Ecodesigner: chi è, come diventarlo e quali competenze bisogna avere

Claudio Garau

12 Aprile 2022 - 11:51

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L’attività lavorativa dell’ecodesigner riconsidera i processi di produzione, sulla scorta dei principi di ecosostenibilità e dell’economia circolare. Ecco cosa ricordare in proposito.

Ecodesigner: chi è, come diventarlo e quali competenze bisogna avere

Nell’ambito delle professioni che intendono trovare un compromesso tra obiettivi di produzione e sostenibilità ambientale, rientra sicuramente quella di ecodesigner.

Come vedremo più nel dettaglio nel corso di questo articolo, si tratta di una figura professionale che associa la necessità di un costante sviluppo economico alla opportuna gestione – e al giusto impiego – delle risorse a nostra disposizione.

Non solo le competenze digitali sono grandemente apprezzate da aziende e selezionatori, ma anche e soprattutto le competenze green. Anzi, le tendenze del mercato del lavoro ci indicano che nel medio termine aumenterà la domanda di lavoratori preparati nell’ambito della sostenibilità.

Ecco perché, di seguito, conviene vedere da vicino la figura dell’ecodesigner: le aziende chiederanno sempre più frequentemente di rinnovare i cicli di produzione per abbassare le emissioni inquinanti e realizzare prodotti ecofriendly.

Dunque quali sono le mansioni tipiche di un professionista di questo tipo? Qual è la formazione richiesta? E quali sono le attitudini e requisiti da avere? Scopriamolo più avanti, in questa guida rapida sul profilo e ruolo dell’ecodesigner.

Ecodesigner e ecodesign: il contesto di riferimento

Per capire con esattezza che tipo di lavoro svolge un ecodesigner, dobbiamo considerare che cos’è l’ecodesign. Ebbene, quest’ultimo altro non è che un evoluto modello economico, il quale coinvolge tutto il processo di ideazione, progettazione, vendita sul mercato e smaltimento di un prodotto rispettoso dell’ambiente e delle risorse primarie.

Di fatto agire nell’ottica dell’ecodesign, significa ripensare integralmente i processi di produzione, per mettere al centro economia circolare e sostenibilità.

Applicare i principi dell’ecodesign sul luogo di lavoro, in buona sostanza, comporta l’utilizzo di risorse rinnovabili, vale a dire materie o fonti di energia che si trovano in natura, come ad es. il sole, il vento o l’acqua. Utilizzandole nei processi produttivi, le aziende possono ottenere materiali riciclabili e biodegradabili che:

  • hanno un impatto minimo sul piano ambientale;
  • sono pensati per poter essere riutilizzati più volte senza perdere le caratteristiche originarie.

Infatti, uno dei principi di riferimento per il lavoro di ecodesigner è quello della cd. life extension: i prodotti, una volta smaltiti, non danno luogo ad un impatto ambientale negativo, ed anzi le risorse con le quali sono stati prodotti ritornano in natura.

Ecco perché l’ecodesigner non può che aver ben chiara la connessione diretta tra la l’economia circolare e lo stesso ecodesign. Di fatto quest’ultimo rappresenta una scelta etica per la conservazione delle risorse della terra, ma anche per la sua stessa protezione nel corso del tempo. L’ecodesign considera attentamente sia le materie prime impiegate nei processi di produzione, sia l’energia dissipata in ciascuna fase del ciclo di vita di un prodotto.

Il profilo dell’ecodesigner

L’ecodesigner è un professionista con le competenze idonee per ideare, progettare e dare vita a creazioni sostenibili, in virtù dell’individuazione e utilizzo di materiali ecologici, che possano abbattere l’impatto ambientale dell’uomo sul pianeta.

In altre parole, questa figura professionale può essere un esperto di architettura, design, moda, artigianato o ogni altro settore lavorativo: egli si adopera nel gestire l’intero ciclo di vita di un prodotto o un servizio, tenendo conto di specifici elementi e allo scopo di contribuire alla tutela dell’ambiente.

Per l’ecodesigner sono fondamentali aspetti quali l’eco-sostenibilità dei materiali, la qualità, l’impatto ambientale, la funzione. Egli è di fatto una figura qualificata che conosce i materiali, il loro impatto sul pianeta e si impegna nel progettare, dal principio alla fine, un prodotto unico ed ecosostenibile. Detto professionista seleziona i materiali green in modo accurato, e applica criteri di efficienza energetica, per tendere al risparmio e al minore impatto ambientale.

Quali sono le funzioni dell’ecodesigner? La sintesi

Alla luce di quanto ricordato finora, tutti gli interessati a svolgere questa innovativa professione ben comprenderanno che fare eco-design significa essenzialmente mettere in atto le seguenti indicazioni:

  • ripensare il prodotto e il suo uso pratico;
  • diminuire le componenti, il materiale, l’energia necessaria a
    produrlo e a farlo funzionare;
  • sostituire i componenti pericolosi con altri meno nocivi e più sicuri;
  • riciclare, vale a dire utilizzare nei casi in cui è possibile materiali riciclati, e conseguentemente assicurarsi che i materiali utilizzati possano essere a loro volta
    riciclati a fine vita del prodotto;
  • riutilizzare, ovvero pensare ad un possibile riutilizzo del prodotto;
  • riparare, vale a dire progettare oggetti che possano essere riparati e non sostituiti nel caso si rompano.

Non vi sono dubbi a riguardo: l’obiettivo finale di un ecodesigner è realizzare prodotti, processi o sistemi idonei a ’stare sul mercato’ perché in linea con i bisogni del cliente, ma al contempo in grado di migliorare le performance ambientali rispetto ai prodotti concorrenti.

Ben si comprende allora che per realizzare un prodotto sostenibile e rispettoso dei principi dell’ecodesign, è necessaria la presenza di un soggetto debitamente formato. Egli saprà selezionare i materiali, valutare l’efficienza energetica, considerare attentamente i processi di produzione, ma soprattutto sarà in grado di individuare soluzioni ottimali per il ciclo di vita di un prodotto. Tutto questo a favore della sostenibilità ambientale e del rispetto della natura.

Le caratteristiche tipiche di un prodotto di ecodesign

Un prodotto che si possa definire davvero rispettoso dei principi di ecodesign presenta le seguenti caratteristiche:

  • basso impatto ambientale;
  • efficienza energetica;
  • realizzazione con materiali riciclabili;
  • mancanza di sostanze tossiche o nocive.

Esempi concreti di prodotti di ecodesign sono gli oggetti per la casa, come poltrone e divani, gli arredi, le lampade, ma le stesse abitazioni possono essere realizzate autosufficienti dal punto di vista energetico.

Non solo. Realizzare prodotti in ecodesign significa altresì combattere gli sprechi alimentari: non pochi infatti i progetti e i prodotti di ecodesign realizzati a partire da scarti alimentari o materiali provenienti da frutta e verdura.

Competenze e requisiti di un ecodesigner

L’ecodesigner, per poter svolgere la professione, deve avere non soltanto conoscenze in ambito di design e progettazione e competenze in campo informatico, ma anche conoscenze in campo ambientale, con specifica considerazione della chimica dei materiali, delle questioni energetiche all’interno della filiera produttiva e della gestione degli scarti e dei rifiuti.

Ovviamente la figura professionale in oggetto deve anche possedere una serie di soft skills o attitudini personali, utili allo svolgimento della professione. In particolare, egli deve essere curioso rispetto ai temi dell’ambiente e della sostenibilità, creativo, portato all’innovazione e ad introdurre soluzioni nuove, pianificatore.

Non possono mancare inoltre le capacità di lavorare in team, e dunque di collaborare con altri professionisti nel momento della progettazione, sia per ottenere informazioni che per verificare la fattibilità delle proprie idee.

Come si diventa ecodesigner? La formazione e gli step da compiere

Finora abbiamo visto qual è il contesto in cui opera un ecodesigner e quali sono le sue tipiche mansioni e abilità, ma in molti potranno opportunamente domandarsi qual è la strada da percorrere per diventare ecodesigner.

Ebbene, al fine di poter svolgere una carriera in questo settore, nel nostro paese è possibile iscriversi a corsi di studio ad hoc. Ciò in quanto in Italia vi sono oggi varie facoltà che presentano corsi di laurea in design sostenibile. Chiaro che per avere accesso a questi percorsi formativi ovvero alla triennale, l’interessato dovrà aver conseguito il diploma di scuola superiore, meglio se in area scientifica-tecnica.

Per quanto attiene invece alla scelta di un master nell’ambito dell’ecodesigner, per colui che intende svolgere questo lavoro sarà essenziale aver svolto un percorso nel primo ciclo di laurea inerente allo sviluppo sostenibile. In ogni caso, per gli interessati le opportunità di formazione certamente non mancano.

Sbocchi lavorativi dell’ecodesigner

Concludiamo la nostra sintetica guida sulla professione di ecodesigner, indicando quali sono i contesti lavorativi dell’eco-designer, ossia gli ambiti in cui egli può trovare impiego. Eccoli di seguito:

  • studio di progettazione, ossia un luogo in cui architetti,
    ingegneri e designer lavorano alla progettazione di prodotti e servizi su richiesta delle aziende committenti;
  • grandi imprese, che includono un laboratorio di progettazione nelle loro strutture.

Sia nel primo che nel secondo caso, certamente le opportunità di lavoro nell’ecodesign non mancheranno, tanto che questa professione può certamente essere annoverata tra quelle su cui puntare da qui ai prossimi anni.

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# Lavoro

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