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Elezioni in Sicilia, sicuri che sia Berlusconi il vincitore? M5S raddoppia i propri voti

mercoledì 8 novembre 2017, di Alessandro Cipolla

Nello Musumeci è il nuovo governatore della Sicilia ma siamo sicuri che sia stato Silvio Berlusconi il grande vincitore di queste elezioni regionali? Numeri alla mano infatti per il leader di Forza Italia sembrerebbero essere molto lontani i tempi del famoso 61 a 0 delle politiche del 2011.

Al contrario invece il Movimento 5 Stelle ha raddoppiato i propri voti in queste elezioni in Sicilia tanto che, vista la nuova legge elettorale denominata Rosatellum-bis, alle politiche del 2018 con questi risultati strapperebbe molti collegi al centrodestra.

I numeri del voto in Sicilia

Da quando sono stati ufficializzati i risultati del voto in Sicilia con la vittoria del candidato di centrodestra Nello Musumeci, ecco che i media in maniera unanime hanno parlato del gran ritorno di Silvio Berlusconi.

Una considerazione questa che però numeri alla mano è molto opinabile. Per prima cosa bisogna ricordare come la Sicilia è stata, fina dalla sua creazione nel 1994, un’autentica roccaforte del centrodestra.

Tolta la parentesi di Rosario Crocetta, che ha vinto soltanto per la decisione di Gianfranco Micciché di correre da solo, nell’isola il centrodestra ha sempre governato facendo anche registrare autentici plebisciti.

Come scordare infatti il famoso en plein del 2001 quando alle elezioni politiche, poi vinte da Silvio Berlusconi, la coalizione riuscì ad accaparrarsi tutti i 61 collegi per un clamoroso cappotto ai danni del centrosinistra.

Vincere in Sicilia quindi per il centrodestra è un po’ come per il centrosinistra imporsi in Toscana o in Emilia Romagna: un atto quasi dovuto e scontato. Detto questo però vediamo cosa ci dicono i numeri di quest’ultimo voto.

Nello Musumeci, sostenuto da tutto il centrodestra compatto tranne che dai centristi di Angelino Alfano che hanno corso assieme al PD, ha ottenuto in totale 830.000 voti mentre Forza Italia ha fatto registrare un 16,37% dettato da 315.000 preferenze ricevute.

Nel 2012 era stato sempre Nello Musumeci il candidato dell’allora Polo delle Libertà, ottenendo 521.000 voti con il PdL ( Forza Italia assieme Alleanza Nazionale) fermo al 12,91%. Potrebbe sembrare quindi esserci stato un miglioramento per Berlusconi nel 2017 rispetto a cinque anni prima, ma così non è stato.

Nel 2012 infatti Gianfranco Micciché, storico esponente di Forza Italia nell’isola, decise di correre da solo ottenendo 312.000 voti arrivando al 15% del totale delle preferenze e regalando così di fatto la vittoria a Crocetta.

Lo scorso 5 novembre invece Micciché è rientrato nei ranghi originali assieme a tutto il suo seguito. Se sommiamo quindi i voti ottenuti dai due candidati del centrodestra nel 2012 abbiamo un totale di circa 833.000 voti, praticamente lo stesso numero di quelli ottenuti da Musumeci nel 2017.

In sostanza quindi il centrodestra ha mantenuto gli stessi voti del 2012, che sono molti meno rispetto quelli delle passate elezioni regionali. Se consideriamo che nel 2008 Raffaele Lombardo aveva ottenuto 1.862.000 voti, in dieci anni la coalizione ha perso in Sicilia quasi 1 milione di preferenze.

Con il Partito Democratico sempre stabile nei suoi modesti numeri sull’isola, circa 250.000 voti in totale, chi ha raddoppiato le proprie preferenze negli ultimi cinque anni in Sicilia è stato invece il Movimento 5 Stelle.

Con sempre Giancarlo Cancelleri come candidato governatore, i pentastellati nel 2012 avevano raccolto 368.000 voti ottenendo il 18,17%. Nel 2017 invece ecco che i 5 Stelle sono saliti a 722.500 voti e al 34,65%, praticamente il doppio rispetto a cinque anni prima.

Guardando le elezioni politiche

Silvio Berlusconi, che tra le altre cose è stato a lungo scettico sul ricandidare Nello Musumeci e che è stato convinto soltanto all’ultimo da Giorgia Meloni, dovrebbe preoccuparsi anche di un altro aspetto.

Se i risultati delle regionali dovessero ripetersi anche alle politiche in programma la prossima primavera, stando così le cose secondo una elaborazione di YouTrend il centrodestra otterrebbe dai 12 ai 14 collegi, il Movimento 5 Stelle dai 6 agli 8 e il centrosinistra 0.

Naturalmente ai collegi molto dipenderà dal peso dei candidati che si presenteranno, ma alle regionali i 5 Stelle hanno superato nei voti il centrodestra in cinque province su nove: Agrigento, Siracusa, Enna, Trapani e Ragusa.

Quello che quindi era considerato il “granaio di voti” del centrodestra, in primavera potrebbe far registrare uno spostamento degli equilibri nell’isola. Visto che le prossime elezioni si annunciano essere più che mai equilibrate, soprattutto se anche il centrosinistra dovesse ricompattarsi, alla fine la Sicilia potrebbe riservare più amarezze che sorrisi a Berlusconi.

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