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Elezioni 2018, chi sono i vecchi politici che rischiano di rimanere a casa?

giovedì 30 novembre 2017, di Alessandro Cipolla

Le elezioni politiche 2018 si avvicinano e tra i parlamentari aumenta sempre più l’ansia dell’esclusione. Con il Rosatellum-bis che ha riportato in auge, anche se solo in parte, i collegi uninominali le cose si fanno più complesse per la classe politica.

Vediamo allora, oltre a chi ha deciso di propria sponte di fare un passo indietro, tutti quei politici più in vista che nelle prossime elezioni politiche rischiano seriamente di rimanere fuori dalle liste dei vari partiti.

Chi rischia alle prossime elezioni politiche?

Mentre i vari leader sono impegnati in televisione nel lanciare la campagna elettorale, nelle retrovie dei vari partiti e movimenti sono in corso invece le grandi manovre per assicurarsi un posto anche nel prossimo Parlamento.

Queste elezioni politiche però vedrebbero a rischio non soltanto i vari peones e impresentabili, ma anche alcuni big che per diversi motivi al momento sembrerebbero essere tagliati fuori.

Per prima cosa c’è la grande incognita riguardante Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia per via delle legge Severino non può candidarsi fino al 2019, con il ricorso presentato a Strasburgo che non dovrebbe arrivare a sentenza prima della prossima estate.

Gli azzurri quindi starebbero cercando di spingere per andare alle urne a maggio invece che marzo, soluzione al momento più probabile, per sperare che un Tribunale italiano possa certificare la buona condotta e permettere così a Berlusconi di essere della partita. Allo stato delle cose però l’ex premier sarebbe fuori.

Situazione complessa quella di Angelino Alfano. Alternativa Popolare non ha la forza per correre da sola, troppo alta la soglia di sbarramento del 3%, così l’unica scelta è quella di coalizzarsi.

Il centrodestra però non ha intenzione di accogliere di nuovo il ministro, ci sarebbe un perentorio veto di Salvini a riguardo, ma anche nel Partito Democratico in molti pensano che la sua presenza possa essere controproducente. Vedremo dunque alla fine se Alfano deciderà di fare un passo indietro oppure non mollerà.

Situazione simile anche per Denis Verdini. Il suo è un nome scomodo visto i procedimenti giudiziari in corso a suo carico, ma al tempo stesso per anni ha retto le fila di Forza Italia e negli ultimi tempi è stato decisivo per la sopravvivenza del governo.

In bilico la posizione di Daniela Santanché. La “pitonessa” non sarebbe più in buoni rapporti con Silvio Berlusconi e una sua presenza nelle liste di Forza Italia è in forte dubbio. L’ex sottosegretario però si dice tranquilla, confidando che alla fine la Lega Nord oppure Fratelli d’Italia dovrebbero prenderla tra le proprie fila.

Tragitto inverso invece potrebbe fare Umberto Bossi. Scaricato da Matteo Salvini, il padre della Lega Nord sarebbe accolto da Berlusconi che di recente ha dichiarato di essere pronto a candidarlo tra le proprie fila.

Difficile una nuova candidatura anche per due politici che da tempo fanno molto discutere: Antonio Razzi e Domenico Scilipoti. Anche loro sperano nella benevolenza di Berlusconi e alla fine di trovare posto nelle liste di Forza Italia.

Chi invece dovrà trovare un nuovo collocamento politico è l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni, al momento dentro la maggioranza di governo ma smanioso di tornare nel centrodestra.

La totalità dei parlamentari del Movimento 5 Stelle si trova al primo mandato e quindi, secondo il regolamento interno, sono di nuovo candidabili. La decisione ultima però spetterà agli attivisti visto che tutti i candidati saranno scelti dalle primarie online senza distinzione tra vecchi e nuovi.

Nel Partito Democratico invece lo statuto interno parla di un massimo di 15 anni di mandato parlamentare. Parecchi big come il premier Paolo Gentiloni e i ministri Dario Franceschini, Marco Minniti e Roberta Pinotti, per essere della partita avranno bisogno quindi di una deroga speciale da parte del segretario ovvero Matteo Renzi.

Addii e ritorni

Nelle scorse settimane aveva fatto molto clamore la decisione presa da Alessandro Di Battista di non candidarsi alle prossime elezioni politiche. La scelta del giovane deputato sarebbe dettata dalla voglia di dedicarsi alla famiglia e al suo precedente lavoro di cooperante.

Di Battista comunque non ha alcuna intenzione di mollare il Movimento 5 Stelle e parteciperà alla imminente campagna elettorale. Più di un rumors però lo vorrebbe soltanto momentaneamente in panchina, pronto a subentrare a Di Maio al termine della prossima legislatura non bruciandosi così il secondo mandato parlamentare a disposizione.

Saranno questi gli ultimi mesi in Parlamento poi per Rosy Bindi e Sergio Zavoli per quanto riguarda il PD. Probabile che possa optare per questa scelta anche Angela Finocchiaro ma, visto il minor numero di parlamentari che i dem otterranno rispetto agli attuali stando ai sondaggi, saranno in molti nel partito che dovranno per forza di cose salutare.

Nel centrodestra hanno ufficializzato il loro addio l’ex ministro Antonio Martino e lo storico portavoce di Berlusconi Paolo Bonaiuti, ora non più in Forza Italia. Indecisi sul da farsi Rocco Buttiglione e Paola Binetti, che alla fine potrebbero decidere di rimanere altri cinque anni in sella.

Oltre a chi è ai saluti c’è da registrare pure chi è pronto al ritorno. Detto di Umberto Bossi che dovrebbe trovare posto tra i forzisti, anche Massimo D’Alema scalpita nel Movimento Democratico e Progressista al pari di Antonio Di Pietro, pronto a candidarsi con la sinistra nel suo Molise.

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