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Riforma pensioni: ora è Berlusconi l’ultimo a poter salvare la Fornero?

mercoledì 10 gennaio 2018, di Alessandro Cipolla

Riforma pensioni: Silvio Berlusconi corregge il tiro dopo le polemiche sui costi delle proposte del centrodestra in materia previdenziale, dichiarando come la legge Fornero non vada abolita in toto ma soltanto modificata dove ci sono aspetti ingiusti.

Una posizione questa di Berlusconi differente da quella di Matteo Salvini, che da tempo ripete come sia sua intenzione cancellare completamente la riforma delle pensioni che porta il nome dell’ex ministro Elsa Fornero.

Riforma pensioni: Berlusconi moderato

La politica è risaputo che sia l’arte della mediazione e del compromesso. Come in ogni famiglia, anche nel centrodestra c’è la persona più agé che bilancia l’esuberanza e l’ardore dei più giovani.

All’interno del centrodestra sta succedendo proprio questo in merito allo scottante tema delle pensioni. Dal vertice a tre di Arcore, alla fine è passata una linea ambigua che può prestarsi a diverse interpretazioni.

Quel “rivedere” la riforma delle pensioni firmata da Elsa Fornero invece del “cancellare” tanto invocato dalla Lega cambia diverse prospettive. Matteo Salvini continua sempre a ribadire come il suo obiettivo sia eliminare la legge.

Nonostante sia anch’esso convinto che il sistema pensionistico vada cambiato, Silvio Berlusconi però è molto più cauto rispetto al suo giovane alleato, facendo intendere che l’azione di un ipotetico governo di centrodestra sarà limitato soltanto alla modifica di alcuni punti della riforma Fornero.

Non la aboliremo, interverremo dove e è giusto intervenire. Con la Lega abbiamo parlato di come superare quegli aspetti della legge Fornero che, tra l’altro, sono già stati rivisti. Faremo un esame preciso ed elimineremo quegli aspetti che ci sembrano ingiusti.

Con queste parole pronunciate ai microfoni di Radio Capital, il leader di Forza Italia si è in qualche modo smarcato dalla posizione più estremista di Matteo Salvini. Una divergenza di opinioni questa che fa il paio con quella sull’Europa, facendo emergere delle crepe nella coalizione ancor prima che questa venga ufficializzata.

La Fornero “spera” in Berlusconi

In questi primi giorni di campagna elettorale il tema delle pensioni è stato centrale. Lega Nord e Movimento 5 Stelle, anche se in tempi e modalità differenti, entrambi sono convinti della necessità di cancellare la riforma Fornero.

Gli altri partiti invece, da Forza Italia a Liberi e Uguali fino anche al Partito Democratico, sono convinti che la legge vada cambiata e migliorata, ma non mandata in soffitta in toto anche perché questo comporterebbe dei costi non sostenibili.

Una necessità di aggiustare alcuni aspetti della riforma che vede d’accordo anche chi ha dato il nome alla legge, ovvero l’ex ministro Elsa Fornero che nel finire del 2011, in fretta e furia, emanò assieme all’allora premier Monti il testo.

La legge Fornero è stata preparata in 20 giorni e approvata con larga maggioranza. Non si dice mai che la legge ha anche degli effetti positivi. Mi rincresce che non ci sia stato tempo di fare dei tagli a certi privilegi, a mio avviso anche anticostituzionali. Di Maio non ha torto quando dice che si può intervenire sulle pensioni d’oro. Certo, si può modificare, il contenuto non è perfetto: l’Ape social per esempio è un aggiustamento che migliora la legge Fornero.

Ben vengano quindi l’Ape Social e tutte le altre correzioni per la Fornero, che però ha voluto anche sottolineare i tanti benefici per le casse statali che la sua riforma ha portato e che continuerà a produrre nei prossimi anni.

Si parla sempre male di questa legge ma si dimentica sempre che non si poteva continuare così. La riforma era necessaria. E’ questa la grande ipocrisia. Quando da Arcore esce il concetto ’Aboliamo la Fornero’, mi vengono in mente due cose: la prima è che c’è una paranoia da parte del segretario della Lega e poi che c’è una certa ambiguità nella formulazione di questo concetto: Berlusconi sa che la legge Fornero dal punto di vista finanziario non si può abolire se il paese non si vuole suicidare.

Con il centrodestra dato come il grande favorito alle prossime elezioni, anche se il pareggio elettorale alla fine è il risultato che appare più probabile, la Fornero ora si appella al buon senso di Berlusconi per non esporre il paese ai rischi che comporterebbe l’abolizione della sua riforma.

Un tema questo che ora dovrà essere discusso all’interno del centrodestra visto che Salvini non sembrerebbe essere intenzionato a fare marcia indietro. I mediatori sono già all’opera ma questa incomprensione andrà chiarita subito visto che il 4 marzo in fin dei conti non è così lontano.

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