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Ultime notizie pensioni: poche risorse nella finanziaria, il Governo dovrà scontentare qualcuno

venerdì 1 settembre 2017, di Simone Micocci

Ultime notizie pensioni: è ripartito il confronto tra il Governo e i sindacati per quella che è stata definita come “la fase due” della riforma.

Un confronto che si farà più intenso nelle prossime settimane, quando l’esecutivo dovrà decidere l’ammontare delle risorse da stanziare con la Legge di Bilancio 2018 che verranno riservate alla riforma delle pensioni.

Le proposte arrivate al Governo in questi giorni sono moltissime, ma le risorse a disposizione non sono sufficienti per accontentare tutti. L’esecutivo, infatti, è convinto che la maggior parte del lavoro sia stato fatto con la riforma dello scorso anno ed è per questo che nel 2018 verrà introdotto solamente qualche piccolo correttivo per la tutela delle categorie svantaggiate. Una di queste comprende i giovani, penalizzati dal passaggio dal calcolo retributivo a quello contributivo.

Molte richieste dei sindacati quindi saranno respinte, come anticipato dal Ministero dell’Economia il quale ha ribadito che quest’anno “la coperta a disposizione per la manovra finanziaria è molto corta”.

Le prossime settimane quindi si preannunciano ricche di ultime notizie sulle pensioni; molte di queste, però, resteranno nei cassetti di Palazzo Chigi in attesa di tempi migliori per essere applicate.

Ultime notizie pensioni: spending review per la Legge di Bilancio

Nei prossimi giorni i tecnici di Palazzo Chigi cominceranno a discutere dei provvedimenti da inserire nella Legge di Bilancio.

Uno dei nodi più importanti da sciogliere è quello che riguarda le risorse realmente a disposizione; il Ministro Padoan ha anticipato che i fondi a disposizione non saranno molti, annunciando che ogni Ministero dovrà fare i conti con la spending review.

Inoltre, sembra che il MEF voglia destinare la maggior parte delle risorse a degli interventi più urgenti rispetto alla “fase due” della riforma delle pensioni: ad esempio, Padoan sarebbe disposto ad accettare la proposta del taglio strutturale del cuneo per i giovani, così da risolvere il problema della disoccupazione giovanile.

Ci saranno interventi anche per la lotta alla povertà e per questo ci sarà bisogno di molte risorse. Ecco perché il MEF potrebbe rispedire al mittente tutte le proposte sulla nuova riforma delle pensioni presentate in questi giorni; la “fase due”, quindi, rischia concretamente di essere rinviata al prossimo anno.

Ultime notizie pensioni: le proposte della “fase due”

Come vi abbiamo anticipato nei giorni scorsi, le discussioni in merito alla pensione minima di garanzia per i millennials - penalizzati dal calcolo previdenziale - sono state rinviate al 2019, quando si spera ci saranno maggiori risorse da destinare alla riforma delle pensioni.

Lo stesso destino potrebbe riguardare molte altre proposte presentate dai sindacati in questi giorni.

Ad esempio, i tecnici di Palazzo Chigi insieme a quelli del Ministero del Lavoro dovranno decidere se perfezionare la RITA (Rendita integrativa temporanea anticipata) così da incentivare le adesioni alla previdenza complementare, mentre per quanto riguarda il rinvio dell’aumento dell’età pensionabile non ci sono più dubbi.

Nel 2019 infatti i requisiti per la pensione si adatteranno alle nuove aspettative di vita e per questo l’età pensionabile aumenterà a 67 anni; un rinvio, insieme alla pensione minima per i giovani e al rafforzamento dell’APE, costerebbe infatti più di 3 miliardi di euro, una cifra che quest’anno le casse statali non possono sostenere.

Il premier Gentiloni e il Ministro Padoan quindi dovranno fare in modo di trovare una soluzione che metta tutti d’accordo; non sarà semplice, anche perché questa dovrà essere compatibile con i vincoli di finanza pubblica fissati nei mesi scorsi.

Una piccola speranza però c’è; il prossimo 20 settembre verrà pubblicata la Nota di aggiornamento del DEF, con la quale verranno riviste al rialzo le stime di crescita del PIL.

Non è da escludere quindi che il Governo abbia a disposizione più risorse di quelle prospettate in questi giorni, utili per completare la fase due delle pensioni indebolendo l’impianto della Riforma Fornero.

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