Isee senza libretti postali e buoni fruttiferi, da quando?

Patrizia Del Pidio

24 Aprile 2024 - 08:10

condividi

La novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 non è ancora stata attuata, da quando entrerà in vigore e si potranno escludere titoli di Stato, libretti e buoni fruttiferi dall’Isee?

Isee senza libretti postali e buoni fruttiferi, da quando?

La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’esclusione dal’Isee dei titoli di Stato e tutti gli altri prodotti finanziari a garanzia Statale. Una novità piuttosto importante che prometteva di abbassare il calcolo dell’Isee non solo sottraendo i Btp, ma anche i buoni fruttiferi postali e i libretti postali per importi fino a 50.000 euro.

L’Inps con il messaggio 165 dello scorso 12 gennaio ha chiarito che la novità non sarebbe stata immediata poiché necessita di una modifica del regolamento dell’Isee (per il quale occorre un apposito decreto attuativo).

L’Isee rinnovato per il 2024, quindi, non ha recepito la novità in questione e ha continuato a produrre un valore con un calcolo che tiene in considerazione l’intero patrimonio mobliare che comprende anche Btp, buoni fruttiferi e libretti postali posseduti al 31 dicembre 2022.

Cosa dovrebbe essere escluso dall’Isee?

La Legge di Bilancio di quest’anno prevede l’esclusione dal calcolo Isee dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato.
I prodotti che, quindi, dovrebbero uscire dal calcolo dell’Isee (nel limite dei 50.000 euro) sono:

  • Bot;
  • Ctz;
  • Btp;
  • Cct;
  • buoni fruttiferi postali;
  • libretti di risparmio postale.

Il possesso di questi titoli di investimento, fino a 50.000 euro, non dovrebbero avere rilevanza nel calcolo Isee, ma per l’entrata in vigore della novità bisogna attendere un apposito provvedimento.

Quando il decreto attuativo per l’esclusione dall’Isee?

Il decreto attuativo per escludere dall’Isee i prodotti finanziari a garanzia statale sembrerebbe essere in lavorazione. A breve, quindi, esclusi dall’Isee anche i buoni fruttiferi postali e i libretti di risparmio postale (che ricordiamo essere una delle forme di investimento predilette dagli italiani).

Da quanto affermato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze l’applicazione comprenderà anche i nuovi Btp Valore collocati a fine febbraio 2024. A tal proposito il Mef ha risposto alle richieste di molti possibili investitori italiani che si domandavano che se anche il Btp Valore sarebbe stato escluso dall’Isee, nel seguente modo:

L’ultima legge di bilancio ha escluso i titoli di Stato e altri prodotti finanziari garantiti dello Stato, fino a un limite massimo di 50 mila euro complessivi, dal calcolo dell’indicatore ISEE. La risposta è quindi affermativa, nei limiti citati e con riferimento al valore nominale posseduto del BTP Valore e degli altri prodotti finanziari garantiti dello Stato. Con il completamento dell’iter di attuazione della misura, che è stato avviato e si concluderà nei prossimi mesi con l’emanazione di modifiche all’apposito DPCM 159/2013, sarà quindi possibile escludere anche questa terza emissione del BTP Valore (fino ad un massimo cumulato di 50.000 euro) dal calcolo dell’ISEE corrente dal 2025 e dal calcolo dell’ISEE ordinario dal 2026

La novità andrà a cambiare la determinazione del calcolo Isee equiparando, di fatto, chi ha questa tipologia di risparmi con chi non possiede nulla. Ma cosa fare se si è già rinnovato l’Isee? Come si applica la novità?

Cosa fare per escludere buoni fruttiferi e libretti dall’Isee?

Per il momento non c’è ancora nulla da fare visto che finchè non sarà emanato il decreto attuativo che va a modificare la normativa dell’Isee. L’Isee 2024, nel frattempo calcolato con le stesse modalità dello scorso anno, continua a non aver recepito la novità prevista dalla Legge di Bilancio. In ogni caso il Governo continua a promettere che il decreto attuativo è in dirittura di arrivo (ma ormai lo è da mesi), dopodiché sarà possibile rinnovare la Dsu per ottenere un Isee più basso con il calcolo effettuati senza tenere conto del valore di Btp, i buoni fruttiferi e i libretti postali (entro un valore di 50.000 euro).

La necessità di aggiornare la Dsu, una volta concluso l’iter del decreto attuativo, è stata confermata settimane fa anche dal ministro Giorgetti :

“sarà infatti possibile per tutti i cittadini italiani aggiornare il proprio ISEE e, in prospettiva, avere maggiori garanzie anche rispetto alle decisioni di investimento prossime venture e per quanto riguarda i loro risparmi.”

Iscriviti a Money.it