Home > Altro > Archivio > M5S: perché l’ALDE rifiuta Beppe Grillo? Le motivazioni della scelta di (…)

M5S: perché l’ALDE rifiuta Beppe Grillo? Le motivazioni della scelta di Verhofstadt

martedì 10 gennaio 2017, di Federica Ponza

L’ALDE dice No ai 5 Stelle: ecco le motivazioni della scelta e come si procederà.

Si sono chiuse alle 12 le votazioni sul blog di Beppe Grillo stabilire se l’M5S avesse dovuto abbandonare l’EFDD e l’alleanza con l’Ukip di Nigel Farage per affiancarsi con l’ALDE di Guy Verhofstadt nel Parlamento europeo.

La votazione - rimasta aperte dalle 10 alle 19 dell’8 gennaio e dalle 10 alle 12 del 9 gennaio - ha dato esito favorevole e ha decretato l’adesione del Movimento 5 Stelle al gruppo ALDE, l’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa.

Una svolta importante nella storia del Movimento 5 Stelle che sembrerebbe decretare il suo passaggio dall’euroscetticismo al pro-Europa, con una mossa politica che sembra porsi in contrasto con la propaganda anti-Europa che l’M5S ha portato avanti finora.

Arriva a sorpresa, però, il rifiuto dell’ALDE che decide di non accogliere il Movimento 5 Stelle all’interno del proprio gruppo parlamentare in Europa.

Una mossa che ha lasciato dietro di sé diverse perplessità, visto che l’accordo sembrava già stipulato e praticamente certo.

Ma perché l’ALDE ha deciso di rifiutare l’M5S e quali sono le conseguenze di questa decisione?
Il Movimento 5 Stelle, infatti, dovrà trovare una nuova via nel Parlamento europeo, in cui ha deciso di proseguire con un proprio gruppo parlamentare.

Le domande, però, sul futuro del Movimento 5 Stelle in Europa rimangono tutte aperte, visto anche i forti malumori suscitati dall’iniziale scelta di allearsi con l’ALDE.

M5S: il perché del rifiuto dell’ALDE

Dopo la votazione che si è svolta sul blog di Beppe Grillo nelle giornate dell’8 e del 9 gennaio - che ha decretato la vittoria del sì per 78,5 % - sembrava un’alleanza certa quella fra M5S ed ALDE nel Parlamento europeo.

Le cose, però, non sono andate esattamente come da programma per Grillo e il Movimento 5 Stelle, visto che alla fine l’ALDE ha deciso di non accogliere l’M5S all’interno del proprio gruppo nel Parlamento europeo.

La scelta è arrivata dopo una riunione dell’ufficio di presidenza dell’ALDE, all’interno della quale molti parlamentari appartenenti al gruppo hanno espresso le loro perplessità in merito all’ingresso dell’M5S all’interno del gruppo ALDE.

Secondo Verhofstadt, infatti, tra il Movimento 5 Stelle e l’ALDE vi sono differenze di fondo che non permetterebbero di collaborare all’interno dello stesso gruppo parlamentare.

Verhofstadt aveva deciso di stipulare un’alleanza con l’M5S per cercare di rafforzare la potenza dell’ALDE all’interno del Parlamento europeo, anche (forse) in vista delle elezioni per la presidenza di Strasburgo a cui è candidato.

Infatti il gruppo con i 17 europarlamentari dell’M5S sarebbe diventato il terzo gruppo per importanza nel Parlamento europeo (ora è quinto), acquisendo un peso politico maggiore.

La mossa, però, ha suscitato diversi malumori all’interno dell’ALDE, tanto da poter penalizzare la stessa candidatura di Verhofstadt, visto che l’ALDE si è spaccato sulla questione dell’ingresso dell’M5S.

M5s: quale sarà il futuro del movimento in Europa?

Intanto dal blog di Beppe Grillo il Movimento 5 Stelle fa sapere che è intenzionato a lavorare per creare un proprio gruppo politico autonomo per la prossima legislatura europea.

Il DDM (Direct Democracy Movement) raccoglierà gli eurodeputati M5S che decidono, dunque, di andare avanti da soli, soprattutto in vista del fatto che Nigel Farage si dovrebbe avviare a lasciare il Parlamento europeo non appena la Brexit sarà effettiva.

L’establishment ha deciso di fermare l’ingresso del MoVimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo, così esordisce il post sul blog del Movimento 5 Stelle Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima, precisa il post.

Il sistema ha tremato, ma non solo (o non necessariamente) quello politico europeo, ma forse anche e soprattutto quello del Movimento 5 Stelle che adesso si prepara ad affrontare una nuova fase di incertezza e che dovrà trovare il modo di placare i diversi malumori suscitati dalle scelte di questi giorni.

M5S: i numeri della vittoria del “Sì” pro-Europa

Il blog di Beppe Grillo annuncia i risultati della votazione che si è tenuta fra l’8 e il 9 di gennaio e la vittoria è del “Sì”, votato dal 78,5 % dei votanti.

Oltre 40 mila i votanti, di cui 31.914 hanno votato a favore dell’alleanza con ALDE, mentre 6.444 a favore della permanenza nell’EFDD e 2.296 per confluire nella lista dei Non Iscritti.

Il risultato, quindi, decreta la rottura definitiva fra Grillo e Farage, formalizzata attraverso una lettera rivolta al leader di Ukip scritta proprio da Beppe Grillo.

Caro Nigel, le nostre strade si sono divise”, questo l’esordio della lettera, pubblicata sia in italiano sia in inglese e che si chiude con “Ti auguro il meglio e spero che le nostre strade si incrocino ancora, magari quando sarai ambasciatore del Regno Unito negli Stati Uniti, come ha auspicato il Presidente eletto Trump. Questo mondo riusciremo a cambiarlo”.

Un divorzio pacifico (almeno da parte di Grillo), dunque, che però porta la guerra in casa M5S, con una base di iscritti che non sembra essere molto d’accordo con il cambio d’abito del Movimento 5 Stelle.

Sembra, invece, essere dura anche la reazione di Nigel Farage alla scelta di Grillo e del Movimento 5 Stelle che ha dichiarato che “Beppe Grillo si unirà ora all’establishment eurofanatico di ALDE, che supporta il Ttip, l’immigrazione di massa e l’esercito europeo ma si oppone alla democrazia diretta”.

E non mancano gli attacchi neppure dalle opposizioni, come quello di Salvini che si dice pronto ad accogliere tra le sue fila i delusi dal Movimento 5 Stelle.

Una guerra combattuta a colpi di populismo, che fa presa sugli umori delle persone a cui era stata consegnata l’Europa come uno dei capri espiatori della crisi italiana e che adesso si trova nella condizione di non sapere con chi prendersela.

E se è Salvini ad offrire la soluzione, il nuovo (ma non troppo) capro espiatorio sarà l’immigrazione, tema caldo su cui poter sempre riversare l’odio in eccesso.

Le critiche arrivano anche dal PD, con il tweet di Alessia Morani che scrive che “L’adesione all’Alde del M5S è dovuta a interessi economici: i non iscritti perdono parte dei fondi destinati ai gruppi (quota m5s 680mila€)”.

E intanto, su un documento che gira sul web e che è stato rilanciato su Twitter, si legge che l’accordo fra M5S e ALDE era già stato ratificato il 4 gennaio a Bruxelles.

Un accordo in quattro punti che abbraccia tutte le colonne portanti dell’Unione Europea e reso pubblico dal sito Medium.com, insieme ad un appello di cinque docenti che si sono rivolti a Verhofstadt affinché non faccia entrare l’M5S nella coalizione europea ALDE.

Insomma, diversi attacchi da vari fronti e i militanti si dividono fra chi difende a spada tratta le motivazioni dell’alleanza e chi non si riconosce in questa scelta del Movimento 5 Stelle.

M5S: il commento di Di Maio e le critiche dei militanti

Il Movimento 5 Stelle, dunque, lascia il fianco di Farage per allearsi con ALDE. La scelta è stata sottoposta al voto online e ha ottenuto una vittoria del 78,5 %.

Molti si sono espressi sulla vicenda, anche fra i militanti M5S.
Alcuni di essi a favore della scelta, come Luigi Di Maio che fa sapere dalla sua pagina Facebook che questa è la democrazia e che “la stampa [...] parla di "Movimento spaccato". Sono sempre quelli che hanno mancato clamorosamente i più grandi avvenimenti politici degli ultimi anni, dalla Brexit, al referendum costituzionale italiano fino a Trump. Applicano schemi del 900 alla politica del 2017. Contenti loro… La democrazia per loro è spaccatura. Per noi è decisione partecipata”.

Dimenticando, forse che a gioire per la Brexit c’era il Movimento 5 Stelle, quello stesso movimento che ora si allea con una forza molto europeista e che all’epoca condannò la Brexit.

Sul blog di Beppe Grillo, però, non sono pochi i commenti di chi si dice deluso dalla scelta del Movimento 5 Stelle. E non mancano neppure quelli in cui ci si domanda come mai la votazione sia stata resa nota con così poco preavviso, esprimendo l’idea che ormai si ha la sensazione che il blog comunichi decisioni già prese.

Altri, invece, si sono stupiti del divario (relativamente grande se si considerano le altre votazioni M5S, in cui spesso si aveva la quasi totalità di voti favorevoli) fra coloro che hanno votato sì e quelli che hanno votato per le altre due opzioni (dunque, implicitamente, per il no), ossia confluire nel gruppo dei Non iscritti o rimanere con EFDD.

E, in effetti, la domanda sorge spontanea: quale sarà la sorte dei militanti che hanno votato “no”? Sono 8.740, infatti, gli iscritti che si sono opposti alla svolta europeista del Movimento 5 Stelle. Non un numero propriamente irrisorio, se consideriamo anche il fatto che parliamo di attivisti che di solito non amano molto le mezze misure.

Chissà, dunque, se la scelta del Movimento 5 Stelle in Europa avrà qualche influenza anche sulla loro politica nostrana e se, soprattutto, intaccherà il consenso dell’M5S che dopo i fatti di Roma, con la possibilità che anche Virginia Raggi venga indagata, non era propriamente in ottima forma.

Un messaggio, un commento?

moderato a priori

Questo forum è moderato a priori: il tuo contributo apparirà solo dopo essere stato approvato da un amministratore del sito.

Chi sei?
I tuoi messaggi

Questo form accetta scorciatoie di SPIP [->url] {{bold}} {italic} <quote> <code> e il codice HTML <q> <del> <ins>. Per creare un paragrafo lasciate semplicemente una riga vuota.