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Obbligazionario USA: opportunità dietro il recente sell-off?

venerdì 19 ottobre 2018, di Alessandro Venuti

Per Christopher Jeffery, Fixed Income Strategist di Legal & General Investment Management, il recente sell-off sul mercato obbligazionario statunitense ha stimolato molto interesse per un asset class da cui sempre più investitori preferiscono stare alla larga: le obbligazioni.

Tipicamente considerati come un asset meno remunerativo rispetto alle azioni, i titoli di Stato nelle ultime settimane hanno raggiunto picchi di rendimento pluriennali, meritando l’attenzione del mercato.

L’evoluzione dei prezzi dei bond Usa ha infatti trascinato al ribasso le obbligazioni dei mercati sviluppati e ha avuto un effetto domino su altre asset class. "Le azioni dei mercati emergenti hanno registrato un ulteriore calo, ma il debito di queste economie si è dimostrato sorprendentemente resiliente di fronte a questo recente fenomeno", ha evidenziato Jeffery.

La maggior parte degli analisti cita tre fattori alla base del rialzo dei rendimenti:

  • Il probabile proseguimento della politica restrittiva da parte della Federal Reserve a fronte dei solidi dati economici del paese
  • I riferimenti in chiave bullish all’outlook economico da parte di Jerome Powell, Presidente della Fed e dei suoi colleghi
  • L’imminente aumento nell’offerta di titoli di Stato legato ai tagli alle tasse di Trump e alla riduzione del bilancio della Fed.

Oltre a questi fattori, l’esperto di Legal & General Investment Management ne individua altri due: uno concerne gli investitori istituzionali, l’altro la domanda estera di titoli di Stato americani, in particolare quella giapponese.

A metà settembre infatti sono terminati gli incentivi fiscali che avevano stimolato le imprese a finanziarie i loro regimi pensionistici con una copertura finanziaria insufficiente, dunque i fondi pensione statunitensi nei prossimi mesi potrebbero diminuire il quantitativo di obbligazioni acquistate.

In aggiunta, il costo in carico agli investitori giapponesi per proteggere i loro investimenti in base alla fluttuazione del valore del dollaro è superiore al 2,75%, superiore anche alla compensazione del differenziale dei rendimenti tra i due mercati delle obbligazioni governative.

Non tutti gli elementi appaiono tuttavia così negativi per l’esperto. "I rendimenti dei titoli di Stato americani sono vicini alle nostre stime sul fair value e per questo motivo è tempo di essere meno, e non più, pessimisti", ha affermato Christopher Jeffery, considerando gli asset a lunga duration come una copertura efficace verso un esposizione lunga su asset più rischiosi.

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