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“Mai con Berlusconi”. Renzi a differenza degli scissionisti può dirlo

lunedì 11 dicembre 2017, di Alessandro Cipolla

Matteo Renzi assicura che non ci sarà alcun governo con Silvio Berlusconi al termine delle elezioni politiche 2018. Le tanto chiacchierate larghe intese con Forza Italia quindi sono impossibili secondo il segretario del Partito Democratico.

Verità o bluff? Questo naturalmente non è dato ancora saperlo, l’unica cosa certa però è che a differenza degli ex PD confluiti ora in Liberi e Uguali, Matteo Renzi durante la sua esperienza a Palazzo Chigi non ha governato con l’appoggio di Silvio Berlusconi, al contrario del suo predecessore Enrico Letta.

Renzi allontana Berlusconi

Senza dubbio quella che ci attende sarà una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Prima dell’avvento del Movimento 5 Stelle nel panorama politico nazionale, l’Italia era segnata dal bipolarismo centrodestra-centrosinistra. O meglio Berlusconi contro PDS prima, DS poi e PD adesso.

Visti gli ultimi cinque anni di governo a guida dem, l’oggetto di tutte le critiche è stato negli ultimi tempi Matteo Renzi, bersagliato a più riprese dai 5 Stelle, dalla Lega, dalla destra e poi anche da Forza Italia.

Adesso che invece le elezioni politiche si stanno avvicinando, si dovrebbe votare a inizio marzo, sta iniziando una sorta di tutti contro tutti vista la nuova situazione che, con la nascita del listone di sinistra, può essere ora definita quadripolare.

Ecco dunque che il Movimento 5 Stelle si è ricordato di quanto sia funesta una figura come quella di Berlusconi che, ricambiando il favore, non perde occasione per etichettare i pentastellati come “il male assoluto”.

Oltre a dover rispondere al fuoco di fila della sinistra, Renzi dal canto suo si deve barcamenare tra una critica a Di Maio, una a Salvini e una a Berlusconi. Se ci mettiamo poi che anche all’interno del centrodestra ultimamente i rapporti sono più che tesi, il quadro politico italiano assomiglia a una grande “caciara” che non fa che alimentare il clima di generale confusione che aleggia nel paese.

Un caos questo aizzato anche dalla legge elettorale che, nonostante sia fresca di ideazione, tutto garantisce al momento tranne che la governabilità. Visto il probabile pareggio elettorale, si parla già di quelle che potrebbero essere le larghe intese una volta chiuse le urne.

Intervistato da La Repubblica, Matteo Renzi però ha voluto mettere le mani avanti, dichiarando che lui non farà mai un governo assieme a Silvio Berlusconi.

Berlusconi è bravissimo a camuffarsi. In questa campagna elettorale sembra un passante. Ma ce lo ricordiamo vero che lui è il principale responsabile di questi lustri? Che lui è Mister Spread? Che sta ripromettendo le stesse cose del 1994 perché non le ha mai fatte? E le uniche promesse mantenute, dall’Imu all’Irap, gliele abbiamo realizzate noi. Io non contesto ciò che Berlusconi ha fatto, contesto ciò che Berlusconi non ha fatto.

Il segretario del PD quindi attacca le promesse del programma elettorale di Forza Italia, allontanando anche un’ipotesi di governo con Berlusconi che spesso tante critiche aveva scaturito non solo dai 5 Stelle, ma anche dalla sinistra.

Se non si vorrà tornare alla urne in autunno, un governo trasversale dovrà essere formato per forza. Nonostante le buone intenzioni, difficile che Renzi rinunci alla possibilità di tornare a Palazzo Chigi pur di non contare sull’appoggio dei forzisti.

Al momento però queste parole sono da prendere per veritiere visto che, a differenza di molti che lo attaccano sui possibili “inciuci”, alla fine l’ex premier non ha mai governato col sostegno di Berlusconi.

Renzi credibile?

Guardando la carriera politica di Matteo Renzi si potrebbe credere al segretario dei dem. Sia alla guida della Provincia di Firenze che come sindaco del capoluogo Toscano, l’ex premier ha sempre amministrato sostenuto da una coalizione di centrosinistra.

Quando poi nel febbraio 2014 divenne Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi uscì dalla maggioranza passando all’opposizione. Per poter andare avanti al Senato, Renzi così dovette ricorrere ai voti di Alfano e Verdini ma non a quelli di Forza Italia.

Il precedente governo Letta invece poteva contare su un vicepresidente, 4 ministri, 5 viceministri e 8 sottosegretari in quota dell’allora Polo delle Libertà. Non essendo Renzi un parlamentare, il segretario del PD quindi può non essere inserito all’interno di quell’alleanza.

Roberto Speranza e Pier Luigi Bersani invece votarono la fiducia, così come i correntisti interni Orlando (fatto anche ministro) e Cuperlo. C’è anche un po’ di loro quindi in quel governo che segnò il primo e finora unico “inciucio” tra centrosinistra e Berlusconi.

Detto questo, l’annuncio di Renzi sull’impossibilità di una alleanza con Forza Italia può essere preso per vero, ma questo significherebbe che l’ex sindaco di Firenze abbia rinunciato a ogni velleità di poter tornare a essere il capo del governo.

Neanche con un miracolo elettorale infatti il centrosinistra può ambire a vincere le elezioni con questa legge elettorale. Guardando alle trattative post voto poi, insieme soltanto alla sinistra non si riuscirebbe neanche lontanamente a ottenere i numeri per governare.

Le cose quindi sembrerebbero essere abbastanza semplici: Renzi può veramente aver intenzione di non fare larghe intese con Berlusconi, ma questo significherebbe automaticamente auto escludersi dalla corsa verso Palazzo Chigi. Tra qualche mese avremo la risposta anche a questo dubbio.

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