pubblicazione della notizia riguardante alcune perquisizioni effettuate da agenti dell’ufficio anti-frode del Ministero dell’Economia francese, il titolo di Renault ha registrato una flessione record del -23%.

Come mai questo crollo? L’agenzia francese Agence France-Presse poche ore fa aveva lanciato la notizia riguardante una presunta frode effettuata da Renault nei test sulle emissioni inquinanti delle automobili, ricalcando quindi la ben nota vicenda dello scandalo dieselgate che ha investito Volkswagen.

Il giornale transalpino ha ripreso quanto riferito da un volantino rilasciato dal sindacato CGT al centro tecnico di Renault situato a Lardy, un sobborgo di Parigi. Secondo il volantino, il 7 Gennaio alcuni agenti dell’ufficio anti-frode del ministero dell’Economia avrebbero effettuato delle perquisizioni nella sede della casa d’auto transalpina sequestrando alcuni computer.

Sulla scia di tale notizia il titolo di Renault è crollato, appesantendo l’intero comparto automotive europeo che ancora non si è scrollato di dosso lo scandalo legato ai test sulle emissioni di Volkswagen. Ribassi particolarmente pesanti si sono registrati sui titoli di Peugeot e Daimler (quest’ultima legata da una collaborazione con Renault e Nissan).

Renault conferma le perquisizioni ma chiarisce il motivo dell’indagine

Poco fa Renault ha pubblicato una dichiarazione ufficiale in cui ha confermato le perquisizioni effettuate il 7 Gennaio dagli agenti del ministero dell’economia francese precisando però su alcuni aspetti di quanto accaduto.

La società automobilistica ha affermato infatti che le perquisizioni degli agenti era utile a confermare in via definitiva i risultati iniziali di un’inchiesta avviata dalla commissione creata dal Governo per verificare l’effettiva assenza di software illegali per la manipolazione dei test sulle emissioni.

Nel comunicato emesso dalla società francese, si specifica che i test in corso permetteranno di trovare delle soluzioni per migliorare i veicoli in uscita dalle fabbriche e per quelli già in circolazione. La casa automobilistica tiene a precisare che il ministero dell’Ambiente non ha riscontrato alcuna presenza di software irregolari nell’indagine in corso.

Daimler: noi estranei ai fatti. Peugeot: completa assenza di manipolazioni

Anche Daimler e Peugeot hanno emesso un comunicato ufficiale per dare spiegazioni in merito alla vicenda.

Daimler ha precisato che non è stata effettuata nessuna perquisizione nelle sue sedi o nei siti di produzione, sottolinenando che non ha nulla a che fare con quanto accaduto a Renault.

Peugeot ha affermato anch’essa di non essere stata oggetto di alcuna perquisizione, sottolineando che le prove effettuate dalla commissione tecnica presieduta da Segolene Royale, ministro dell’Ambiente transalpino, hanno già attestato la totale assenza di anomalie nel sistema di test sulle emissioni.

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