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Federal Reserve: no al QE3, perché? Oggi occhi sulla BCE (Financial Times)

giovedì 2 agosto 2012, di Federica Agostini

La Federal Reserve non lancia l’atteso QE3. Nessun nuovo alleggerimento quantitativo, ma oggi gli occhi sono tutti puntati sulla BCE e sulle dichiarazioni attese per oggi.

Scrive il Financial Times: al momento non sono necessari interventi, ma a settembre la Fed si dice pronta a far ripartire l’economia. Fintanto, Bernanke porterà avanti la politica monetaria e, difficilmente, prevede la possibilità di ulteriori alleggerimenti quantitativi.

FOMC e QE3

La FOMC prevede che la Fed manterrà bassi i tassi di interesse fino a 2014 inoltrato -contro le aspettative dei mercati che tale data potesse essere estesa fino al 2015- e non lancerà nessun nuovo quantitative easing. Dunque, no al QE3.

Ma la FOMC è seriamente preoccupata riguardo all’outlook dell’economia statunitense, lo dimostrano la serie di questioni presenti nell’ultima dichiarazione ufficiale della commissione che esprime la necessità di dover "fare di più per l’economia".

"La commissione terrà sotto controllo ogni nuova informazione riguardo agli sviluppi economici e finanziari e fornirà indicazioni aggiuntive volte alla promozione di una ripresa economica più intensa".

Se la crisi in Europa dovesse continuare a riversarsi anche sull’economia degli USA, la FOMC è pronta ad intervenire energicamente. Tuttavia, al momento, mancano i presupposti necessari al lancio di un nuovo round di quantitative easing.

Fed: arrivederci a settembre?

Sebbene la Fed non abbia optato per alcun intervento, parrebbe che le dichiarazioni della FOMC lascino intendere che un intervento della Fed sia prevedibile per settembre.

Inoltre, la FOMC ha aggiunto, "l’attività economica ha decelerato nella prima metà dell’anno e la crescita dell’occupazione è stata molto lenta negli ultimi mesi".

"L’inflazione è scesa rispetto all’inizio dell’anno, anche in pate riflettendo l’abbassamento del greggio e della benzina. Rimangono, dunque, stabili le aspettative sull’inflazione a lungo-termine", prosegue la dichiarazione.

I tassi di interesse sulle obbligazioni sono scesi leggermente, pur rimanendo alti durante la giornata di ieri, mentre il dollaro ha vissuto un modesto rally, in parte dovuto allo shift di attenzione degli investitori che puntano ora gli occhi sulla Banca Centrale Europea.

Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: Financial Times

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