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BCE: tapering in arrivo a settembre o ottobre? Sondaggio Reuters

giovedì 10 agosto 2017, di Michela Del Zoppo

È più probabile, anche se di poco, che la BCE annunci i dettagli del tapering sul suo programma di acquisto titoli in settembre piuttosto che in ottobre, secondo quanto riporta un sondaggio Reuters.

La Banca Centrale Europea ha lasciato invariato l’assetto di politica monetaria a luglio e ha detto di non aver discusso del QE da 60 miliardi di euro mensili ma ha reso noto che la discussione sarebbe arrivata “quest’autunno”.

28 dei 50 economisti intervistati tra il 7 e il 9 agosto hanno detto di aspettarsi che la BCE farà un annuncio in settembre, mentre 15 sono del parere che l’istituto guidato da Mario Draghi attenderà fino a ottobre. Molti dei restanti invece hanno parlato dei primi mesi del 2018.

“La BCE ha segnalato l’autunno come il periodo in cui si deciderà sul programma di acquisto titoli”,

ha detto Elwin De Groot, senior marketer di Rabobank.

“Crediamo che questo voglia dire che il Consiglio Direttivo definirà cosa ha intenzione di fare dopo quest’anno a settembre o possibilmente ottobre, pur lasciando qualche dettaglio per il meeting di dicembre, come per esempio l’esatto ammontare delle prime normalizzazioni”.

I responsabili politici della BCE pensano che sia ottobre il mese più probabile in cui si deciderà sul programma di Quantitative Easing, indicando dicembre come troppo lontano: il tutto si basa su quattro fonti con conoscenza diretta riguardo la discussione, pubblicate poco dopo il meeting di luglio.

Ci si aspetta che la BCE inizi ad abbandonare presto la sua politica di stimolo: queste aspettative sono guidate dalla robusta crescita dell’eurozona, con risultati nettamente migliori rispetto all’economia di Stati Uniti e Gran Bretagna.
L’ultima previsione diffusa da Reuters di una crescita al 2% nel 2017 è la più alta dall’inizio della raccolta dei dati per il sondaggio, più di due anni fa. Si prevede che l’economia dell’eurozona crescerà dello 0,4% ogni trimestre, da ora fino alla fine del prossimo anno.

Ma l’inflazione, che la BCE vuole arrivi appena sotto il 2% e che è stata recentemente riportata all’1,3%, non è in procinto di accelerare. Le aspettative sono leggermente scese negli ultimi sondaggi rispetto a giugno.
È previsto che l’inflazione arrivi a una media dell’1,5% quest’anno e all’1,4% l’anno prossimo, rispetto all’1,5% per entrambi gli anni nei sondaggi di luglio. Il ventaglio delle previsioni è rimasto largamente inalterato.

Nonostante non ci si aspetti che l’inflazione raggiunga gli obiettivi della BCE almeno fino al 2020, la maggior parte degli economisti non prevede che ciò scoraggi la BCE ad abbandonare la sua politica ultra accomodante, che ha già gonfiato il bilancio della banca centrale di più di 2 mila miliardi di euro.

Quando è stato chiesto se la BCE ridimensionerà il suo programma di acquisto mensile di bond prima che l’inflazione si avvicini al suo obiettivo, più dei tre quarti dei 50 economisti hanno risposto “sì”.

“Se la BCE dovesse procedere con una forma di tapering all’inizio del 2018, il Consiglio Direttivo non adotterà una linea dura. Crediamo che l’introduzione del tapering sia piuttosto guidata dai vincoli costituiti intorno all’attuale programma”,

ha detto Elwin De Groot di Rabobank.

De Groot e molti altri economisti ribadiscono da tempo che la BCE sta esaurendo i bond da comprare. La banca centrale sta già forzando il regolamento per portare avanti il suo schema di acquisto dei bond, secondo i dati della stessa BCE pubblicati lunedì.
Quel che potrebbe complicare ancora di più il quadro di politica monetaria è la forza dell’euro. La moneta unica è già aumentata del 12% nell’anno in corso e un altro sondaggio Reuters ha previsto che chiuderà l’anno al rialzo rispetto all’inizio del 2017.

30 dei 43 che hanno risposto al sondaggio hanno detto di non pensare che un rialzo dell’euro sia una minaccia per la ripresa del blocco economico. 13 pensano invece che sia un rischio.

“Gli attuali apprezzamenti non saranno abbastanza per sviare la ripresa economica ma una prosecuzione ben oltre 1,20$ - che non ci aspettiamo – potrebbe chiaramente cambiare la bilancia dei rischi”,

ha detto Elmar Voelker, rates strategist di LBBW.

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