Si può rifiutare la raccomandata a mano? Ecco cosa succede

Ilena D’Errico

12 Marzo 2024 - 00:02

condividi

Molti si chiedono come rifiutare la raccomanda a mano, considerando che spesso non porta notizie piacevoli. Ecco cosa prevede la legge e cosa succede in caso di rifiuto.

Si può rifiutare la raccomandata a mano? Ecco cosa succede

Non sempre la raccomandata viene inoltrata tramite il servizio postale, ma a volte la consegna avviene a mano, cioè tramite il mittente o un suo incaricato. Ecco che tante persone si chiedono se sia possibile in questi casi rifiutare la raccomandata, magari non rispondendo al citofono o rispedendola al mittente. L’obiettivo è chiaramente quello di difendersi dalle possibili conseguenze della raccomandata. Ecco cosa prevede la legge.

Si può rifiutare la raccomanda a mano?

Molti vorrebbero rifiutare la raccomandata a mano per sottrarsi alle possibili conseguenze spiacevoli. Spesso questi documenti contengono cartelle o solleciti di pagamento, multe o diffide. La legge non impone in alcun modo il ritiro obbligatorio della posta, di qualsiasi tipo si tratti.

Questo significa che è possibile rifiutare la raccomandata a mano senza ritirarla né conoscerne il contenuto, fatta eccezione per il nome del mittente (quando visibile dal riquadro) e dalle indicazioni fornite dai codici.

È però importante sapere che rifiutare una raccomandata non è un’idea brillante come potrebbe sembrare e anzi il più delle volte si tratta di un comportamento estremamente dannoso.

Il valore legale della raccomandata a mano

La raccomandata a mano ha quasi lo stesso valore legale della raccomandata a/r spedita con il servizio postale, soltanto che a far fede è la firma del destinatario. Quest’ultima, se il mittente ne ha copia, prova infatti la ricezione del documento. Allo stesso tempo, bisogna considerare che se la consegna non avviene tramite un portalettere di Poste Italiane la firma ha valore di contratto tra privati.

Il postino assume infatti ricopre il ruolo di pubblico ufficiale e le sue dichiarazioni costituiscono una piena prova. Il destinatario può comunque negare di aver ricevuto la raccomandata, ma soltanto tramite una querela di falso (con le relative conseguenze in caso di false dichiarazioni).

Quando la raccomandata è consegnata da un privato, invece, contestare la ricezione o l’autenticità della sottoscrizione è molto più semplice. Saranno infatti necessarie apposite perizie e acquisizioni di prove per dimostrare che è stato proprio il destinatario mirato a ricevere la comunicazione e in quale data.

Attenzione, però, a non credere che la raccomandata consegnata a mano sia facilmente ignorabile. Per la legge, il rifiuto della raccomandata è equiparato alla consegna, soltanto che non sarà nemmeno possibile per il destinatario conoscerne il contenuto.

Nel caso in cui il destinatario non sia in casa e sia un’altra persona ad aprire la porta al postino, il rifiuto non equivale più alla consegna, perché non è opposto dal diretto interessato. Di conseguenza, la raccomandata viene depositata presso un ufficio postale per la giacenza indicata sulla ricevuta (di 10 o 30 giorni) entro cui sarà possibile ritirarla e visionarla. Scaduto questo termine, la raccomandata si considera comunque consegnata.

La raccomandata va in giacenza all’ufficio postale anche quando non c’è nessuno in casa, dopo i tentativi di consegna previsti. Dopo questi termini, la raccomandata viene restituita al mittente con l’indicazione dell’avvenuta giacenza. Per l’appunto, il documento si considera notificato.

Cosa succede se si rifiuta una raccomandata

Come anticipato, il rifiuto della raccomandata o il suo mancato ritiro in ufficio postale entro i termini di giacenza vale come consegna. Di conseguenza, non soltanto non avrà alcuna utilità rifiutare la raccomandata, ma anzi questo comportamento si rivela estremamente controproducente.

In primo luogo, è bene ricordare che la raccomandata può anche contenere comunicazioni ben volute, come la chiamata a ricevere un’eredità, un assegno di risarcimento, la giacenza di un pagamento e così via. Senza ritirare la raccomandata non è possibile saperlo e si rischia così di perdere delle opportunità.

Anche quando la raccomandata contiene cattive nuove (come un sollecito di pagamento, una cartella esattoriale e così via), non ritirarla non è un’ottima idea. Dato che la consegna si considera avvenuta, l’atto è comunque idoneo a produrre i suoi effetti, principalmente: l’interruzione della prescrizione, la costituzione in mora con una diffida e la disdetta da un contratto.

Oltretutto, senza avere accesso al documento risulterà molto difficile gestire la situazione e adottare le precauzioni necessarie per risolvere il problema, evitando conseguenze come il pignoramento dei beni e il fermo amministrativo sui veicoli. La raccomandata può anche contenere atti giudiziari, tra cui multe - che prevedono un tempo massimo per la contestazione - e citazioni in giudizio.

Argomenti

# Legge

Iscriviti a Money.it