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BCE: bolla immobiliare e rischio crollo obbligazioni minacciano la stabilità
mercoledì 24 maggio 2017, di
La BCE lancia l’allarme e avverte i mercati circa il rischio di un forte crollo del mercato obbligazionario e dello scoppio della bolla immobiliare in molte delle economie della zona euro.
È questo l’avvertimento che la banca centrale di Mario Draghi ha deciso di divulgare tramite l’ultimo aggiornamento del documento sulla stabilità finanziaria dell’Eurozona pubblicato mercoledì mattina, un report che evidenzia i rischi derivanti da un ipotetico e prossimo taglio allo stimolo monetario.
L’affidamento che il sistema finanziario dell’Eurozona fa sulle politiche della BCE è un grande elemento di pericolo. In estate il Consiglio direttivo della BCE ha in programma di aprire un confronto sul tapering del QE, che attualmente prevede l’acquisto di 60 miliardi di euro in asset, per lo più titoli di Stato dei Paesi della zona euro.
Se da una parte il miglioramento della crescita economia dell’area euro sostiene il caso di un taglio allo stimolo, la BCE di Mario Draghi teme che, muovendosi troppo in fretta, possa generare una forte ondata di panico sui mercati.
BCE avverte: rischio crollo sull’obbligazionario
Nonostante non vi sia alcun riferimento specifico alle intenzioni di Draghi sul fronte della politica monetaria, l’ultimo documento sulla stabilità finanziaria sostiene che vi sia una grave minaccia: un cambiamento delle aspettative di mercato sulle politiche economiche potrebbe scatenare una reazione violenta nei prezzi delle obbligazioni.
Questo, a sua volta, potrebbe scatenare il panico guardando alla capacità di Stati e imprese di ripagare gli obblighi presi all’interno dei titoli.
"Una normalizzazione graduale dei rendimenti obbligazionari dell’area euro insieme ad un miglioramento delle prospettive di crescita economica sarebbero un bene per la prospettiva di stabilità finanziaria",
si legge all’interno del documento.
"Tuttavia, ci sono dei rischi per cui i rendimenti obbligazionari dell’area euro potrebbero aumentare improvvisamente senza un miglioramento simultaneo delle prospettive di crescita".
Lo scenario comporterebbe delle perdite di capitale "sostanziali". Un aumento degli oneri finanziari per i governi dell’Eurozona potrebbe esacerbare ciò che la BCE ha individuato come minaccia in aumento posta come conseguenza delle preoccupazioni sulla sostenibilità del debito pubblico e privato.
"Anche se i rendimenti dei titoli di debito sovrano dell’area euro sono diminuiti, questo maschera la fragilità delle finanze pubbliche in alcuni paesi",
si legge ancora all’interno del report.
BCE: mercati immobiliari in bilico
All’interno del documento la BCE ha sottolineato, inoltre, l’"eccessiva esuberanza" del mercato immobiliare europeo, determinata in parte da acquirenti stranieri, che potrebbe diffondersi in altre aree con un "effetto domino".
A partire dal 2010, i prezzi delle case nelle capitali europee sono aumentato molto più delle medie nazionali - la BCE ha citato Berlino, Parigi, Vienna e Amsterdam come le città il cui mercato immobiliare ha performato particolarmente bene.
"Gli sviluppi esuberanti dei prezzi delle abitazioni in alcune regioni potrebbero in linea di principio minare la stabilità delle istituzioni finanziarie con esposizioni ipotecarie concentrate in tali regioni",
spiega la BCE.
I tassi di interesse ai minimi record hanno drogato la domanda di immobili residenziali, in quanto gli investitori hanno preferito acquistare beni che producono rendimento piuttosto che depositare i propri soldi nelle banche. Questo ha sostenuti i mercati immobiliari in Germania, Francia e Paesi Bassi, nonché quelli di Estonia e Irlanda, scrive ancora la BCE.
Ma la Banca Centrale Europea avverte: i livelli elevati di indebitamento delle famiglie e le grandi esposizioni immobiliari delle banche in paesi come la Finlandia e i Paesi Bassi possono "amplificare" gli shock.
La revisione sottolinea, infine, che esiste ancora un piccolo rischio per la stabilità finanziaria della zona euro proveniente dalla Brexit.