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Verbali BCE: la guerra commerciale spaventa Mario Draghi

giovedì 12 aprile 2018, di C. G.

Ufficialmente pubblicati gli attesi verbali BCE riferiti all’ultima riunione dello scorso 8 marzo.

In quell’occasione, ricordiamo, la Banca Centrale europea ha deciso di mantenere invariati sia i tassi di interesse che il ritmo mensile del Quantitative Easing, il tutto confermando le relative attese degli analisti.
Le minute BCE di oggi hanno ripercorso quella riunione, durante la quale Mario Draghi e i suoi hanno altresì scelto di rivedere al ribasso le stime sull’inflazione e al rialzo quelle sulla crescita economica dell’Eurozona.

Gli odierni verbali BCE non hanno ricevuto ampia attenzione dal mercato, eppure si sono rivelati piuttosto interessanti, soprattutto alla luce dei recenti commenti meno dovish da parte di alcuni funzionari dell’istituto e ancora in virtù delle nuove tensioni geopolitiche e commerciali globali.

Clicca qui per una sintesi della riunione di marzo in 10 semplici punti

Verbali BCE: cosa è emerso dalle minute di oggi

Stando a quanto ribadito dalla BCE, molto poco è cambiato dalla riunione di gennaio a quella di marzo. Nonostante il concentrato aumento della volatilità sul mercato, le valutazioni generali sugli asset sono rimaste coerenti con il costante ottimismo circa le prospettive di crescita globale.

Per quel che riguarda l’inflazione, invece, le minute della BCE hanno ancora una volta sottolineato la necessità di procedere con un certo grado di politica monetaria accomodante. C’è dunque ottimismo e fiducia in merito al raggiungimento del target del 2%, eppure l’inflazione sta procedendo ancora gradualmente.

I timori di guerra commerciale

Non soltanto prezzi al consumo nei verbali BCE di marzo, ma anche preoccupazioni legate ad una guerra commerciale globale. Gli investitori si sono a lungo interrogati circa le possibili ripercussioni di un tale conflitto sulla exit strategy di Mario Draghi e dei suoi che, fino alle minute di oggi, hanno sempre tentato di “minimizzare” il rischio.

Nel documento da poco pubblicato, però, la Banca Centrale ha messo in evidenza le diffuse preoccupazioni dei suoi colleghi. Una guerra commerciale potrebbe avere un impatto negativo sulle attività dei Paesi coinvolti e sulla fiducia di investitori e consumatori.

“L’impatto sull’economia globale e sull’Eurozona dipenderà in ultima analisi dalla portata delle tariffe degli Stati Uniti, nonché dalla portata di eventuali contromisure”.

Le incertezze geopolitiche e quelle riguardanti l’outlook politico in alcune grandi economie - incluso il rischio di un’escalation protezionistica e l’incertezza derivante dalla Brexit - costituiscono ancora oggi rischi al ribasso secondo quanto si legge nei verbali BCE.

Il ruolo dell’euro

Le minute non hanno poi mancato di discutere del recente apprezzamento dell’euro - determinato in parte anche dai timori di un crescente protezionismo mondiale - un apprezzamento che non ha però messo in discussione la domanda, almeno non in modo significativo.

“Gli sviluppi sui mercati valutari continuano a rappresentare una significativa fonte di incertezza e un rischio da monitorare necessariamente.”

Mai fraintendere la BCE

Dai verbali BCE, poi, un consiglio al mercato: l’eliminazione dell’easing bias dalla terminologia della banca non dovrebbe essere frainteso come un vero e proprio cambio di direzione. Una considerazione già evidenziata dalla conferenza stampa di Mario Draghi dello scorso 8 marzo.

In seguito alla pubblicazione delle minute il cambio euro dollaro scambia con un ribasso dello 0,17% su quota 1,2346.

Clicca qui per il testo completo dei verbali BCE riferiti alla riunione di marzo 2018.

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