Lo rileva l’Istat: mai così male dal 2009, cruciale crollo tra primo e secondo trimestre dell’anno
Export in calo del 9,7% nel 2020 in Italia. È il dato rivelato oggi dall’Istat, che mette in evidenza la peggior discesa del dato dal 2009.
Un dato che si confronta invece con un discreto recupero per i primi mesi del 2021, ma risente come inevitabile della pandemia e della forzata chiusura di molte attività tra primo e secondo trimestre del 2020.
Dall’altra parte anche l’import segna per il 2020 un sonoro -12,8%, per molti versi decisamente atteso.
Italia: export cala del 9,7% nel 2020
Nell’indicare un export in calo di un complessivo 9,7% nel 2020 in Italia, l’Istat cita come un percorso al ribasso simile si fosse registrato l’ultima volta nel 2009.
Per l’Istituto diretto da Gian Carlo Blangiardo la discesa è dovuta “per oltre un terzo al calo delle vendite di beni strumentali, è estesa a tutti i principali mercati di sbocco: paesi ASEAN e OPEC, Francia e Regno Unito mostrano le flessioni più marcate; all’opposto, è molto contenuto il calo dell’export verso la Cina”.
Note positive arrivano per contro dall’ultimo trimestre del 2020 e da dicembre del 2021, un insieme di 4 mesi in grado di registrare un recupero costante e rientrare in parte dall’enorme crollo a cavallo tra primo e secondo trimestre del 2020.
In particolare, per dicembre 2021 la stima dell’Istat è di un export sotto del 3,8% rispetto a novembre e un import sotto dell’1,1%.
Un recupero che individua soprattutto nelle “maggiori vendite di beni strumentali” e beni intermedi:
“Nonostante il calo congiunturale a dicembre, la dinamica dell’export nel quarto trimestre è positiva nel confronto con il trimestre precedente" con un aumento del 3,3%, spiega l’Istituto di statistica, "trainato soprattutto dalle maggiori vendite di beni strumentali e beni intermedi. Nello stesso periodo, l’import aumenta del 4,3%”.
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