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Ultime notizie pensioni: Ape Social, via libera alla proroga. Ecco cosa cambia

lunedì 20 novembre 2017, di Alessandro Cipolla

Ultime notizie pensioni: si sblocca la situazione in merito all’Ape Social, con una sua proroga fino al 31 dicembre 2019 che sarebbe stata messa in conto dal governo inserendola così nella legge di Bilancio 2018.

Si era parlato a lungo di una possibile scelta tra Ape Social o età pensionabile visto il risicato budget a disposizione per la riforma, con le ultime notizie pensioni che alla fine hanno evidenziato come tra le due misure sia stato l’anticipo pensionistico a trovare subito il via libera.

Ultime notizie pensioni: Ape Social ok

Possono tirare un sospiro di sollievo tutti quei lavoratori che attendevano con ansia la notizia della proroga dell’Ape Social. Dal tavolo tecnico istituito per apportare le ultime modifiche alla riforma delle pensioni è arrivato infatti il tanto atteso via libera.

Il governo si è impegnato a mettere a disposizione un fondo per portare la scadenza della possibilità di usufruire dell’Ape Social dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019. Un anno in più questo che potrebbe essere un primo passo verso una stabilizzazione definitiva.

Non c’è solo la proroga comunque tra le novità riguardanti l’Ape Social. Al momento l’anticipo pensionistico permette di potersi ritirare dal mondo del lavoro a 63 anni, 3 anni e 7 mesi prima dell’attuale età pensionabile.

Questa misura è rivolta a 11 categorie di lavori considerati gravosi, a chi assiste familiari con gravi handicap, a chi ha un’invalidità del 74% e ai disoccupati che non recepiscono assegno da tre mesi.

Così come a riguardo dell’età pensionabile, il governo però sarebbe pronto a estendere fino a 15 le categorie di lavori gravosi. Riassumendo, vediamo allora chi dopo i recenti accordi potrebbe usufruire dell’anticipo pensionistico.

  • Mestre di asilo nido
  • Maestre di scuola materna
  • Camionisti
  • Gruisti
  • Infermieri che fanno turni di notte
  • Facchini
  • Muratori
  • Badanti di persone non autosufficienti
  • Addetti alle pulizie
  • Addetti alla raccolta dei rifiuti
  • Addetti alla concia delle pelli
  • Siderurgici
  • Marinai
  • Agricoli
  • Marittimi

Alla fine quindi le ultime notizie pensioni sorridono in sostanza soltanto all’Ape Social. Altre misure infatti come Opzione Donna oppure la nona salvaguardia non faranno parte della riforma, con la partita riguardante l’età pensionabile che invece è ancora aperta.

Sindacati divisi

Oltre alla proroga dell’Ape Social, il governo ha messo sul piatto anche una serie di misure per “addolcire” l’innalzamento dell’età pensionabile che, a partire dal 1 gennaio 2019, aumenterà di 5 mesi arrivando a 67 anni.

Una maggiorazione questa che sarà soltanto il primo step di un meccanismo che porterà a un progressivo aumento negli anni dell’età pensionabile, che nel 2021 sarà di 67 anni e 3 mesi per poi innalzarsi di 2 mesi ogni 2 anni.

La prima apertura del governo riguarda proprio questo meccanismo. Se i dati in merito all’aspettativa di vita degli italiani non dovessero migliorare nei prossimi anni come da previsione, allora ci potrebbe essere anche un abbassamento dell’età pensionabile.

Saranno esentati dall’andare in pensione a 67 anni nel 2019 poi i lavoratori delle 15 categorie gravose sopra elencate, a patto di avere almeno 30 anni di contributi e di avere svolto 7 anni di lavoro gravoso negli ultimi 10.

Le proposte del governo hanno però spaccato i sindacati. La Cgil ha detto che le misure messe sul piatto sono insufficienti mentre la Cisl ha accolto con favore queste aperture. In una posizione intermedia la Uil che non ha ancora sciolto tutti i suoi dubbi.

Un indebolimento questo del fronte sindacale, che finora era sempre stato compatto in merito alla riforma delle pensioni, che rafforza di conseguenza la posizione del governo. Martedì andrà in scena l’ultimo round di questo estenuante match, con la Cgil che alla fine potrebbe rimanere isolata nel momento in cui dovranno essere siglati gli accordi.

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