Home > Altro > Archivio > Riunione Fed: cosa è cambiato rispetto a giugno?
Riunione Fed: cosa è cambiato rispetto a giugno?
mercoledì 1 agosto 2018, di
La riunione Fed di agosto si è conclusa senza scuotere in maniera eclatante le stime del mercato. Le previsioni di chi aveva parlato di un non-evento hanno trovato conferma nel comunicato pubblicato dal FOMC.
Come di consueto, alle ore 20:00 la banca centrale di Jerome Powell ha alzato il velo sulle più recenti decisioni di politica monetaria sulle quali, però, gli analisti sono risultati sin da subito concordi.
I tassi di interesse, come previsto dal consensus, sono rimasti fermi al 2,00%, livello a cui sono stati portati in occasione della riunione Fed di giugno. Durante lo scorso meeting la banca centrale ha reso sempre più concreta l’idea di due ulteriori ritocchi all’insù del costo del denaro, che potrebbero essere resi effettivi a settembre e poi ancora a dicembre.
Proprio con l’obiettivo di scovare nuovi indizi sul futuro della politica monetaria USA, l’odierna riunione Fed ha rappresentato un appuntamento da non perdere.
Il FOMC non ha soltanto scelto di lasciare i tassi di interesse al 2,00%, ma ha altresì preferito non toccare la propria forward guidance, deludendo in parte chi aveva previsto di ricevere maggiori informazioni sulle intenzioni della banca centrale.
La Fed non vuole agitare i mercati
Il comunicato stampa della Fed ha fornito supporto alle tesi del consensus: l’80% degli analisti prezza ora un rialzo dei tassi a settembre.
L’atteggiamento mostrato nell’odierna riunione è sembrato quello di una banca centrale poco propensa ad agitare i mercati in piena estate. Ulteriori informazioni di politica monetaria giungeranno probabilmente alla conferenza di Jackson Hole che si terrà alla fine del mese.
Molto, ricordano gli osservatori, dipenderà anche dall’evoluzione della guerra commerciale tra USA e Cina e dall’entrata in vigore dei nuovi dazi, prevista per il 30 agosto.
Il mercato valutario non ha reagito in modo particolarmente eclatante al comunicato del FOMC. L’euro dollaro ha continuato a scambiare sopra quota 1,167, in ribasso di 0,15 punti percentuali circa. La coppia sta attualmente cercando di trovare una direzione ma pare aver praticamente ignorato la riunione Fed di oggi.
Tutta l’attenzione dei mercati si è spostata sin da subito sul comunicato della Casa Bianca relativo alla Cina e previsto per le ore 21:30 di oggi. Sarà questa l’occasione giusta per alzare i dazi già annunciati?
Cosa è cambiato rispetto alla riunione Fed di giugno: analisi del comunicato
Poco o nulla è cambiato rispetto al comunicato stampa pubblicato in occasione del meeting di giugno. L’economia, si legge nel testo, non è più “solida”, ma è “forte”.
L’inflazione annua, invece, rimane vicina al target. Una dichiarazione che ha fatto i conti con il precedente "si è avvicinata al 2%".
La spesa delle famiglie è cresciuta con vigore, una frase che si è scontrata con precedente "è aumentata".
Nessun riferimento invece alla guerra commerciale. Anche in questo caso le attese sono state deluse dalla riunione Fed di agosto. Ulteriori indizi in merito emergeranno sicuramente nei prossimi verbali.
— -
Il contenuto seguente, relativo alle previsioni del mercato sull’odierna riunione Fed, è stato redatto prima della pubblicazione delle decisioni del FOMC
Riunione Fed: le previsioni sui tassi di interesse
Secondo numerosi analisti il primo ritocco al rialzo del costo del denaro si verificherà in occasione della riunione Fed di settembre (25-26) che sarà accompagnata dal discorso del presidente e dalle consuete domande della stampa presente.
A quel punto rimarranno soltanto altri due meeting per ritoccare ancora i tassi di interesse prima della fine dell’anno: quello di novembre (7-8) senza conferenza stampa, e quello conclusivo di dicembre (18-19) che sarà seguito dalle dichiarazioni di Powell.
L’inflazione di giugno è avanzata dello 0,1% su base mensile e del 2,2% su base annua. La core, invece, ha lasciato registrare rispettivi 0,1% e 1,9%.
Per Diane Swonk, chief economist di Grant Thornton, abbiamo oggi il 95% di probabilità di rialzo dei tassi di interesse a settembre. Nessuna novità, invece, per quel che riguarda la riunione Fed di oggi, mercoledì 1° agosto.
Il dibattito infiamma sulla forward guidance
Ad oggi sembrano tutti concordi nel ritenere che i tassi di interesse non saranno alzati nell’odierna riunione Fed. Ci si chiede a questo punto non soltanto se la banca centrale manterrà le indicazioni su altri due ritocchi, ma quando finirà il ciclo di rialzi iniziato con il miglioramento delle condizioni macroeconomiche dell’area.
Per Jim Caron, fixed income portfolio manager di Morgan Stanley Investment Management, ciò accadrà quando i tassi di interesse arriveranno al 3% il prossimo anno, dopo altri 4 rialzi.
Sarà proprio la forward guidance della Fed, secondo gli esperti, l’elemento fondamentale da monitorare anche nel meeting di stasera che potrebbe rivelarsi pertanto più interessante del previsto. Ovviamente l’assenza di una conferenza stampa si farà sentire, e maggiori informazioni in merito alle intenzioni banca centrale potrebbero emergere direttamente dalle prossime minute.
Appuntamento alle ore 20:00, dunque. Soltanto allora sapremo se la riunione Fed si sarà rivelata un non-evento o meno.