Conte: “Chiusura attività e scuole saranno prorogate”. Serrata fino a Pasqua?

Alessandro Cipolla

19/03/2020

05/07/2021 - 16:37

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Giuseppe Conte dalle colonne del Corriere conferma che la chiusura delle attività e delle scuole a causa del coronavirus verrà prorogata oltre la scadenza del 25 marzo, ribadendo come al momento non sono previste nuove misure restrittive che però arriveranno se non verrano rispettati i divieti.

Conte: “Chiusura attività e scuole saranno prorogate”. Serrata fino a Pasqua?

La chiusura delle attività non essenziali, delle scuole e tutte le misure restrittive attualmente in vigore per fronteggiare l’emergenza coronavirus saranno prorogate oltre la scadenza prevista del 25 marzo.

La notizia delle proroga era già nell’aria, ma adesso dalle colonne del Corriere della Sera il premier Giuseppe Conte ha annunciato che sarà inevitabile continuare con la serrata totale, o quasi, in vigore per tutta l’Italia dallo scorso 10 marzo.

Al momento non è ragionevole dire di più - ha spiegato Conte in merito all’emergenza coronavirus - ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza”.

Coronavirus, Conte pronto a prorogare il blocco

Anche prima che la Protezione Civile diramasse il giornaliero bollettino sul coronavirus, stabile il numero dei contagiati mentre c’è stato un triste record negativo per quanto concerne i morti, appariva scontato che il governo decidesse di prorogare il blocco in atto.

Il prossimo 25 marzo l’Italia non tornerà alla “normalità” e forse non lo farà neanche il 3 aprile, con l’ipotesi che la serrata delle attività non essenziali e delle scuole possa durare fino a Pasqua che si fa sempre più concreta.

Non ci saranno però al momento secondo Giuseppe Conte nuove norme restrittive, una soluzione che però il premier non esclude per il futuro visto che “se non saranno rispettati i divieti dovremo agire”.

Abbiamo evitato il collasso del sistema - ha sottolineato il premier sul Corriere - le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo tra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima”.

In questo momento così delicato, Conte ha scelto di mettere in pratica il Paese in mano agli scienziati “i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche”.

Tutti a casa quindi almeno fino al 3 aprile per fronteggiare l’emergenza coronavirus, con il premier che poi ha lanciato una sorta di appello per “usare il buonsenso e agire tutti con la massima consapevolezza, le sanzioni penali per chi trasgredisce ci sono e verranno applicate in modo severo e sono d’accordo con quei sindaci che hanno chiuso anche le ville e i parchi, una cosa è fare attività sportiva un’altra è trasformare i luoghi pubblici in punti di assembramento, cosa inammissibile”.

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