Home > Altro > Archivio > Euro più forte che mai: dovish Draghi non sortisce effetti. Quali prospettive?
Euro più forte che mai: dovish Draghi non sortisce effetti. Quali prospettive?
venerdì 21 luglio 2017, di
Il rally dell’euro sulle principali valute è più forte che mai.
Non sono bastati il mantenimento dello “status quo” sui tassi ed i toni più da colomba assunti dal governatore della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, durante la consueta conferenza stampa seguita al meeting di politica monetaria, a scalfire la tendenza rialzista della moneta unica, come molti analisti avevano pronosticato.
Il “super euro” sembra dunque non aver risentito delle indicazioni contrastanti pervenute dalla BCE superando quota 1,16 contro il dollaro, portandosi sui top da gennaio 2015, e rafforzandosi anche nei confronti di sterlina e yen.
A cosa è dovuto un simile andamento e quali prospettive per la moneta unica ora che le carte in tavola sono state scoperte?
Super euro: rally non risente del dovish Draghi. Perché?
L’elemento che ha destato maggiore sorpresa dopo la fine della conferenza stampa di Draghi è vedere l’euro volare oltre 1,16 contro il dollaro. Eppure Draghi ha deluso le attese del mercato, non perché i tassi sono rimasti fermi all’attuale 0,00%, cosa ampiamente prevista e condivisa dagli analisti, ma in quanto gli operatori si aspettavano qualche maggiore indicazione sul tanto atteso processo di tapering da parte della BCE che invece non sono arrivate. Anzi Draghi ha ammesso che la BCE è pronta ad aumentare gli stimoli qualora si rendesse necessario.
Stando a quanto dichiarato, di tapering si inizierà a parlare a settembre (forse) ma non è stata data alcuna data precisa per discutere della questione.
Ma allora perché l’euro ha continuato ad apprezzarsi, non solo contro il dollaro USA ma anche nei confronti delle altre principali valute, sterlina e yen?
Sicuramente il fatto che la BCE abbia espresso l’intenzione di iniziare a discutere di una possibile riduzione degli stimoli all’economia il prossimo autunno è stato un elemento che i mercati hanno valutato in maniera positiva. Ma basterà questa aspettativa, per altro non confermata, per sostenere ancora il rally del super euro?
Altro elemento che potrebbe aver sostenuto la corsa dell’euro è stato il fatto che Draghi non si è mostrato particolarmente preoccupato per il recente apprezzamento della valuta unica. Molti analisti si aspettavano un tentativo anche molto blando per scoraggiare un simile andamento ma il banchiere centrale ha stupito il mercato dichiarando che il successivo rialzo dell’euro dopo il suo intervento giudicato più da falco a Sintra “ha ricevuto attenzione”. Come per dire che non rappresenta un problema per l’economia europea. E gli operatori non si sono fatti scappare questo dettaglio.
Ora che le carte in tavola sono state scoperte, il rally dell’euro continuerà o ci dobbiamo aspettare una battuta d’arresto?
Rally dell’euro: la chiave di lettura sta nell’inflazione
Per poter capire quali sono le prospettive dell’euro dopo le indicazioni pervenute ieri dal meeting di politica monetaria della BCE occorre prestare attenzione ad un particolare elemento: l’inflazione. Sarà l’andamento dell’indice dei prezzi al consumo a determinare la possibilità che la BCE a settembre possa iniziare a discutere di tapering.
Secondo gli analisti di Nomura, se l’inflazione dovesse mostrare segni di rallentamento è probabile che Draghi decida di rimandare ancora la discussione sul tapering e qualora a settembre non si avranno le tanto attese conferme il rally dell’euro potrebbe subire una battuta d’arresto, almeno nel breve. Tuttavia, nel lungo periodo, la visione strutturale rimane orientata al rialzo per l’euro.