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Equitalia, proroga sanatoria cartelle esattoriali: nuove scadenze e sospensione riscossione
giovedì 10 aprile 2014, di
Sanatoria cartelle Equitalia, la proroga disposta in questi giorni grazie ai lavori parlamentari sull’ennesima versione del decreto Salva Roma sta portando con sé tutta una serie di cambiamenti ai quali è bene prestare la giusta attenzione. Da una parte, infatti, lo slittamento nei tempi comporta tutta una serie di scadenze modificate. Dall’altra, però, ci sono buone notizie per quanto riguarda la ripresa dell’attività di riscossione da parte di Equitalia stessa.
Sanatoria cartelle Equitalia: le nuove scadenze
Non è solo il termine per la rottamazione delle cartelle esattoriali a cambiare data, spostandosi al 31 maggio di quest’anno. L’ente di riscossione il 30 giugno avrebbe dovuto trasmettere l’elenco dei debitori che hanno effettuato il versamento per estinguere il debito, invece adesso avrà tempo fino al prossimo 31 ottobre. Stessa cosa (e stesse date) per l’adempimento che riguarda la trasmissione al contribuente dell’avvenuta estinzione del debito.
Riscossioni bloccate fino al 16 giugno
Ma la cosa più importante, è che sembra essere stata trovata una soluzione sul rischio di ripresa dell’attività di riscossione da parte di Equitalia. Un rischio che avevamo già evidenziato pochi giorni fa, e sul quale si sperava che i legislatori fossero già all’opera, onde evitare ulteriore caos. Così fortunatamente è stato: grazie a un emendamento all’articolo 2 del dl 16/2014 proposto dai relatori Maurizio Bernardo (Ncd) e Fabio Melilli (Pd) le riscossioni non riprenderanno il 16 aprile, paradossalmente più di un mese prima della dead line della sanatoria stessa. Ci sarà, invece, una nuova sospensione della riscossione dei carichi iscritti a ruolo fino al prossimo 15 giugno (con la ripresa effettiva dell’attività a partire dal giorno seguente: il 16 giugno).
I tempi per l’entrata in vigore
Adesso non ci resta che aspettare che la terza versione del decreto Salva Roma diventi, a tutti gli effetti, legge dello Stato. Una precisazione quanto mai necessaria, visto il destino infausto che ha caratterizzato le edizioni precedenti del dl in questione. Questa volta, però, la strada in Parlamento sembra abbastanza in discesa: oggi stesso alla Camera dei Deputati, dopo l’esame di rito presso le commissioni Bilancio e Finanze, il Governo porrà il voto di fiducia. Operazione resasi necessaria da una parte per sedare i malumori in merito a un testo che presenta più di un lato controverso, dall’altra per tentare di contingentare i tempi. Il decreto, infatti, deve dribblare un calendario denso di festività pasquali e ponti primaverili e arrivare in Senato in tempo utile per la conversione: entro il 6 maggio prossimo.