730/2024, attenti ai 3 controlli dell’Agenzia delle Entrate. Cosa si rischia?

Nadia Pascale

13 Febbraio 2024 - 10:18

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L’Agenzia delle Entrate effettua controlli sulle dichiarazioni dei redditi presentate. Si tratta di 3 tipologie, ma cosa rischia il contribuente in caso di errori nel modello 730/2024?

730/2024, attenti ai 3 controlli dell’Agenzia delle Entrate. Cosa si rischia?

Quando si presenta una dichiarazione, in particolare la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2024 o con il modello Redditi Persone Fisiche, si rischiano dei controlli, di cui uno automatico.

L’obiettivo dell’Agenzia delle Entrate è rilevare errori formali e di tipo materiale che incidono sulla determinazione della base imponibile o sulle imposte da versare, infine, scovare eventuali casi di evasione fiscale. In seguito ai controlli, se emergono delle difformità, l’Agenzia provvede a comunicare le stesse al contribuente, la tipologia di comunicazione varia in base all’esito del controllo.

Naturalmente il rischio per il contribuente è che vi sia una maggiore imposta da versare, proprio per questo è bene prestare attenzione fin da subito alle dichiarazioni presentate, soprattutto alle detrazioni e deduzioni calcolati in dichiarazione e ai crediti di imposta maturati. Questi elementi potrebbero, infatti, determinare una maggiore imposta dovuta.

Vediamo quindi le tre tipologie di controllo dell’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi e le comunicazioni che ne conseguono.

I 3 controlli dell’Agenzia delle entrate: il controllo automatico sul modello 730/2024

I 3 controlli dell’Agenzia delle entrate sul modello 730/2024 e sulle altre dichiarazioni sono: automatico, formale e di merito.

Il controllo automatico, effettuato nel rispetto dell’articolo 36-bis del Dpr n. 600/1973 per le imposte sui redditi e 54-bis del Dpr n. 633/1972 per l’Iva, viene fatto su tutte le dichiarazioni inoltrate. Viene effettuato tramite l’uso di software di ultima generazione che vanno a scovare errori e incongruenze tra la dichiarazione presentata e i dati in possesso dell’anagrafe tributaria.

Ricordiamo che in seguito all’introduzione di nuovi sistemi di comunicazione, l’Agenzia, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, è già in possesso di numerose informazioni, ad esempio i dati inerenti le spese sanitarie effettuate o le spese per ristrutturazioni edilizie. Confrontando tali dati possono emergere già dal controllo automatico con incrocio dei dati delle incongruenze, degli errori.

In particolare, in seguito al controllo automatico possono emergere:

  • errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione degli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi;
  • errori commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze delle imposte, dei contributi e dei premi risultanti dalle precedenti dichiarazioni;
  • il controllo automatico consente di correggere eventuali detrazioni e deduzioni indicate in misura superiore a quella prevista per legge, ad esempio nel caso delle spese sanitarie si potrebbe commettere l’errore di calcolare una percentuale diversa o non tenere conto della franchigia;
  • attraverso questa tipologia di controllo è possibile correggere errori nella compensazione dei crediti di imposta maturati;
  • infine, permette di controllare la corrispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta.

In seguito al riscontro di errori rilevati tramite sul primo dei tre controlli eseguiti dall’Agenzia delle entrate sulle dichiarazioni, il contribuente riceve una comunicazione attraverso

  • Pec;
  • raccomandata con ricevuta di ritorno;
  • canale Entratel, all’intermediario che ha inviato in via telematica la dichiarazione.

Il controllo formale sul modello 730/2024

Il secondo tipo di controllo è leggermente più approfondito, si tratta del controllo formale sul modello 730/2023, effettuato in base alle disposizioni dell’articolo 36 ter del Dpr 600 del 1973, e sulle altre dichiarazioni.

Questa tipologia di controllo non viene eseguita su tutte le dichiarazioni presentate, ma su una parte di esse che generalmente viene selezionata a livello centrale. Si parla anche di controlli a campione.

In questo caso il controllo avviene tra la dichiarazione, con modello 730/2024 o con altro modello, e i documenti giustificativi dei dati inseriti.
Il contribuente, nel caso in cui emergano delle anomalie, viene invitato dall’AdE a esibire o trasmettere la documentazione attestante la correttezza dei dati dichiarati e a fornire chiarimenti sugli elementi dubbi della dichiarazione.

In caso di mancato adempimento il contribuente riceve una comunicazione degli esiti del controllo formale contenente la richiesta delle somme dovute.

Il controllo formale consente di:

  • escludere in tutto o in parte lo scomputo di ritenute d’acconto;
  • escludere in tutto o in parte deduzioni e detrazioni di imposta;
  • rideterminare i crediti di imposta spettanti;
  • liquidare la maggiore imposta o i maggiori contributi dovuti;
  • correggere errori materiali e di calcolo commessi nelle dichiarazioni dei sostituti di imposta.

Controlli dell’Agenzia delle entrate sul modello 730/2024: il controllo di merito

L’ultima tipologia di controllo sulle dichiarazioni dei redditi è il controllo di merito, questo è volto a scovare l’evasione totale o parziale voluta dal contribuente.

In particolare si tratta di un controllo che può essere eseguito anche con atti di ispezione, accessi, invio di questionari o convocazione del contribuente presso l’ufficio al fine di acquisire ulteriori elementi istruttori. I controlli di merito sono generalmente eseguiti solo su una piccola percentuale delle dichiarazioni e disposti quando si palesano elementi di rischio che potrebbero essere indice di evasione da parte del contribuente.

Controlli Agenzia delle Entrate: dal 2024 in vigore il contraddittorio preventivo

Ricordiamo che il nuovo Statuto dei contribuenti prevede un nuovo contraddittorio preventivo il cui obiettivo è ridurre il ricorso a procedure giudiziarie.

In particolare lo Statuto prevede che l’Amministrazioni finanziaria, prima di adottare il provvedimento definitivo, elabori uno schema di provvedimento. Questo deve essere notificato al contribuente che ha 60 giorni di tempo per formulare precisazioni, esporre le sue ragioni e motivazioni.
La novità importante è rappresentata dal fatto che l’Agenzia delle Entrate, in seguito all’instaurazione del contraddittorio con il contribuente, deve tenere in considerazione i rilievi da questi presentati, ad esempio, deve motivare perché non ritiene di dover accogliere le ragioni del contribuente.

Infine, deve essere ricordato che chi presenta la dichiarazione dei redditi utilizzando i modello pre-compilato/semplificato senza apportare modifiche, non vi è controllo sulla dichiarazione dei redditi.

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