730/2023, che succede se cambia il sostituto d’imposta prima del rimborso?

Patrizia Del Pidio

20 Luglio 2023 - 13:46

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Può capitare che in corso di anno il sostituto di imposta cambi, ma che impatto ha questo sul 730 e sull’eventuale rimborso? Quale sostituto d’imposta va indicato in dichiarazione?

730/2023, che succede se cambia il sostituto d’imposta prima del rimborso?

Quando si presenta il modello 730 è necessario procedere con l’indicare il sostituto di imposta che si occuperà del conguaglio fiscale: di trattenere eventuali debiti dalla busta paga o di accreditare eventuali rimborsi sullo stipendio. Ma il sostituto di imposta può variare nel corso d’anno, per chi cambia, ad esempio, datore di lavoro. Ma anche per chi lascia il lavoro per accedere alla pensione.

In questo caso le situazioni che possono presentarsi sono due: cambio del sostituto di imposta dopo la presentazione del 730/2023 (nel quale è stato indicato, quindi, il vecchio sostituto di imposta) oppure, cambio che avviene a cavallo della presentazione della dichiarazione dei redditi. Come ci si deve comportare nell’uno e nell’altro caso? Come fare per ricevere il rimborso dal giusto sostituto d’imposta e non dover ritardare la ricezione delle somme dovute? Vediamo come comportarsi.

Chi è il sostituto d’imposta?

Il sostituto di imposta può essere un soggetto pubblico o privato. Il suo compito è quello di sostituirsi, appunto, al contribuente nei rapporti con l’amministrazione finanziaria. Nel caso dei lavoratori dipendenti, solitamente, il sostituto di imposta è il datore di lavoro. Nel caso di pensionati solitamente è l’ente previdenziale che eroga la pensione (per la maggior parte dei pensionati, quindi, l’Inps).
Nel lavoro domestico, invece, pur essendoci un rapporto di lavoro dipendente, il datore di lavoro non funge anche da sostituto di imposta ed è il lavoratore stesso a dover regolare la propria situazione tributaria con l’amministrazione.

Il ruolo che gioca il sostituto di imposta nel processo della presentazione del modello 730 è fondamentale visto che deve effettuare gli obblighi fiscali per conto di un soggetto diverso, ovvero un proprio dipendente.

L’obbligo di indicare il sostituto di imposta sussiste solo qualora si presenti la dichiarazione con il modello 730, poiché qualora si scelga di presentarla con il modello Redditi Pf è direttamente il contribuente a dover effettuare i suoi obblighi fiscali o pagando con modello F24 o, in caso di credito, ricevendo rimborso direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Sostituto di imposta che cambia dopo la presentazione del modello 730/2023

La cosa che va assolutamente ricordata e tenuta presente quando si presenta il modello 730/2023 è che il sostituto di imposta che si indica deve essere quello che al momento dell’invio è effettivamente il proprio sostituto di imposta. Anche se si sa già in anticipo che potrebbe cambiare dopo l’invio della dichiarazione.

Se il sostituto di imposta cambia dopo l’invio della dichiarazione, infatti, basterà presentare un modello 730 integrativo di tipo 2 con il quale si comunica all’amministrazione tributaria il nuovo sostituto di imposta che si occuperà dell’espletamento degli obblighi fiscali. Senza bisogno di cambiare dichiarazione ma integrando quella presentata solo con il nuovo sostituto di imposta.

Questo tipo di 730 integrativo non può essere presentato, invece, se è già stato presentato il modello senza sostituto di imposta o se è già stato presentato un integrativo barrando il codice 1 o 3.

E’ essenziale in questo caso che il sostituto d’imposta indicato precedentemente sulla dichiarazione dei redditi proceda con una comunicazione di diniego all’Agenzia delle Entrate. Se non effettua il diniego il sostituto d’imposta indicato sarà tenuto a effettuare il conguaglio fiscale anche se il contribuente non è più suo dipendente.

Sostituto di imposta che cambia prima del rimborso, cosa fare?

Può capitare che un dipendente presenti la dichiarazione dei redditi a giugno o luglio, pur sapendo che a settembre avrà accesso alla pensione e che il suo sostituto di imposta, quindi, cambierà durante o prima del rimborso. Come ci si deve comportare in questo caso? Quale sostituto d’imposta va indicato?

Il discorso che vale è sempre quello citato in precedenza. Il sostituto d’imposta da indicare è sempre quello che si ha al momento della presentazione della dichiarazione. Non si può scegliere di inserire, a luglio, come sostituto d’imposta l’Inps se l’ente diventerà sostituto d’imposta solo a settembre. Le scelte in questo caso sono due:

  • presentare la dichiarazione direttamente dopo il pensionamento indicando l’Inps come sostituto di imposta;
  • presentare subito la dichiarazione indicando il datore di lavoro come sostituto di imposta e, poi, presentare 730 integrativo a settembre per comunicare il nuovo sostituto di imposta (Insp),

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