10 cose da non dire mai al tuo capo

Flavia Provenzani

20/01/2015

20/01/2015 - 18:20

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Ecco le cose che il tuo capo non dovrebbe mai sapere su di te e sulla tua vita. Studia bene le 10 cose di cui non parlare mai con il tuo datore di lavoro.

10 cose da non dire mai al tuo capo

Mantieni le tue informazioni personali...personali.

La discriminazione sul luogo di lavoro è illegale, spregevole e certamente è una questione delicata.
E conoscere le 10 cose da non dire mai al tuo capo può aiutare.

In un mondo ideale, i dettagli della nostra vita personale non hanno importanza, o almeno non tanta quanto la nostra performance lavorativa e la nostra produttività. Ma l’amara e dura verità è che i datori di lavoro possono prendere alcune decisioni sulla base di dettagli e informazioni personali sulla vita di un dipendente.

I capi giudicano i lavoratori sulla base delle loro foto su Facebook e ci pensano due volte prima di assumere o promuovere qualcuno con bambini o con una malattia cronica.

Non ti riconosci in queste situazioni? Se un dipendente non ha tali obblighi o difficoltà, non è comunque al sicuro: ci sono altri tipi di potenziali insidie.
Ovviamente ogni posto di lavoro è diverso, così come ogni capo. Se hai la fortuna di avere un datore di lavoro in grado di capire il valore dei dipendenti indipendentemente dalla loro vita personale, questo articolo non fa per voi.

Ma se non sei così fortunato, fai attenzione a mantenere private le tue informazioni e opinioni personali riguardo questi 10 argomenti. Massimizza il tuo successo!

Ecco le 10 cose da non dire mai al tuo capo:

10. Vita notturna

Che tu stia leggendo una storia della buonanotte ai tuoi figli o che stia facendo il giro dei bar del centrp, il tuo capo non deve sapere nulla della tua vita notturna.
A meno tu non stia prendendo lezioni extra che riguardano il tuo campo o facendo del lavoro in più da casa.
Se non ti è possibile completare un compito assegnatoti entro la mezzanotte a causa di un appuntamento galante o perché devi aiutare i bambini con i compiti, è meglio dire semplicemente che hai altri impegni a casa. Lasciate che il vostro piccolo dramma personale rimanga a casa.

9. Religione

È contro la legge discriminare un dipendente per le sue convinzioni religiose, ma parlare di religione troppo spesso sul posto di lavoro non è appropriato (a meno che non si lavori per un’organizzazione religiosa).
Se le mansioni implicano qualcosa che viola un credo religioso, ne si dovrebbe parlare con franchezza. Non è necessario essere specifico con il tuo capo: si può semplicemente dire che il compito assegnato viola una delle vostre convinzioni personali. Se possibile, presenta un’idea alternativa o una soluzione.

Ognuno può avere le proprie convinzioni religiose, ma ricorda che non tutti sono religiosi.
È tutta una questione di buon senso.

8. Preferenza politica

Il modo più veloce per allontanare le persone è parlare di politica.
La propria appartenenza politica deve rimanere tra le informazioni private per una miriade di ragioni.
Prima di tutto, si rischia di offendere i colleghi e il capo stesso, creando un ambiente di lavoro scomodo. Ma ancora più importante, una volta che il datore di lavoro viene a conoscenza dell’appartenenza politica del dipendente, potrebbe giudicarlo troppo aperto o troppo chiuso di mentalità per un determinato lavoro. Anche se sembra che il tuo capo ti tratti come sempre, esistono ancora alcuni pregiudizi politici e potrebbero facilmente giocare a tuo sfavore.

7. Il reddito del coniuge/partner

Ti domanderai perché questo punto sia sulla lista, ma fidati - il tuo capo non dovrebbe conoscere il reddito del tuo coniuge o del tuo partner.
Se il tuo coniuge è amministratore delegato di una società di successo e un tuo collega, in lizza per la tua stessa posizione, ha un coniuge disoccupato e il tuo capo ne è a conoscenza, potresti perdere l’occasione di avere una promozione per la quale si è ugualmente qualificati. Può sembrare, infatti, che tu non abbia un reale bisogno della promozione. Anche se il capo non è pienamente consapevole che tali informazioni possano incidere sulla sua decisione, non vorrai correre il rischio!

6. Hai un altro lavoro

Molte persone hanno un secondo lavoro, compresa un’attività di freelance. Ma il tuo secondo lavoro dovrebbe rimanere il tuo secondo lavoro, senza influenzare il primo.
Spesso le aziende sviluppano patti e politiche di non concorrenza: invitano i dipendenti ad avere un solo lavoro. Si dovrebbe evitare quindi di informare il capo sui tuoi altri impegni di lavoro.
Ad esempio, se si dispone di una reale misurazione annuale della performance lavorativa, il datore di lavoro potrebbe facilmente puntare il dito contro il tempo e l’energia che stai spendendo facendo un secondo lavoro. Non dare mai a nessuno una scusa per mettere in discussione la tua etica sul lavoro.

5. Orientamento sessuale

A meno che il proprio orientamento sessuale non sia direttamente collegato alla posizione che ricopri, non c’è alcun motivo di rivelare il tuo orientamento sessuale al capo.
Non confondere questo consiglio come un invito a non essere se stessi o a vergognarsi di quello che sei. Tutt’altro. Ma la dura verità è che la discriminazione sull’orientamento sessuale si verifica ancora. E in alcuni settori gli stereotipi sfavoriscono le persone sulla base dell’orientamento sessuale. Con chi esci e con chi decidi di passare tutta la vita è affar tuo, e sarebbe davvero un peccato se il tuo datore di lavoro usasse quello che sa contro di te quando deve considerare un aumento o una promozione.

4. La tua situazione personale

Nessuno al lavoro ha bisogno di conoscere la situazione della tua vita: che vivi ancora a casa con i genitori o che lotti per pagare la rata del mutuo.
Questo è un altro aspetto della tua vita che potrebbe causare giudizi o creare un problema per la tua situazione lavorativa.

3. Problemi di salute mentale

Stai passando per un divorzio o una rottura sentimentale, soffri di depressione o pensi al suicidio?
Sono eventi che possono verificarsi nel corso della vita di una persona, e possono essere davvero difficili da affrontare. Aggiungi poi lo stress sul lavoro, e la situazione diventa opprimente.
Hai un incontro con un terapeuta e devi uscire prima da lavoro? Assicurati di fare dei riferimenti vaghi, parlando invece di un appuntamento con il medico. Se hai problemi affrontare la giornata lavorativa, è meglio uscire dall’ufficio e cercare di risolvere il problema, piuttosto che scontrarti con il capo.
Non permettere che il tuo datore di lavoro abbia la possibilità di interpretare un disturbo mentale come un’incapacità di svolgere le mansioni. E se non sei in grado di lavorare a causa di una possibile malattia mentale, cerca un aiuto adeguato il prima possibile.

2. (Alcuni) problemi di salute fisica

Eventi come un intervento chirurgico o un parto comportano problemi evidenti e inevitabili, e il datore di lavoro ne viene a conoscenza per forza di cose.
I problemi a lungo termine come le malattie croniche possono interferire con l’opinione che il datore di lavoro ha su di te. A meno che la tua sicurezza non sia a rischio, i problemi di salute dovrebbero rimanere un affare privato.

1. Riferimenti alla vita personale del capo

L’informazione è cosa preziosa, e alcune informazioni personali possono anche rilevare un certo livello di informalità.
Se sai una certa cosa riguardo il tuo capo, non è sempre una buona cosa rivelargli che ne sei a conoscenza. Ad esempio, se il tuo capo ha una foto di famiglia con i bambini sulla sua scrivania, puoi dirgli di avere una famiglia con bambini anche tu. Ma ciò non significa che potrai uscire prima per andare alla recita scolastica senza essere giudicato o penalizzato.

Il capo conosce solo le informazioni che tu stesso hai deciso di condividere con lui.
Se non vuoi che il datore di lavoro abbia determinate informazioni su di te, assicurati di controllare la privacy di tutti i tuoi profili social e di limitare anche le informazioni che dai ai tuoi colleghi.

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