Per chi domicilio e residenza in due immobili distinti si corre il rischio di pagare la Tari due volte. La soluzione per non subire la doppia imposizione c’è, vediamo come fare.
Il rischio di pagare la Tari doppia può essere abbastanza concreto per chi ha la residenza diversa dal domicilio. La Tari è un tributo destinato a finanziare non solo lo smaltimento dei rifiuti ma anche la raccolta. L’obbligo di pagare la tassa ricade su tutti coloro che detengono a qualsiasi titolo locali che possano produrre rifiuti. Chiamati al versamento non sono soltanto coloro che hanno un immobile di proprietà, ma anche chi vive in affitto, chi ha l’usufrutto di una casa o chi ci vive con contratto di comodato d’uso gratuito.
In teoria un soggetto dovrebbe versare la Tari solo per la casa in cui vive o eventualmente anche sulla seconda casa che tiene a sua disposizione. Il problema nasce quando in individuo ha domicilio in un immobile e residenza in un altro: in questo caso, infatti, la Tari è dovuta su entrambi gli immobili perché risulterà detentore di due immobili che utilizza e che sono atti a produrre rifiuti. Vediamo come fare per evitare la doppia imposizione del tributo.
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Differenza tra domicilio e residenza
Partiamo con una definizione di residenza e di domicilio per capirne le differenze. Secondo il diritto italiano la residenza è il luogo in cui una persona ha la sua dimora abituale, ovvero dove solitamente vive con il suo nucleo familiare.
Il domicilio, invece, è il luogo dove la persona ha stabilito la sede dei suoi affari e dei suoi interessi di natura economica, personale, sociale e politica. Domicilio e residenza nella maggior parte dei casi coincidono: una persona che vive a Roma e lavora a Roma ha la residenza e il domicilio nello stesso Comune.
Può capitare, però, che un soggetto abbia residenza in un Comune e debba trasferire, per motivi di studio o di lavoro, il proprio domicilio in un altro Comune anche senza spostare la residenza (è il caso, ad esempio, degli studenti fuori sede o del lavoratore che vive per i giorni feriali in un altro luogo, rientrando nella sua residenza solo nel fine settimana). In questo caso domicilio e residenza non coincidono.
Quando si rischia di pagare la doppia Tari?
Nel caso di residenza e domicilio che non coincidono il soggetto può rischiare di pagare la doppia Tari. Facciamo un esempio pratico. Un uomo che ha residenza nella casa di proprietà con moglie e figli a Torino, deve spostare il proprio domicilio a Firenze per motivi di lavoro e qui prende un appartamento in affitto.
Il soggetto detiene entrambi gli immobili, nel primo perché vi risulta residente, e questo fa presupporre che abiti abitualmente a Torino con la famiglia, e nel secondo che detiene in affitto, la Tari è dovuta perché esiste un contratto di locazione.
Anche se il soggetto non vive contemporaneamente in entrambi gli immobili la Tari è dovuta in maniera integrale in tutti e due. Ci sono però delle soluzioni che andremo a vedere.
Tari sui domiciliati e non sui residenti
La prima cosa da fare in una delle situazioni sopra descritte, è quella di verificare se il Comune dove si ha la residenza, nel proprio regolamento, preveda il pagamento della Tari non sui residenti ma sui domiciliati nell’immobile.
Se così fosse si deve procedere a comunicare al Comune dove si ha la residenza di aver cambiato domicilio, in questo modo si dovrà pagare la Tari solo per l’immobile in cui si è domiciliati in modo integrale.
Se tale possibilità non è prevista l’unico modo per non pagare la doppia Tari è quello di spostare la propria residenza nel luogo di domicilio: in questo modo non sarà più dovuta la Tari nel Comune dove si aveva residenza abituale e si verserà solo per l’immobile in locazione.
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