Congedo legge 104: può essere riconosciuto al compagno?

Lorenzo Rubini

19 Gennaio 2022 - 19:32

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Il congedo straordinario retribuito permette, a chi assiste un familiare con grave handicap, di avere una aspettativa di 2 anni dal lavoro.

Congedo legge 104: può essere riconosciuto al compagno?

Una delle più importanti agevolazioni riconosciuta a chi assiste un familiare con handicap grave è sicuramente quella di poter richiedere, ai sensi della legge 151 del 2001, un congedo dal lavoro retribuito per un massimo di 24 mesi in tutta la vita lavorativa. Ma bisogna fare attenzione, perché spetta solo ai familiari.

Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

“Buongiorno,
io sono un malato oncologico, la mia compagna insegnante, ha la 3 gg al mese di 104 per me.
Abbiamo un appartamento di proprietà a testa (prima casa, stesso Comune), distante 500 metri uno dall’altro ma, tenuto conto della malattia, viviamo assieme anche se la residenza è diversa.
Per richiedere la 104 straordinaria max 2 anni nella vita lavorativa, la mia compagna è obbligata a chiedere la residenza da me? E se si, ha penalizzazioni sulle tasse della prima casa visto che il bene l’ha comprato a maggio 2021? (io ho comprato marzo 2021 e riscontrato un cancro a luglio 2021)”

Congedo straordinario retribuito solo ai familiari

Prima di affrontare la questione della residenza, importante ma non determinante, è bene capire a chi spetta il congedo straordinario. A differenza dei 3 giorni di permesso riconosciuti con la legge 104, che spettando anche al partner non sposato, il congedo straordinario segue un ordine di priorità familiare ben preciso e vincolante.

Il diritto di fruizione del congedo spetta nell’ordine, a scalare ai genitori, anche non conviventi, al coniuge convivente, ai figli conviventi, ai parenti e affini entro il terzo grado conviventi ed, infine, ai figli non conviventi a patto che vadano a soddisfare il requisito della coabitazione dopo la presentazione della domanda.

Il compagno, in questo frangente, non ha diritto di fruire del congedo di 24 mesi poiché non è riconosciuto come «familiare». Anche se si vive more uxorio, quindi, il compagno non è equiparato al coniuge nel caso del congedo straordinario.

L’unico modo in cui la sua compagna potrebbe fruirne è sposandovi. E a questo punto verrebbe al pettine anche il nodo della residenza. Per poter fruire dei 2 anni di aspettativa retribuita è necessario che assistito e assistente coabitino e questo requisito viene soddisfatto con convivenza e residenza. E’ richiesto, quindi, il cambio di residenza per vedersi accettare la domanda.

Per quanto riguarda le agevolazioni prima casa, poi, con il cambio di residenza nello stesso Comune non si perdono poiché la normativa che le regola non richiede la residenza nell’immobile acquistato ma solo che la si abbia nello stesso Comune in cui si acquista l’immobile, non essere proprietari di un altro immobile nello stesso comune e, ovviamente non essere titolari di altri immobili, su tutto il territorio nazionale, che siano stati acquistati con le stesse agevolazioni.

«Se hai dubbi e domande contattaci all’indirizzo email chiediloamoney@money.it»

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