Accordo tra PD e 5 Stelle alle comunali 2021? Probabile solo al ballottaggio

Alessandro Cipolla

24 Settembre 2020 - 16:17

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Nel 2021 per le amministrative si voterà in grandi città come Roma, Milano, Napoli e Torino: si parla molto di una alleanza tra il PD e i 5 Stelle, ma un vero patto probabile che ci sarà solo in caso di ballottaggio.

Accordo tra PD e 5 Stelle alle comunali 2021? Probabile solo al ballottaggio

Si sono appena chiuse le urne delle elezioni amministrative 2020 che già si pensa alla tornata del 2021. Un appuntamento questo delle prossime comunali che da tempo sta agitando i vari partiti.

Del resto la posta in palio sarà molto alta, visto che si voterà per eleggere il sindaco nelle quattro principali città italiane: Roma, Milano, Napoli e Torino, senza dimenticare appuntamenti ugualmente importanti come quelli di Bologna e Trieste.

Da tempo a riguardo si parla di un possibile patto elettorale tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, nonostante il pessimo esperimento durante l’election day delle regionali in Liguria e delle suppletive in Sardegna.

Resta il fatto che nelle ultime ore si susseguono voci di un possibile accordo tra i giallorossi, con il PD e i 5 Stelle che si andrebbero come a spartire i candidati nelle maggiori città che nel 2021 saranno chiamate al voto.

Amministrative 2021: PD e 5 Stelle insieme?

Dopo che diversi rumors si sono rincorsi per settimane, adesso c’è in merito a un possibile patto tra il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle la prima dichiarazione ufficiale.

A sbilanciarsi è stata la pentastellata Laura Castelli, attuale sottosegretario al MEF, che al Fatto Quotidiano ha dichiarato di auspicare un “contratto con il PD per le comunali 2021 insieme alla Raggi”.

Le elezioni a Roma non sarebbero però le uniche a essere interessate dall’accordo, visto che in ballo ci sarebbero anche le amministrative a Milano, Torino e Napoli dove i giallorossi potrebbero presentarsi compatti.

C’è però un’altra ipotesi di intesa: al Partito Democratico la scelta del candidato a Roma e Milano, mentre a Torino e Napoli la decisione spetterebbe al Movimento 5 Stelle. Al momento però qualsiasi ipotesi di alleanza è fantapolitica.

Alleati solo al ballottaggio

Il Movimento 5 Stelle negli ultimi tempi è dilaniato da lotte interne in vista degli Stati Generali che però, al momento, non è dato sapere quando si svolgeranno. Senza una nuova governance che detti la linea politica, non sarà possibile sedersi al tavolo con il PD per iniziare un dialogo.

Al tempo stesso è difficile pensare che al primo turno i giallorossi si possano presentare insieme a Roma per sostenere Virginia Raggi, a Torino per Chiara Appendino e a Milano per supportare Beppe Sala o chi il PD deciderà di presentare se il sindaco decidesse di non ricandidarsi.

L’unica città dove al momento si può pensare a un’intesa è Napoli, tanto che si parla del ministro dell’Università Gaetano Manfredi come possibile candidato unitario. A Bologna invece i dem potrebbero correre da soli nella convinzione di poter vincere anche senza l’auto dei grillini.

Più probabile invece che PD e 5 Stelle possano fare questa sorta di patto: al primo turno ognuno per conto proprio, per poi sostenersi reciprocamente in caso di un ballottaggio contro il centrodestra.

Del resto le amministrative non sono come le regionali, dove vince il candidato che ha preso più voti senza la possibilità di fare un testa a testa se nessuno supera il 50%. Quando si vota per le comunali, nelle grandi città i ballottaggi sono quasi sempre inevitabili.

Di certo se si dovesse fare una alleanza obtorto collo come successo in Liguria o in Umbria, con i candidati lasciati a loro stessi e picconati dall’interno, allora sarebbe meglio lasciare perdere e rimandare ogni discorso alle politiche, quando una candidatura del premier Giuseppe Conte potrebbe saldare insieme i giallorossi, ma prima si dovrà capire con quale legge elettorale si andrà a votare.

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