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Pensioni news: ecco quanto costerebbero all’anno le proposte del centrodestra

martedì 9 gennaio 2018, di Alessandro Cipolla

Pensioni news: ormai è quasi ufficiale che nel programma elettorale del centrodestra due punti saldi saranno la revisione della legge Fornero e l’innalzamento degli assegni minimi a 1.000 euro. Due provvedimenti questi voluti rispettivamente da Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Ma quanto costerebbe superare la legge Fornero? Quanto invece portare tutte le pensioni ad almeno 1.000 euro e magari estenderle anche alle casalinghe? Visto che le news politiche degli ultimi giorni si concentrano soprattutto sul tema previdenziale, vediamo allora quali sarebbero i costi che queste due misure comporterebbero ogni anno.

Pensioni news: una campagna elettorale previdenziale

La campagna elettorale di queste elezioni politiche 2018 si sta contraddistinguendo per le tante promesse agli elettori che piovono da un po’ tutti i partiti. Più che di dibattiti tra i quattro principali schieramenti, sembrerebbe essere una gara a chi fa l’offerta maggiore.

Essendo questa campagna elettorale molto breve, si voterà il 4 marzo, non c’è tempo per lunghi tour allo scopo far conoscere sul territorio i propri programmi. Per raggiungere e convincere i cittadini quindi servono un paio di proposte ad effetto da portare avanti con convinzione.

In tal senso, tutte le pensioni news ci parlano di una convinta volontà dei partiti che sono stati all’opposizione nell’ultima legislatura di mettere mano, se mai chiamati a governare, alla tanto contestata riforma Fornero.

Il Movimento 5 Stelle, per bocca del suo candidato premier Di Maio, ha ribadito come l’attuale legge che regola il sistema previdenziale può essere pian piano superata in un lasso di tempo di cinque anni.

Matteo Salvini invece ha molta più fretta, dichiarando come invece alla Lega basteranno cinque mesi per mandare la riforma Fornero in soffitta. Sempre nell’ambito del centrodestra, anche Silvio Berlusconi ha rispolverato un proprio cavallo di battaglia.

Nel programma della coalizione infatti ci sarà spazio anche per l’innalzamento a 1.000 euro come quota minima per gli assegni previdenziali, da estendere poi anche a tutte le casalinghe.

Oltre alle proposte però ancora non sono pervenute news su come nel caso si intenderà finanziare queste due misure. Stando ai numeri che circolano negli ultimi giorni, per realizzare queste promesse elettorali in materia di pensioni servirebbe un esborso non indifferente.

I costi delle proposte del centrodestra

Dal categorico “cancellare” usato sui social e nei comizi, nel programma elettorale del centrodestra si dovrebbe passare a un più ambiguo “revisionare” a riguardo della legge Fornero. Non è chiaro infatti se Salvini la voglia cambiare in toto oppure in alcune parti.

Stando ai calcoli della Ragioneria dello Stato, la riforma emanata nel finire del 2011 farà risparmiare da qui al 2060 la bellezza di 350 miliardi. Cancellare con un colpo di spugna la riforma quindi costerebbe sui 20 miliardi l’anno, cifra che poi aumenterebbe nel medio-lungo periodo.

Per quanto riguarda poi l’innalzamento delle pensioni minime, che in Italia vengono elargite a più di 6 milioni di persone, Silvio Berlusconi stima che questo provvedimento avrà un costo di 7 miliardi. Si dovrà poi calcolare quanto aumenterà questa cifra se si andranno ad aggiungere anche le casalinghe.

Alla luce di questi numeri, soltanto dal punto di vista delle pensioni il programma del centrodestra comporterebbe una maggiore spesa di circa 30 miliardi l’anno. Soldi questi che da qualche parte dovranno spuntare fuori.

L’Europa non permetterà al nostro paese di creare buchi di bilancio, pena l’apertura di procedure di infrazione. Pensare di mettere assieme una cifra del genere paventando una lotta all’evasione fiscale è pura fantapolitica.

Nell’ultima legge di Bilancio i fondi destinati agli investimenti sono stati complessivamente 20 miliardi, una cifra che ci fa capire quanto siano alti i costi che ricadrebbero sulle casse statali nel caso che queste promesse elettorali dovessero poi realizzarsi.

Non rimane dunque che aspettare che, oltre alle proposte, vengano rese note anche le coperture finanziarie dei vari punti elettorali. In caso contrario, cancellare la riforma Fornero oppure aumentare le pensioni minime sarebbe un autentico salto nel buio.

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