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Ultime notizie pensioni: minime a 650 euro e no tax area, ecco le proposte per la riforma

lunedì 9 ottobre 2017, di Alessandro Cipolla

Ultime notizie pensioni: in attesa del nuovo incontro tra governo e parti sociali per definire la riforma, anche l’Associazione nazionale dei pensionati della Confederazione italiana agricoltori avanza le proprie proposte.

In occasione della loro Festa annuale, ecco dunque che l’Anp della Cia ha presentato un documento contenenti otto proposte che si spera possano far parte della riforma delle pensioni, tra cui spicca l’aumento delle minime a 650 euro e l’inserimento dei lavoratori agricoli tra le categorie dei lavori usuranti.

Le ultime notizie pensioni però non sono molto positive riguardo il budget che sarà a disposizione per la riforma, con il governo che gioco forza non potrà soddisfare tutte le richieste presentate dalle varie associazioni di categoria in questi giorni.

Anche la Cia quindi si dice pronta a scendere in piazza il 14 ottobre assieme ai sindacati sul tema delle pensioni, con la mobilitazione che è stata decisa visto che le ultime notizie sullo sperato stop ai 67 anni come età pensionabile farebbero presagire che non ci sarebbero i fondi necessari per impedire l’innalzamento.

Ultime notizie pensioni: le richieste della Cia

Le ultime notizie pensioni continuano a dipingere uno scenario nel nostro paese attorno al tema della riforma sempre più in agitazione. La decisione infatti di scendere in piazza per mettere pressione al governo indica come al momento i sentori da parte dei vari sindacati non siano molto buoni sul riuscire a trovare un accordo soddisfacente.

Così come Cgil, Cisl e Uil nelle scorse settimane avevano presentato un documento unitario contenente undici proposte in merito alla riforma delle pensioni, anche l’Anp della Cia ha illustrato un loro documento recante a sua volta otto richieste al governo.

In occasione della Festa annuale che si è tenuta a Gubbio, l’Associazione dei pensionati della Confederazione italiana agricoltori, forte anche delle 100.000 firme raccolte in favore della loro battaglia, chiede a gran voce che vengano adottate misure importanti nella riforma.

Per prima cosa si chiede che le pensioni minime, attualmente di 502 euro, vengano aumentate a 650 euro. L’aumento di 40 per i redditi sotto i 2.000 euro deciso in estate infatti non viene ritenuto sufficiente a compensare la perdita del potere d’acquisto.

L’incremento ricevuto a luglio è insufficiente a colmare la perdita del potere d’acquisto delle pensioni, che si sono deprezzate negli ultimi anni fino al 30%’. Per gli oltre 8 milioni di pensionati che hanno un assegno inferiore ai mille euro serve un intervento più corposo, per risollevarsi dalla condizione di disagio sociale in cui si trovano.

Vediamo allora nel dettaglio le otto novità sulle pensioni che la Cia vorrebbe che il governo facesse sue nella riforma, dove spiccano ovviamente dettagliate richieste proprio a favore dei lavoratori agricoli.

  • Aumento pensioni minime a 650 euro;
  • Aumento della no tax area sulle pensioni fino a un valore di tre volte le minime;
  • Quattordicesima mensilità che deve diventare parte integrante della prestazione pensionistica in essere;
  • Adozione del sistema Ipca per l’indicizzazione delle pensioni;
  • Inserire gli agricoltori e i lavoratori agricoli tra le categorie di lavoratori impegnati in mansioni usuranti;
  • Incremento della dotazione finanziaria del Servizio sanitario nazionale e i fondi per la non autosufficienza;
  • Rendere attivi i servizi socio-sanitari nelle aree rurali e montane del Paese;
  • Realizzare una strategia di politica sociale, volta alla valorizzazione del ruolo attivo dell’anziano nella società.

Anche in questo caso però è difficile che ci siano i fondi per accogliere tutte queste richieste, con anche l’Associazione che per questa che viene definita una “battaglia di dignità e di giustizia sociale” è pronta a scendere in piazza.

La “strada stretta” per la riforma delle pensioni

Ormai fioccano le proposte recapitate dalle varie associazioni di categoria sul tavolo del governo in materia della riforma delle pensioni, che come spesso è accaduto negli ultimi anni sarà inglobata nella manovra Finanziaria che presto inizierà il proprio iter parlamentare.

Visto che non si vuol creare ulteriore debito pubblico con Bruxelles molto vigile a riguardo, per gli investimenti non saranno molti i fondi a disposizione. L’esecutivo da tempo ripete che la priorità sarà quella di rilanciare il mondo del lavoro per cercare di abbattere la disoccupazione.

Gran parte della torta quindi sarà dedicata a sgravi in favore delle assunzioni dei giovani, con la riforma delle pensioni che quindi si dovrà accontentare di quello che rimane tra le pieghe del bilancio, visto che negli ultimi anni sono stati spesi circa 7 miliardi per mettere toppe alla riforma Fornero con le varie Ape Sociale e Opzione Donna, oltre a tutte le misure prese in favore degli esodati.

Tutte le richieste delle parti sociali quindi non potranno essere esaudite, con i sindacati che sono pronti a giocarsi l’ultima carta della piazza per cercare di mettere pressione al governo affinché riesca a trovare ulteriori fondi per le pensioni.

Nonostante che in periodo di elezioni i partiti di maggioranza sono di solito più aperti alle richieste dei sindacati, questa volta però sembrerebbe che le partite riguardanti alcuni temi, vedi stop all’innalzamento dell’età pensionabile, potrebbero essere impossibili da vincere.

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