La psicologia del trader vincente e del trader perdente

Fabio Longo

18 Aprile 2010 - 23:51

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La psicologia del trader vincente e del trader perdente

Questo articolo nasce da una riflessione nella mia attività di trading, riflessione profonda, avvenuta in un certo momento a causa della grande energia applicata a questa attività (per costanza, attenzioni, tempo, rinunce) e di contro ottenendo a risultati positivi ma evidentemente scarsi rispetto a quelli che si sarebbero ottenuti investendo su uno strumento finanziario a rendita garantita. A mio avviso questo è un grande fault in quanto, se il fine del trading non è il divertimento ma il guadagno, i risultati devono essere percentualmente enormi (3 digit anno deve essere il target).

Eseguendo una sorta di analisi del mio operato ricercandone quelle che potevano essere le cause di tale «insuccesso» ho avuto modo di constatare, da letture molto interessanti su Internet, che gli elementi psicologici svolgono un ruolo parimenti importanti a quelli delle capacità predittive del trader, al pari delle strategie di money management, al pari degli strumenti di trading, al pari di ogni elemento descritto in queste numerose note.

Può succedere che un trader, pur eseguendo una serie di guadagni piccoli percentualmente ma costanti, sistematicamente regala gran parte di tali guadagni con una singola operazione. Oppure dopo un periodo felice, colleziona una serie di perdite notevoli, una dietro l’altra.

L’atteggiamento psicologico del trader influenza da un lato il successo dell’operazione, ma tende ad essere vero anche il vicerversa, quindi le operazioni di trading possono, ma non dovrebbero mai, influenzare lo stato psicologico del trader. Il problema più grande viene riassunto dal concetto di aspettativa. Ma arriviamo velocemente ad elencare quelle che gli atteggiamenti psicologici che una dinamica perdente può generare in un soggetto il cui stato psichico si stia deteriorando a fronte di ripeture perdite:

A livello operativo:

- Trading contro mercato
- Trading irrazionale nelle ragioni che lo hanno mosso
- Trading di vendetta su uno strumento finanziario, magari con un capitale superiore
- Trading masochista (addirittura!)
- Assimilazione a gioco d’azzardo
- Perdita finanziaria totale

A livello psicologico:

- Stress
- Paura di sbagliare e/o di vincere
- Ansia da Performance
- Perdita di autostima
- Dolore
- Superstizione, soprattutto sulle date
- Percezione sbagliata del denaro
- Percezione sbagliata del rischio
- Distorzione della realtà e dissonanza cognitiva
- Instabilità
- Atteggiamenti negativi per la vita
- Perdita di concentrazione
- Pianti, Perdita di controllo ed ira, ovvero pazzia
- Suicidio

Ho terminato la lista psicologica con suicidio, e la lista del trading con perdita finanziaria totale: sono delle realtà del trading a cui occorre porre molta attenzione.

Gli atteggiamenti, i segnali di pericolo di un trader perdente si concretizzano in vari punti:

- non utilizzo di un sistema di trading, magari semplicimente perchè non si vuole usarlo: elemento chiave, oltre la capacità predittiva, è proprio la metodologia e la diligence
- mancanza di scopi
- tentativo di vincita di denaro anzichè di investimento oculato
- mancanza di pazienza, di ordine, di strategia

L’origine del problema, per una persona capace, e di tutte le possibili negatività che si riescono ad immaginare, nascono esattamente nel momento in cui egli abbia riposto una aspettativa sulla decisione di trading. Proprio quell’elemento, se l’esito della decisione è sbagliato, produce :

- Dolore emotivo
- Impatto psicologico negativo
- Innesto di una atteggiamento da trader perdente.

E questo addirittura nei casi in cui la decisone presa abbia portato ad un successo dell’operazione. Magari perchè avrebbe potuto pazientare ancora ottenendo un risultato superiore, e vedendo quindi il «bicchiere mezzo vuoto».

Nel caso l’esito della decisione non sia sbagliato, produce l’aspettativa effetti contrari ma che, sebbene positivi, possono sfociare anche in negativo con esaltazione, narcisismo, percezione sbagliata del rischio che riporta quindi in stato di trader perdente.

Il problema di tutto questo è appunto l’aspettativa. Bene o male che vada, si finisce comunque male.

Invece il trader positivo, vincente, è quello che si manifesta con concetti speculari a questi elencati. Provateli a mente sulla lista precdente. Uno solo probabilmente rimane invariato, lo stress, quello c’è sempre.

Cosa è l’origine di un trader vincente a questo punto?

Ebbene sembra la scoperta dell’acqua calda ma è il Piano di Trading. Il piano di trading, quel progetto di investimento ed azione che molto spesso si fa a mercati chiusi, fuori dall’emotività e dal campo di battaglia - dove bisogna fondamentalmente eseguire. Il sentimento di piacere va associato ad avere pensato, attuato e rispettato il piano di trading, non solo quando si ottiene un profitto. Solo in questo modo, i loss che potranno esserci e che sempre ci saranno, potranno essere accettati come parte ineliminabile del trading.

Definire un Piano di Trading evade da questi appunti ma sappiamo che è l’insieme di tutto quello che si può immaginare: capacità previsionali, strategie di money management, strategie di stop loss e di take profit, timing, analisi del rischio...

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