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Gli investimenti migliori e peggiori del 2015
domenica 27 dicembre 2015, di
Il 2015 si avvia a concludersi portandosi con sé un abbondante numero di eventi che hanno contrassegnato in maniera negativa o positiva l’andamento dei mercati mondiali. Nel dettaglio, si vedranno quali sono state le migliori e le peggiori performance dell’anno riguardo gli indici azionari, le valute, le commodity, il settore Oil & Gas e i metalli preziosi.
Indici azionari europei: Ftse Mib al primo posto in UE. Micex migliore in assoluto
L’indice italiano Ftse Mib si aggiudica il titolo di miglior indice azionario europeo 2015 sotto il punto di vista della performance. Il Ftse Mib infatti si appresta a chiudere l’anno con una variazione positiva del 12%, risultando quindi il migliore tra gli indici europei.
I titoli azionari della Borsa Italiana hanno in gran parte beneficiato del Quantitative Easing messo in campo dalla BCE quest’anno. La bassa esposizione al rallentamento dell’economia cinese e il minor orientamento alle esportazioni rispetto ad altri Paesi europei hanno fatto in modo di preservare in parte i guadagni accumulati dall’indice durante l’anno.
Il Ftse Mib perde lo scettro di migliore d’Europa se si considera l’andamento del mercato azionario russo. L’indice russo Micex quest’anno ha infatti guadagnato il 25% e, come sottolinenano gli esperti di UBS, gli investitori guardano con fiducia alla ripresa economica del Paese di Putin.
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha stimato che l’economia russa quest’anno ha subito un calo del 3,8% a causa delle pressioni derivanti dalle sanzioni internazionali per la questione Ucraina, il crollo dei prezzi del petrolio, il sentiment negativo degli investitori sui mercati emergenti e l’enorme deflusso di capitali.
Lo scettro di peggior indice europeo quest’anno spetta all’Ase 20 della Grecia. L’indice ellenico quest’anno ha perso il 31% a causa della pesante situazione economica del Paese che, fino a qualche mese fa, ha rischiato addirittura il fallimento.
Energia: RBOB segna la performance meno negativa
Il calo dei prezzi del petrolio iniziato da Luglio 2014 è continuato anche quest’anno con il WTI ed il Brent che hanno visto dimezzati i rispettivi prezzi. La sovrapproduzione di greggio, il calo della domanda generale ed in particolare dalla Cina hanno pesato sull’andamento dei prezzi dell’oro nero.
Nel settore Oil & Gas il bene che ha performato meglio è stato il gasolio RBOB che per quest’anno ha lasciato sul terreno “solo” il 15%. Se confrontato con l’andamento del Brent e del WTI che nel complesso hanno perso tra il 30% e il 35% il risultato dell’RBOB è positivo.
Le previsioni sul petrolio non sono prorpio delle più rosee. Dall’ultimo World Oil Outlook (WOO) dell’Opec è emerso che l’organizzazione petrolifera più potente al mondo si aspetta un ritorno dei prezzi del greggio sui 70$ a barile nel 2020 e di 95$ nel 2040.
Indici azionari Americhe: Merval argentino al primo posto
Il miglior indice azionario d’oltreoceano è stato il Merval argentino che si è apprezzato di poco meno del 40% quest’anno. La performance dell’indice argentino è in assoluto la migliore tra gli indici del Nord e Sud America.
Il secondo indice migliore del continente è stato il Nasdaq 100 statunitense che ha guadagnato poco meno del 9% quest’anno.
Gli investitori nutrono grandi speranze sul futuro dell’Argentina che quest’anno ha abbandonato il governo socialista in carica da anni per preferire il nuovo presidente più orientato al business: Mauricio Macri.
Come promesso, il nuovo leader ha rimosso i controlli sugli scambi esteri e si sta impegnando per risolvere la questione del debito di lungo periodo dell’Argentina con i creditori.
Questo potrebbe permettere al Paese sudamericano di avere un maggior accesso al mercato dei capitali che permetterebbe un ulteriore rilancio dell’economia argentina.
Metalli preziosi: oro e argento negativi ma meno di palladio e platino
I prezzi delle commodity quest’anno hanno sofferto del rallentamento delle importazioni della Cina, numero uno al mondo nei consumi di materie prime. Anche i metalli preziosi non hanno fatto eccezione, con l’oro e l’argento che hanno perso il 9% quest’anno.
Nonostante la perdita, l’oro e l’argento sono i metalli preziosi che hanno ottenuto la miglior performance annuale o, comunque, la meno peggiore.
Il platino e il palladio hanno perso il 30% del valore nel 2015 che è una perdita nettamente superiore a quella accusata dai prezzi dell’argento e dell’oro.
Indici asiatici: Shanghai Composite mantiene il primato
Il miglior indice azionario asiatico si conferma lo Shanghai Composite cinese che ha guadagnato circa il 12% nel 2015.
Nonostante il forte calo accusato quest’estate, causato dal rallentamento dell’economia cinese, l’indice del Paese asiatico è riuscito comunque ad ottenere un risultato migliore degli altri mercati azionari asiatici.
Tutto sommato il 12% guadagnato dall’indice cinese è un buon risultato soprattutto viste le turbolenze degli ultimi mesi e in confronto ad altri indici asiatici. Il Nikkei quest’anno ha guadagnato il +7,67%, l’Hang Seng di Hong Kong ha perso il -6,21% mentre il Kospi coreano ha guadanato il +4,37%.
Valute: 2015 è stato l’anno del Dollaro americano
Il 2015 non poteva essere che l’anno del Dollaro americano viste le aspettative, poi non deluse, sul rialzo dei tassi americani da parte della Federal Reserve (e sulla svalutazione monetaria operata da alcune banche centrali di altre nazioni). Il Dollaro ha guadagnato circa il 9% quest’anno contro un basket composto da altre maggiori monete.
In termini di cross valutari, il maggior apprezzamento del Dollaro si è avuto nei confronti dell’Euro sul quale il Dollaro si è apprezzato di più del 10%.
Il maggior apprezzamento del Dollaro sull’Euro si è avuto non solo grazie all’intervento della Federal Reserve ma anche grazie alle manovre di politica monetaria espansiva messe in campo dalla Banca Centrale Europea.