Caf: cos’è, quando si paga, come denunciare e chiedere il risarcimento

Isabella Policarpio

08/11/2019

08/11/2019 - 10:40

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I Caf sono uffici territoriali che offrono assistenza fiscale ai cittadini. La maggior parte delle prestazioni sono gratuite, ma per alcune è previsto il pagamento. In caso di danno si può denunciare il Caf? Ecco cosa fare.

Caf: cos’è, quando si paga, come denunciare e chiedere il risarcimento

I Centri di assistenza fiscale (Caf) risolvono le questioni fiscali su richiesta dei cittadini, quindi compilano le Dichiarazioni dei redditi, le richieste di bonus e pensionamenti, gli adempimenti Isee e tutte quelle operazioni che richiedono competenze tecniche in materia di contributi e tasse.

Molti pensano che i servizi offerti dal Caf sono sempre gratuiti, ma non è così; come vedremo infatti alcune operazioni sono soggette a pagamento, anche se non si tratta quasi mai di cifre elevate.

Se il Caf commette degli errori che causano danni economici, il cittadino danneggiato può sporgere denuncia e chiedere il risarcimento danni, anche se l’operazione è stata svolta a titolo gratuito.

Cos’è il Caf e come funziona

I Centri di assistenza fiscale (Caf) sono organizzazioni stabilite su tutto il territorio nazionale che supportano negli adempimenti fiscali i lavoratori dipendenti, i datori ed anche i pensionati. Molto spesso ci si rivolge al Caf per ottenere assistenza nella compilazione della dichiarazione dei redditi, del modello Isee o Red. Il personale addetto, infatti, è competente in materia fiscale e tributaria ed offre il suo aiuto sia nella compilazione dei documenti richiesti che nella trasmissione dei dati.

Possono svolgere il ruolo di assistenza fiscale:

  • le organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti e dei pensionati con almeno 50 mila iscritti;
  • i sostituti d’imposta con almeno 50 mila dipendenti;
  • le associazioni di lavoratori costituite in un patronato con almeno 50 mila iscritti.

Le funzioni del Caf sono per lo più a pagamento, seppur con delle eccezioni. Vediamo quali sono.

Quali sono i servizi gratuiti del Caf?

Come anticipato, la maggior parte dei servizi offerti dal Caf sono gratuiti. Nel dettaglio, sono sempre gratuite le procedure di trasmissione dei modelli precompilati. Invece, per quanto riguarda la compilazione di alcuni modelli, come il 730, il servizio del Caf è a pagamento, e la cifra varia in base al fatto che il richiedente sia iscritto o meno ad un sindacato.

Dunque, se ci si rivolge al Caf per chiedere la trasmissione di modelli già compilati l’operazione è sempre gratuita, sarà l’Erario a corrispondere al Caf un determinato contributo per ogni modulo raccolto.

Ad ogni modo, prima di procedere, si consiglia sempre di consultare il listino prezzi che è obbligatoriamente esposto all’interno di ogni ufficio.

Caf, quali sono i servizi a pagamento?

Come anticipato, i Caf non possono chiedere di essere pagati per quei servizi per i quali successivamente ottengono un rimborso spese dallo Stato. La generalità dei servizi offerti da Caf - o dai Caaf - è a pagamento, quali ad esempio:

  • dichiarazione dei redditi sia tramite il modello 730 che con quello Redditi;
  • dichiarazione IMU;
  • visure catastali e ipocatastali;
  • calcolo F24 Imu e Tasi;
  • registrazione di un contratto di affitto;
  • gestione di un rapporto di lavoro domestico (colf e badanti);
  • successioni o volture.

A pagamento anche il supporto per la richiesta della firma digitale, o dell’Identità digitale Spid. Volendo riassumere possiamo dire che il Caf è autorizzato a chiedere un compenso per tutti quei servizi diversi da:

  • dichiarazioni ISEE, Red, Icric/frequenza, Assas/Ps, Iclav;
  • richiesta di maternità e assegni familiari pagati direttamente dal Comune, ma solo in presenza di un’apposita convenzione siglata con l’amministrazione di riferimento;
  • invio di altre pratiche finanziate dalle Regioni o dagli enti locali. Queste, quindi, variano a seconda del territorio in cui si trova l’ufficio al quale ci si rivolge.

Generalmente comunque il costo delle pratiche svolte dai Caf non è particolarmente elevato; nei casi dei Centri autorizzati di assistenza fiscale, inoltre, è possibile risparmiare - fino alla metà della tariffa - qualora siate iscritti al sindacato che istituito il Caf.

Ci sono poi alcune pratiche per le quali il patronato chiede un contributo annuale o applica una trattenuta sindacale mensile, come ad esempio per la richiesta dell’indennità di disoccupazione Naspi.

Patronato: quando si paga?

Le stesse regole previste per i Caf si applicano nei confronti dei patronati i quali, quindi, possono chiedere un compenso solo per quelle pratiche per le quali non ottengono un rimborso spese dallo Stato. L’elenco dei servizi gratuiti, però, si è particolarmente ridotto negli ultimi tempi visto che - complici i numerosi tagli effettuati dal Governo - dal 1° gennaio 2018 sono stati introdotti diversi servizi a pagamento.
Ad oggi, alcuni dei servizi del patronato a pagamento (esclusivamente per coloro che non sono iscritti al sindacato di riferimento) sono:

  • domanda e autorizzazione per assegno al nucleo familiare;
  • dimissioni online per pensionanti;
  • rilascio procedura online CU;
  • invio telematico per richieste di bonus bebè e bonus mamma domani;
  • invio Inps per richiesta permessi e congedi;
  • richiesta per cure termali a carico dell’Inps o dell’Inail;
  • riconoscimento handicap grave per legge 104;
  • rimborso spese viaggio o farmaci;
  • autorizzazione per versamenti volontari di contributi.

Si può denunciare il Caf in caso di errori?

Ora che abbiamo visto come funziona il Caf e quali servizi offre al cittadino - gratuiti e a pagamento - cerchiamo di capire come può agire il chi ha subito un danno a causa di un errore commesso dal Centro di assistenza a cui si è rivolto.

Come ogni ufficio, infatti, anche il Caf può commettere errori di calcolo, smarrire documenti, compilare i dati in modo sbagliato e via dicendo, con conseguenze che possono avere ripercussioni economiche sui clienti, o come danno emergente (cioè effettiva perdita di denaro) o come lucro cessante, cioè mancata occasione di guadagno.

Cosa fare in questi casi? È possibile sporgere denuncia?

A questa domanda diamo risposta positiva: chi ha subito un danno può senza dubbio denunciare il Caf e chiedere il risarcimento, questo perché il Centro fiscale ha il dovere di agire con accortezza e diligenza, ai sensi dell’articolo 1176 del Codice civile.

Precisiamo inoltre che il Caf è responsabile dei danni causati sia per le operazioni a pagamento che per quelle gratuite ma non sarà ritenuto colpevole se l’errore è dovuto alla mancanza o all’inesattezza delle informazioni fornite dal cliente.

Nell’atto di denuncia il cittadino dovrà fornire tutti gli elementi necessari a provare l’inefficienza del Caf e il nesso causale tra la condotta negligente e il danno causato. I fatti saranno accertati dal giudice.

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