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Rimborso trattenute Tfr illegittime: ecco chi può e come fare richiesta

mercoledì 16 novembre 2016, di Anna Maria D’Andrea

Trattenute Tfr illegittime: per molti dipendenti della Pubblica Amministrazione è possibile chiedere il rimborso per la somma indebitamente detratta in busta paga.

La possibilità di presentare ricorso e di chiedere il rimborso delle trattenute sul Tfr rigurda un importo pari al 2,5% detratto ai dipendenti pubblici e calcolato sull’80% dello stipendio mensile.

Il diritto al rimborso della somma indebitamente detratta al lavoratore è stata stabilita con una sentenza della Corte Costituzionale nel 2012 ma ancora oggi il principio non viene rispettato e molti dei dipendenti della Pubblica Amministrazione ogni mese si trovano a fare i conti con uno stipendio in busta paga inferiore a quanto effettivamente dovuto.

A confermare la possibilità per il dipendente di presentare ricorso arriva la sentenza n.742 dell’11/03/2016 del Tribunale di Milano nella quale si ribadisce che è illegittimo trattenere una somma pari al 2,5% sull’80% dello stipendio a titolo di trattamento di fine rapporto, Tfr. Si tratta di una prestazione economica totalmente a carico del datore di lavoro anche nel caso in cui il dipendente risulti impiegato in attività della Pubblica Amministrazione e che quindi a pagare sia lo Stato.

Ma quali sono i dipendenti pubblici che possono presentare ricorso contro le trattenute del Tfr in busta paga e come fare? Ecco le informazioni utili e indicazioni su chi può chiedere il rimborso delle somme indebitamente detratte e le indicazioni su come fare.

Trattenute Tfr illegittime: ecco chi può richiedere il rimborso e come fare

In base al principio stabilito dalla Corte di Cassazione con sentenza del 2012 è illegittimo trattenere il Tfr direttamente dalla busta paga del lavoratore. Sia che si tratta di un dipendente assunto da privato che di dipendente della Pubblica Amministrazione la prestazione economica di fine rapporto è totalmente a carico del datore di lavoro.

Nel caso in questione, ovvero per i dipendenti della Pubblica Amministrazione, l’importo detratto in maniera illegittima dalla busta paga riguarda il 2,5% dell’80% della retribuzione. In sostanza, prendendo ad esempio un lavoratore con uno stipendio lordo di 2.000 euro mensili, le trattenute mensili per il Tfr ammontano a 40 euro. Una cifra non indifferente se sommata al totale dei mesi e degli anni di servizio.

Come è nato il problema e perché è stato trattenuto il Tfr ai dipendenti pubblici? Il motivo alla base del contenzioso è che i dipendenti della Pubblica Amministrazione sono stati fino al 2010 in regime di trattamento di fine servizio, Tfs, a differenza di quelli assunti nel settore privato in ordinario regime di Tfr. Il principio alla base del Tfs per i dipendenti pubblici era che a contribuire all’indennità mensile fosse anche il lavoratore, con appunto la trattenuta del 2,5% sul 80% dello stipendio mensile.

Dal gennaio del 2011 tutti i dipendenti della Pubblica Amministrazione assunti dopo il 31 dicembre 2000 sono passati al Tfr che, al contrario, non prevede alcuna contribuzione da parte del lavoratore. La prestazione è erogata per via esclusiva dal datore di lavoro, che sia lo Stato o un privato.

Nonostante il principio sia stato ribadito negli anni dalla Corte Costituzionale e nonostante le continue sentenze dei tribunali regionali ancora oggi non mancano i casi in cui a pagare parte della quota del Tfr sia il lavoratore. Si tratta di una trattenuta illegittima e i dipendenti pubblici possono chiedere indietro le somme indebitamente detratte. Per capirne di più, vediamo nel dettaglio chi può richiedere il rimborso e come fare.

Trattenute Tfr illegittime: chi può chiedere il rimborso

Titolari del diritto a chiedere il rimborso sulle trattenute del Tfr illegittime sono i dipendenti della Pubblica Amministrazione e nello specifico si tratta del personale del pubblico impiego assunto a partire dal 1° gennaio 2001 per le buste paga ricevute a partire da gennaio 2011.

I dipendenti pubblici assunti invece fino a dicembre 2000 hanno diritto al rimborso sul Tfr per gli anni di retribuzione 2011 e 2012 ovvero gli anni in cui sono passati dal regime di Tfs a quello di Tfr.

Per i dipendenti dello Stato assunti a partire dal gennaio 2001 si tratta di una cifra importante che dovrà essere restituita a titolo di rimborso e ci si aspetta che saranno in tanti a presentare richiesta di rimborso. A tal proposito sono tanti i dipendenti pubblici che ad oggi si chiedono come fare per presentare richiesta di rimborso. Nelle righe che seguono vi illustreremo qual è la procedura da seguire.

Trattenute Tfr illegittime: come fare per chiedere il rimborso

I dipendenti della Pubblica Amministrazione che vogliono chiedere il rimborso delle trattenute Tfr possono agire per via giudiziaria. Fino ad oggi tutti i ricorsi presentati ai tribunali per il rimborso di somme detratte in maniera illegittima sono state accolte positivamente. Tra i tanti, i ricorsi sono stati accolti positivamente dal Tribunale di Roma, di Treviso, di Termini Imerese, di Salerno, di Enna e di Milano. Ma sono ancora molti i dipendenti pubblici che potranno chiedere il rimborso.

Un ulteriore metodo per chiedere il rimborso è inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno con la quale l’ente datore di lavoro viene diffidato e obbligato alla cessazione immediata della trattenuta e al rimborso delle somme già illegittimamente trattenute. Il datore di lavoro avrà tempo 30 giorni per attuare la richiesta.

Sia che si voglia agire per via giudiziaria o che si voglia procedere con la diffida a mezzo raccomandata il lavoratore dovrà quantificare in maniera esatta l’importo del rimborso. Consigliamo di rivolgersi ad un esperto, come un consulente del lavoro, per determinare la corretta somma del rimborso.

Per maggiori informazioni sul Tfr leggi-> Calcolo TFR netto: tassazione separata, aliquota media ed esempio numerico

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