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Beppe Grillo, leader M5S: come fa ad avere consensi?

mercoledì 25 gennaio 2017, di Federica Ponza

Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, è riuscito in pochi anni a raccogliere un gran numero di consensi, per sé e il M5S.
Ma Beppe Grillo come fa ad avere così tanti consensi?

Secondo gli ultimi sondaggi politici, infatti, il Movimento 5 Stelle ha un consenso che di poco si discosta da quello del PD di Matteo Renzi e questo nonostante le controverse questioni che l’M5S si è trovato ad affrontare, ultima quella relativa al fatto che anche Virginia Raggi è indagata per tutte le vicende legate al suo ex braccio destro Raffaele Marra.

Neanche le polemiche nei confronti di Beppe Grillo e delle sue mosse politiche sono state poche, ma sembra che lui abbia ormai la capacità di dire tutto e il suo contrario senza che i militanti ne mettano mai in dubbio la leadership.

I consensi del M5S, infatti, hanno subito solo una lieve flessione, ma l’M5S continua ad avere un gran numero di attivisti fedelissimi.
La domanda, quindi, sorge spontanea: come fa Beppe Grillo ad avere consensi?
Proviamo a rispondere in questo articolo.

Come fa Beppe Grillo ad aver consensi?

Beppe Grillo ha fondato il Movimento 5 Stelle solo nel 2009 ed è riuscito in pochi anni ad avere un boom di consensi che gli ha permesso di ottenere oltre il 25% di voti alla Camera.

Un consenso, dunque, importante che ha decretato la nascita a tutti gli effetti di una nuova forza politica, che ha scalzato e superato partiti ben più consolidati.

Da quel momento, Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle hanno avuto sempre una buona base di consensi e nemmeno le tante polemiche o gli errori commessi (che ci sono stati, per ammissione degli stessi militanti) hanno portato ad un crollo dei consensi di Beppe Grillo.

Insomma, l’M5S è riuscito a conquistare la fiducia e la fedeltà di una fetta consistente di cittadini, fedeltà che non viene meno neanche quando le mosse politiche sono azzardate o non proprio coerenti.

Ma come ha fatto Beppe Grillo ad ottenere così tanti successi? E perché ha una tale presa sulle persone?

Il Movimento 5 Stelle è nato in un periodo storico e politico molto difficile: la crisi economica insieme alle aspettative tradite dai partiti tradizionali hanno creato nelle persone un rifiuto nei confronti di tutto ciò che era avvenuto fino ad allora.

Lo stato d’animo delle persone era di grande stanchezza per una classe politica che non sapeva favorire il benessere della popolazione, sia per la crisi economica in cui verte l’economia mondiale da molti anni, sia per pecche e falle del sistema italiano che non è mai riuscito ad essere davvero efficiente.

Beppe Grillo ha raccolto tutte queste istanze di insoddisfazione e si è proposto come portavoce di tutto ciò, facendo leva su discorsi che non potevano che incontrare il consenso della maggior parte delle persone - visto, appunto, il sentimento di rifiuto diffuso - come il famoso "mandiamoli tutti a casa" .

Anche lui, come fa Salvini per ottenere i suoi consensi, ha trovato un capro espiatorio da offrire alla popolazione ed è la casta politica, presentata come vecchia, inutile, costosa e non più in grado di rappresentare il volere dei cittadini.

Ma la casta non è l’unico oggetto degli attacchi di Grillo: ad essa si sono aggiunti i discorsi sull’Europa e sull’euro - tema caldo visto che molti hanno accusato il colpo delle politiche di austerità -, oltre a quelli sul rinnovamento, di cui tutti sentivano la necessità e di cui Beppe Grillo si è fatto promotore.

Il Movimento 5 Stelle, infatti, si è presentato come rivoluzionario ed “altro” rispetto ad ogni cosa già esistente e ha proposto l’ideale di movimento vicino alle folle, disposto ad ascoltarle, cosa che i vecchi politici sembravano non essere più in grado di fare.

Nel corso del tempo, però, il definirsi “altro” per eccellenza, l’andare contro sempre e comunque crea un effetto straniante perché non si può solo dire ciò che non si è.

Il fatto è che i cittadini si sono aggrappati all’M5S come fosse l’ultimo barlume di speranza e quando sei aggrappato ad un filo perché gli altri sono stati tutti tagliati, non hai intenzione di mollare la presa, per quanto sottile possa diventare.

Incoerenze, errori e punti fumosi dell’M5S vengono lasciati in un angolo da chi ha deciso di dar loro la propria fiducia incondizionata, perché quando hai puntato tutti i tuoi risparmi sull’ultimo cavallo da corsa, continuerai a sperare che vinca nonostante tutto, anche se c’è da chiudere un po’ gli occhi per evitare di vedere i momenti in cui va fuori strada o non dà il meglio di sé.

Beppe Grillo e M5S: i consensi “nonostante tutto”

La sensazione, dunque, è che il consenso a Beppe Grillo reggerebbe “nonostante tutto”, anche se venisse meno ai principi storici del Movimento 5 Stelle, come quello che impone di andare “sempre da soli” alle elezioni.

Quest’ultimo, infatti, potrebbe essere messo in discussione da un’alleanza di governo con Salvini e la Meloni (molti sono i rumors e gli indizi che non la escludono), che potrebbe servire a Beppe Grillo a conquistarsi una maggioranza che gli permetta di governare (tanto più che l’Italicum potrebbe essere dichiarato incostituzionale e questo potrebbe rivoluzionare gli scenari di voto).

Non sono poche neanche le polemiche suscitate nell’ultimo periodo dal Movimento 5 Stelle, come quelle sul cambio di gruppo nel Parlamento Europeo, che avrebbero portato l’M5S ad una svolta decisamente europeista, ma che è stato bloccato dal rifiuto dell’ALDE e di Verhofstadt.

Non sembra, però, che il consenso abbia subito crolli o inflessioni gravi e questo è indicativo di quanto sia solida la base di consensi costruita. Se questo sia un bene o un male lo dirà il tempo, anche se dire sempre “sì” senza se e senza ma non è mai costruttivo per nessuno.

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