Geopolitica dello spazio: tra nuove prospettive e protagonismo italiano

Domenico Letizia

06/08/2020

06/08/2020 - 12:58

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Il 2021 sarà un anno importante per la geopolitica dell’esplorazione spaziale, adesso anche per l’Ue lo spazio è diventato strategico con l’Italia che risulta una delle delegazioni più attive.

Geopolitica dello spazio: tra nuove prospettive e protagonismo italiano

Il 2021 è una data molto importante per gli analisti e gli esperti di geopolitica, spazio e innovazione. Se non vi saranno nuove ricadute importanti in tema di pandemia sanitaria, il Comune di Jesolo in collaborazione con i Mazzanti Editori sarà protagonista del lancio del primo Festival di Geopolitica Europea.
Tale festival avrà, tra i vari compiti, quello di analizzare l’attualità geopolitica dello spazio, le future prospettive economiche del settore e gli scenari del prossimo futuro in tema di politiche spaziali europee e italiane.

La Cina e gli Usa sono i capofila della competizione globale per rafforzare la propria posizione di forza. Esiste una vera e propria geopolitica dell’esplorazione spaziale. Anche per l’Europa lo spazio è divenuto strategico, si pensi alla space diplomacy, perché di fatto costituisce un nuovo ambito dove si sviluppa la geopolitica degli Stati.
Per quanto riguarda l’Agenzia Spaziale Europea vi è una data molto importante che appare come una cesura con il passato: la riunione a livello ministeriale dei 22 paesi membri dell’Agenzia Spaziale Europea, tenutasi sotto presidenza spagnola a Siviglia nel novembre del 2019. Con un colpo di scena estremamente interessante, gli stati membri hanno deciso di contribuire con lo stanziamento di fondi all’Agenzia Spaziale Europea con più di quanto stabilito dalla stessa agenzia.
Un bilancio che permetterà all’organizzazione di avere ambizioni spaziali all’altezza del nostro continente.

Durante i lavori, la delegazione italiana è stata tra le più attive e dinamiche e non solo ha offerto un pacchetto finanziario importante, collocandosi al terzo posto dei contributori dell’agenzia, ma è anche riuscita ad attirare finanziamenti importanti per progetti nazionali e internazionali a guida italiana e in particolare per i progetti Ariane e Vega sostenuti e realizzati dalla più grande società privata aerospaziale italiana: l’Avio S.p.A.
Oltre l’Agenzia, la stessa Unione Europea sta vivendo una fase molto significativa per quanto riguarda le politiche spaziali. È stata creata una nuova Direzione Generale interna alla Commissione Europea competente in tema di difesa e spazio.

In questi mesi entra nella fase finale il nuovo regolamento sullo spazio che sostituisce i vari regolamenti assegnati a diversi settori spaziali, permettendo di ricondurre tutto ad una unità e ad un contesto globale preciso e strutturato. Parliamo in particolare delle costellazioni satellitari Galileo e Copernicus.
Contemporaneamente, si stanno ponendo le basi per una nuova Agenzia spaziale dell’Unione Europea destinata a collaborare strettamente con l’Agenzia Spaziale Europea, che non è un organismo dell’Unione Europea, e bisognerà attendere l’approvazione del bilancio della programmazione finanziaria multiannuale dell’Unione Europea, alla quale spetterà anche definire concretamente il livello di ambizione dell’Unione stessa per quanto riguarda lo spazio.

L’Agenzia Spaziale Europea conta attualmente 22 paesi ed è molto forte nel garantire ai paesi europei, che ne fanno parte, l’accesso autonomo allo spazio. Nell’attuale scenario di competizione geopolitica internazionale, ciò che appare certo è il ritorno con prepotenza delle dinamiche internazionali legate alla «conquista dello spazio» e alla ricerca scientifica, satellitare e tecnologica frutto di tali dinamiche.

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