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BTP Italia a 8 anni, conviene davvero? Cedola, indicizzazione e fattori economici di incidenza

lunedì 13 aprile 2015, di Simone Casavecchia

Al via oggi il primo giorno di collocamento del nuovo BTP Italia a 8 anni, il nuovo titolo pensato dal Tesoro appositamente per il segmento retail ovvero per i piccoli investitori privati. La giornata di oggi è la prima delle tre giornate dedicate agli investimenti dei privati mentre nella giornata di Giovedì si svolgerà la seconda fase del collocamento, riservata agli investitori istituzionali.

Come comunicato recentemente dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia, anche se il tasso cedolare definitivo (annuo) sarà fissato solo alla fine della fase di raccolta degli ordini di acquisto, la cedola minima garantita sarà pari allo 0,50%.

Al di là di questo rendimento minimo garantito occorre ricordare, in linea di principio, che il rendimento reale del titolo non potrà mai essere inferiore a quello minimo garantito in caso di deflazione mentre il rendimento delle cedole semestrali viene indicizzato al Foi (Indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi) ovvero al tasso di inflazione, in altri termini il rendimento delle cedole semestrali varierà al variare dell’inflazione e sarà tanto più alto quanto più crescerà l’inflazione.

Cedola BTP Italia: un rendimento soddisfacente?
In base alle stime degli analisti la cedola minima garantita è stata fissata a un valore abbastanza basso tuttavia occorre ricordare che l’attuale emissione del BTP Italia avviene in un momento molto particolare dal punto di vista economico: l’Europa, infatti, è in piena fase deflattiva e l’avvio del Quantitative Easing ha avvicinato allo zero tutti i rendimenti ancora positivi mentre continuano ad aumentare i casi di tassi di rendimento negativo non solo nell’Eurozona ma anche nelle zone "finanziariamente" vicine, come ben dimostra il caso svizzero.
A questo dato macroeconomico occorre aggiungere due caratteristiche specifiche di questa emissione del BTP Italia: la durata e il premio fedeltà. Per quanto riguarda la durata occorre ricordare che il titolo di stato va in scadenza tra 8 anni, un arco di tempo abbastanza lungo per ridisegnare l’andamento dell’inflazione europea, appositamente pensato per i piccoli investitori. Per quanto riguarda, invece, il secondo aspetto occorre segnalare che è stato previsto uno specifico premio fedeltà, per i soli investitori privati che sottoscriveranno ordini di acquisto in questa fase e che manterranno il titolo fino alla scadenza.

BTP Italia: conviene davvero?
Insomma, tutta una serie di caratteristiche appositamente predisposte per rendere il titolo appetibile anche ai piccoli investitori privati.
Nonostante questo, però, è molto probabile che il collocamento del BTP Italia di questa settimana non registrerà lo stesso successo di quelli precedenti (emissioni avvenute nel 2012 e nel 2013 quando furono piazzati più di 20 mld di euro di titoli) dal momento che soprattutto lo scorso anno, i piccoli investitori privati hanno preferito affidare i propri risparmi ai fondi gestiti (il 2014 è stato un anno record per la raccolta delle Sgr) mentre i più temerari hanno scelto gli investimenti in titoli di borsa.
In effetti il tasso cedolare (reale) annuo minimo garantito del nuovo BTp Italia (pari allo 0,50%) rimane comunque molto lontano dai livelli delle emissioni precedenti dove nel 2012 fu assegnato un rendimento dello 3,35% per poi scendere progressivamente negli anni successivi (2% nel 2013 e tra l’1,65% e l’1,25% nel 2014).
Certo è che il BTP Italia non è comunque un titolo da ignorare, dal momento che si tratta di tempi in cui il rendimento dei titoli obbligazionari è ridotto ai minimi. Anche se si tratta, comunque, di un rendimento molto basso, l’acquisto dei BTP Italia per gli investitori privati rimane una scelta a cui guardare con interesse.
Il reale successo del titolo tuttavia, è bene sottolinearlo, dipenderà dal successo del piano di Quantitative Easing avviato dalla BCE. Se l’inflazione dell’Eurozona (a cui è indicizzato il rendimento del BTP) tornerà a crescere come vorrebbe la BCE, grazie a una nuova fase di ripresa economica, scopo per il quale è stato avviato il QE, il BTP risulterebbe maggiormente appetibile non tanto nell’immediato quanto nel lungo periodo.
Gli analisti finanziari hanno, infatti, calcolato che se l’inflazione, oggi al -0,1% dovesse superare, da qui alla data di scadenza del BTP Italia lo 0,56% medio annuo, il BTP Italia diverrebbe più conveniente di un altro titolo nominale con scadenza vicina (maggio 2023) che offriva, lo scorso venerdì, un rendimento dell’1,06%.

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