INPS, pensioni anticipate 2015: boom di richieste nel primo semestre

Nel primo semestre 2015 sono aumentate le richieste di pensioni anticipate all’INPS. Ciò avviene secondo le norme previste dalla legge Fornero, che si basano sul sistema contributivo: si può andare in pensione indipendentemente dall’età, basta aver raggiunto la soglia dei contributi necessari.
Secondo quanto riporta l’INPS, nei primi 6 mesi del 2015, il numero di domande di pensione anticipate ammontano a 69.343, con un incremento del 108% rispetto al primo semestre del 2014.

Richieste di pensioni anticipate INPS in aumento: ecco perché
La spiegazione è presto data: secondo la legge Fornero - che risale al 2011 - è possibile andare in pensione dopo aver compiuto 66 anni, ma si può richiedere la pensione anticipata qualora si abbia maturato il periodo di contribuzione necessario.

Secondo i dati riportati dall’INPS, gli italiani stanno cogliendo al volo questa possibilità. Avranno timore di aspettare la riforma delle pensioni del Governo Renzi?

Pensione anticipata: chi può richiederla
Sono due i requisiti fondamentali necessari per richiede e ottenere la pensione anticipata:

• per gli uomini: 42 anni e 6 mesi di carriera fino al 31 dicembre 2015, dall’anno prossimo gli anni di contributi si alzano a 42 e 10 mesi;
• per le donne: 41 anni e 6 mesi di carriera fino al 31 dicembre, 41 e 10 mesi a partire dal primo gennaio 2016.

Pensioni anticipate, opzione donna: a chi è rivolta e come funziona
Secondo quanto afferma l’INPS, senza però l’apporto di dati precisi, nel primo semestre 2015 sono aumentati i ricorsi all’opzione donna.

Fino a fine anno le lavoratrici possono mettersi in pensione prima degli uomini, se accettano una riduzione delle pensione attraverso il calcolo contributivo: non si tiene più conto della media degli ultimi stipendi, ma si procede in base ai contributi versati.

Possono accedere all’opzione donna le lavoratrici dipendenti con 57 anni e 3 mesi di età e più di 35 anni di carriera alle spalle, le lavoratrici autonome con 58 anni e 3 mesi di età e più di 35 anni di contributi versati. La pensione, in questo caso, viene “erogata con una finestra mobile di attesa di 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome”.

Pensioni anticipate: gli italiani non aspettano la riforma del Governo Renzi
Il boom delle richieste di pensioni anticipate indica come gli italiani non siano disposti ad aspettare di conoscere i dettagli sulla riforma delle pensioni del Governo Renzi.

Non vogliono sapere quale ipotesi prevarrà: se quella del presidente dell’Inps, Tito Boeri, o quella del sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, e del presidente della Commissione lavoro, Cesare Damiano.
Nel primo caso, è possibile andare in pensione prima dei 66 anni - attualmente previsti - attraverso il calcolo dei contributi versati; nel secondo caso è previsto un sistema di penalizzazioni e incentivi, in base a quanti anni si è disposti a lavorare.

Pensione anticipata: un po’ di dati
Si registra un incremento sia tra i lavoratori dipendenti - 34% nel primo semestre del 2015 contro un 22% del 2014 - che tra i liberi professionisti, con un incremento - rispetto allo stesso periodo del 2014 - di 8 punti percentuali (dal 17% al 25).

Inps: l’analisi di settore
Per quanto riguarda l’analisi di settore, sono gli artigiani a fare più rischieste, triplicate rispetto all’anno scorso. Tra i commercianti e i dipendenti il desiderio di andare in pensione prima dei 66 anni previsti dalla legge è raddoppiato rispetto al 2014.

Queste le conclusioni riportate nel report dell’INPS:

Come si può desumere dall’analisi del prospetto, il 2014 è stato un anno di innalzamento consistente del requisito di età per la pensione di vecchiaia delle donne (18 mesi per le lavoratrici dipendenti e un anno per le autonome), mentre per le pensioni anticipate il requisito di anzianità si è incrementato per tutti di un mese. Il 2015 invece è un anno di staticità di tutti i requisiti rispetto all’anno precedente.