Dal Festival di Sanremo ai palcoscenici USA, passando per l’Eurovision: ecco guadagni, fatturato e carriera dei ragazzi romani che hanno conquistato il mondo
Il mondo continua a tenere gli occhi puntati sui Maneskin, nonostante la pausa che aveva fatto pensare a un capitolo chiuso. Il gruppo romano si trova in una fase di transizione insolita: mentre i singoli membri portano avanti progetti individuali, l’ipotesi di una reunion si fa sempre più concreta, anche per ragioni economiche.
Il 2024 ha rappresentato un anno complesso: la brusca frenata di una macchina abituata a tour mondiali, collaborazioni e presenza mediatica costante ha evidenziato quanto la loro attività live fosse effettivamente centrale nella struttura finanziaria del gruppo. Le entrate sono diminuite, la liquidità si è ridotta e il mercato musicale internazionale ha mostrato dinamiche più aggressive, con la concorrenza di nuove uscite globali e cambiamenti negli algoritmi delle piattaforme. Tuttavia, i Måneskin non sono mai spariti del tutto: playlist editoriali, rotazioni radio e presenze negli eventi di settore hanno mantenuto viva l’attenzione attorno al nome.
Di fatto, la band è in opera di riposizionamento e riorganizzazione. Damiano è tra gli italiani più ascoltati al mondo su Spotify, grazie anche a collaborazioni internazionali e produzioni curate da team statunitensi. Victoria ha consolidato una carriera solista che unisce musica elettronica, moda e direzione creativa, aumentando la sua presenza nei festival europei. Thomas ed Ethan proseguono su strade trasversali, tra produzione, scrittura e progetti visivi, espandendo competenze che potrebbero rivelarsi strategiche per un ritorno collettivo.
Il marchio Maneskin rimane comunque fortissimo: continua ad attirare sponsor, proposte televisive e richieste per festival di alto profilo. Ma quanto guadagnano oggi? Qual è il patrimonio accumulato negli anni? Tra rumors e dati ufficiali, ecco cosa sappiamo.
Chi sono i Måneskin? I quattro ragazzi romani che hanno conquistato l’America
I Måneskin rappresentano uno dei casi più singolari dell’industria musicale italiana contemporanea. Quattro ragazzi romani cresciuti tra Monteverde, Trastevere e la Portuense che, dal 2016, sono riusciti a trasformare una band nata per strada in un progetto con numeri da artista globale.
La loro identità musicale è sempre stata caratterizzata da una forte commistione di generi: rock, glam, pop, funk, con un’impostazione estetica curata fin dagli esordi. Dopo l’Eurovision, il loro stile si è ulteriormente consolidato con produzioni internazionali e collaborazioni in studio con team americani e britannici, che hanno reso il loro sound più competitivo nei mercati esteri. L’immagine, curata spesso da stylist e direttori creativi di fama, ha contribuito alla percezione mondiale del gruppo come un progetto professionale e adatto alle grandi platee.
Con il passare del tempo, ogni membro si è mosso anche in direzioni personali. Damiano ha approfondito un percorso pop-indie contaminato da sonorità più morbide e narrative, diventando uno dei volti italiani più presenti nei media esteri. Victoria ha rafforzato la sua figura nel panorama europeo, tra dj set, collaborazioni elettroniche e un ruolo sempre più rilevante nel settore moda. Thomas è diventato un punto di riferimento per la produzione di altri artisti emergenti, lavorando tra Roma e Londra; Ethan ha ampliato il proprio raggio d’azione con progetti audiovisivi e sonorizzazioni sperimentali, legati anche al mondo del cinema indipendente. Nonostante le strade diverse, la gestione del marchio rimane comune: la società centrale continua a garantire una struttura unitaria e la possibilità concreta di futuri progetti condivisi.
La carriera dei Måneskin: premi e riconoscimenti di una band che ha già fatto la storia
Raccontare la carriera dei Måneskin significa ripercorrere un’ascesa tra le più rapide registrate per una band italiana. Dopo X Factor nel 2017, il vero punto di svolta arriva nel 2021 con la vittoria al Festival di Sanremo e, poche settimane dopo, all’Eurovision Song Contest con Zitti e Buoni. Da lì si apre un mercato completamente nuovo: Stati Uniti, Regno Unito e Nord Europa, territori tradizionalmente più difficili per gli artisti italiani. Le loro canzoni entrano nelle principali playlist internazionali e ottengono rotazioni in radio americane, un risultato rarissimo per una band europea non anglofona. TikTok amplifica ulteriormente il fenomeno, diventando un acceleratore decisivo per i loro brani più iconici.
Nei due anni successivi accumulano certificazioni e riconoscimenti: dischi d’oro, platino e diamante, primi posti nelle classifiche globali di Spotify, ingressi nella Billboard Hot 100 e nomination ai Grammy, ai VMAs e agli American Music Awards. I tour mondiali registrano sold out continui, con una presenza crescente nei festival internazionali come Rock in Rio, Lollapalooza e Reading & Leeds.
In totale, superano i 6 miliardi di stream globali e attirano oltre un milione di spettatori dal vivo in tre anni, consolidandosi come una delle rock band europee più seguite al mondo.
Oltre alla musica, il loro impatto culturale attraversa moda, televisione e media digitali. Diventano volti ricorrenti per brand internazionali, partecipano come superospiti a Sanremo e si impongono come riferimento estetico di una generazione che cerca autenticità, fluidità espressiva e libertà identitaria. Insomma, i Maneskin rappresentano anche un fenomeno culturale.
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I guadagni dei Måneskin al picco del successo
Nel periodo di massimo successo internazionale, i Måneskin avevano raggiunto numeri economici difficili da replicare per qualsiasi band italiana.
Il 2023, in particolare, è stato l’anno record: la Maneskin Empire Srl ha registrato un fatturato di 18,6 milioni di euro, in aumento del 218% rispetto ai 5,8 milioni del 2022, con un utile netto schizzato oltre 1,4 milioni.
Ma la quota più rilevante arriva dai tour mondiali: le date in Europa, Stati Uniti e Sud America generano incassi molto alti, con biglietti spesso esauriti nelle prime ore e venue da 15.000 a 60.000 persone. Il merchandising ufficiale diventa un ulteriore asset, con vendite significative sia ai concerti sia tramite store online.
Il modello societario è semplice: ogni membro detiene il 25%. Questo permette una distribuzione lineare dei guadagni e una gestione finanziaria più trasparente. Nel periodo di massimo successo, il conto della società supera gli 8 milioni di liquidità, diventando una delle realtà più redditizie nell’intero panorama europeo.
Il patrimonio dei Måneskin oggi, tra controversie e rumors
Il 2024 rappresenta un punto di svolta negativo: con lo stop delle attività live e la pausa del gruppo, il fatturato della Maneskin Empire Srl scende da 18,6 a 8,5 milioni di euro. La liquidità cala da oltre 8 milioni a circa 2, e l’utile netto si riduce a poco più di 420.000 euro. Una flessione drastica, che evidenzia quanto il progetto dipendesse dal lavoro collettivo e dalle tournée.
A questo si aggiunge la controversia sui 37.319 euro di contributi pubblici legati ai ristori Covid: si tratta di due bonifici da 17.524 euro e un credito IRAP da 2.271 euro, che hanno generato discussioni visto il bilancio molto alto dell’anno precedente.
Sul fronte individuale, i risultati sono eterogenei. Victoria raggiunge quasi 1,85 milioni di fatturato con la sua società personale e un utile di oltre 160.000 euro; Damiano, pur ottenendo numeri elevatissimi sulle piattaforme di streaming, con la sua Humans 23 Srl registra ricavi da 1,2 milioni ma un utile di soli 15.000 euro, a causa dei maggiori investimenti in produzione e promozione. Anche Thomas ed Ethan portano avanti progetti professionali autonomi, con ricavi più contenuti ma distribuiti su diverse collaborazioni musicali e multimediali.
L’immagine che emerge è quella di una band che conserva una forte rilevanza nella cultura pop, ma che senza attività congiunte vede ridursi inevitabilmente il potenziale economico: correre da soli non ha lo stesso effetto. Per questo una reunion appare non solo un’opzione artistica, ma una scelta strategica per rilanciare il marchio, aumentare i ricavi e riportare la società ai livelli precedenti. Nella relazione di bilancio firmata dall’amministratore Alessandro De Angelis si fa esplicito riferimento a un ritorno tra fine 2025 e il 2026, con un tour già in fase di pianificazione. Mentre si attende l’annuncio ufficiale, i dati e le indiscrezioni suggeriscono che il nuovo capitolo dei Måneskin potrebbe essere molto vicino... e conveniente per tutti.
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