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BCE, Grecia: confermati i fondi Ela a 89 miliardi. Quale futuro per le banche elleniche?
martedì 7 luglio 2015, di
Il consiglio direttivo di Francoforte ha deciso di non chiudere l’unica fonte di finanziamento per gli istituti di credito ellenici (programma Ela), al fine di evitare il collasso totale del sistema finanziario del Paese. Le altre banche centrali e il board della Bce hanno respinto le richieste della Banca di Grecia di innalzare il tetto finanziario oltre gli 89 miliardi di euro previsti.
Francoforte ha deciso, modificando la decisione presa a fine giugno, di apportare “una correzione” al rialzo dello sconto (haircut) sul valore dei titoli greci per avere la liquidità di emergenza. Le banche greche dovranno aumentare i titoli forniti come collaterale per avere lo stesso ammontare di prestiti.
Cosa succederà alla banche elleniche?
Le banche sono chiuse da lunedì scorso e non apriranno fino a domani, probabilmente l’apertura dei battenti sarà posticipata a venerdì 10 luglio.
La Bce insieme a Mario Draghi fanno sapere che stanno facendo tutto il possibile per una soluzione ad hoc:
“La Bce sta monitorando attentamente la situazione sui mercati finanziari e tutte le conseguenze che ne potrebbero scaturire per quanto riguarda la politica monetaria e la stabilità dell’euro“.
Nel frattempo, presso i bancomat ellenici il tetto massimo per il prelievo è stato fissato a 50 euro, anziché 60, come precedentemente annunciato, per mancanza di banconote da 20 euro. Queste forme restrittive di liquidità, però, permettono agli istituti di credito greci di restare in piedi solo pochi giorni.
Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, è pronta ad aiutare la Grecia se il governo lo chiederà, anche se tecnicamente la Grecia non può al momento accedere ai finanziamenti del Fmi essendo in arretrato sul rimborso di 1,6 miliardi di dollari all’istituto di Washington.
Ripercussioni sul mercato obbligazionario
Le ripercussioni, al contrario delle aspettative, sono state limitate: il rendimento dei titoli di Stato dei Paesi periferici (come l’Italia) sale, ma non oltre i livelli della scorsa settimana.
Il rendimento dei Btp si è attestato in chiusura al 2,38%, provocando il differenziale rispetto ai Bund tedeschi (spread) a 162 punti rispetto ai 145 di venerdì.
L’euro si difende, limitando la discesa nei confronti del dollaro Usa: il cambio è a 1,10. La divisa unica era scesa a 1,096 ma si è ripresa dopo le dimissioni di Varoufakis.
In attesa dell’Eurosummit si riunisce l’Eurogruppo
La riunione dell’Eurogruppo comincerà alle 13 di oggi e "i ministri si aspettano nuove proposte da parte delle autorità greche".
Il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, riguardo la discussione sulla sostenibilità del debito greco argomenta:
«era stata autorizzata dall’Eurogruppo dopo che il programma Efsf fosse stato concluso con successo. Purtroppo non è stato concluso e quindi l’offerta non è più sul tavolo».
«Se la Grecia attiva un nuovo programma Esm con l’accordo degli altri Stati membri dell’area euro, allora ci sarà una nuova analisi della sostenibilità del debito». Ora, ha concluso, «bisogna discutere un nuovo programma».
Il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem dichiara che restare nell’euro continua ad essere l’obiettivo primario dei greci, e anche il suo. Al momento non ci sono facili soluzioni perché sono ancora necessarie misure dure per la Grecia, e «se il governo e la popolazione le rigettano, allora entriamo in un terreno molto difficile».
La voce del presidente Obama si fa, nuovamente sentire tramite il portavoce Josh Earnest:«Risolvere le differenze è nell’interesse di tutti », è interesse collettivo arrivare ad un compromesso, un pacchetto di riforme e crescita, che consenta alla Grecia di restare nell’area euro.
Quanto durerà questa situazione di stallo?
A dare la risposta è Stefano Lepri sulle pagine economiche de La stampa. Secondo quanto analizzato, infatti, la situazione di stallo potrà durare fino al 20 luglio, giorno della scadenza per il pagamento del debito pubblico greco nei confronti della Bce. Qualora la Grecia non sarà in grado di restituire il prestito, verrà sospeso il piano Ela perché non può essere applicato ad un Paese insolvente; conseguentemente, le banche elleniche più grandi saranno dichiarate fallite.
Per Alexis Tsipras si prevedono, nei prossimi giorni, delle difficoltà in ambito politico, sarà costretto a chiedere sacrifici in tutte le evenienze, anche per l’eventuale uscita dall’euro.
Cos’è il programma Ela?
Emergency lending assistance è l’unico finanziamento elargito alle banche greche, un programma attraverso cui la Bce ha erogato agli istituti di credito ellenici 89 miliardi di euro.
Da domenica 28 giugno, giorno in cui il governo di Alexis Tsipras ha annunciato il controllo sui capitali, Mario Draghi ha dichiarato che saranno mantenuti gli attuali livelli di assistenza verso le banche greche, specificando che non saranno aumentati. Il primo requisito per ricevere liquidità della Bce è quello di essere solventi, cioè in grado di restituire i prestiti. Sarà in grado la Grecia a non far deteriorare le sue banche fino a un possibile crack?